martedì 10 settembre 2024

News calcistiche del 10 settembre 2024

 


Nations League, Israele-Italia 1-2: rinascita confermata

Israele-Italia 1-2 in campo neutro a Budapest. Una rete per tempo per gli azzurri, segnano Frattesi e Kean.
Azzurri imprecisi e poco pericolosi per la prima mezzora. Israele provoca qualche brivido alla porta di Donnarumma con Solomon all’11’ e al 30’. Poi al 38’ Frattesi di petto porta in vantaggio l’Italia su cross di Dimarco.
Nella ripresa l’Italia soffre l’iniziativa degli avversari ma al 62' Kean firma il raddoppio azzurro. Frattesi recupera un gran pallone sulla trequarti, servendo Raspadori: Gerafi respinge, ma nulla può sul successivo destro dell'attaccante della Fiorentina. Rete annullata a Tonali per fuorigioco millimetrico al 74’. Accorcia le distanze Israele al 90’ con Abu Fani. Dopo 4' di recupero arriva il fischio finale dell'arbitro.
Dopo il 2-1 di oggi contro Israele sul neutro di Budapest nella seconda giornata del gruppo 2 della Lega A di Nations League, la Nazionale tornerà in campo il 10 ottobre all'Olimpico di Roma per affrontare il Belgio nella terza uscita del torneo.
Il 14 ottobre poi il ritorno contro Israele a Udine.
Un'altra vittoria per l’Italia, dunque, che sa di conferma e le permette di fare un importante passo in avanti verso le Finals di Nations League con l'obiettivo di ipotecare un posto tra le teste di serie al sorteggio per le qualificazioni al prossimo Mondiale.
Nell'altra partita del Gruppo 2 la Francia batte il Belgio lasciando Tonali compagni da soli in testa alla classifica a quota sei punti.
L’Italia aveva vinto quattro dei cinque precedenti contro Israele considerando tutte le competizioni. L’incontro più recente tra queste due squadre risale al 5 settembre 2017 a Reggio Emilia nelle qualificazioni ai Mondiali 2018, 1-0 deciso da Ciro Immobile.
Nations League. Israele-Italia 1-2, Spalletti: “Italia splendida e matura”
"Lavoro fatto in maniera splendida questa sera, tutte le insidie di cui parlavo si sono viste. Il fatto che non si son mai lasciati andare denota che sia una squadra maturissima". Così il ct azzurro Luciano Spalletti dopo la vittoria 2-1 con Israele in Nations League a Budapest. "Sono stati molto bravi - ha detto Spalletti alla Rai - si sono trovati ad occhi chiusi e si è visto soprattutto nel secondo tempo".




Mora: “Indimenticabile l’esordio del Napoli di De Laurentiis: c’erano 70mila persone allo stadio” Nicola Mora parla a Marte Sport Live: “Io al primo anno di De Laurentiis al Napoli? Il Napoli ripartiva dalla C, ma la sua storia e il suo blasone non rispecchiavano la categoria. Al nostro esordio, c’erano 70mila persone, si respirava un entusiasmo incredibile e una rinnovata fiducia nel futuro grazie alla nuova proprietà. De Laurentiis aveva dimostrato subito di avere grandissime ambizioni per il Napoli, nonostante provenisse dal cinema e non dal calcio. Facemmo la corsa per accettare la maglia azzurra, io per primo, perché sentivamo che c’era una nuova aria e c’era la voglia e l’ambizione di fare qualcosa di importante. Iniziava una nuova era, l’era De Laurentiis. C’erano Ventura e Marino: Marino costruì una squadra competitiva, lungimirante ed ambiziosa. Formazione migliore dei venti anni di De Laurentiis? Impossibile sceglierne una, a Napoli si sono susseguiti tanti campioni ognuno dei quali ha contribuito a mettere un tassello per costruire la storia del Napoli. Tutto quello che è stato non sarebbe accaduto senza noi, che fummo i primi, e tutti gli altri a seguire. Sarebbe impossibile lasciare fuori Osimhen, che ha contribuito in modo notevole allo scudetto. Davanti la scelta sarebbe molto difficile, ci sono stati troppi campioni all’ombra del Vesuvio. Come allenatore la scelta sarebbe tra Sarri e Spalletti: con loro abbiamo visto il più bel gioco del Napoli. Cagliari-Napoli? Mi aspetto tanto, il Parma ha messo in difficoltà gli azzurri soprattutto a centrocampo e lì mi aspetto un miglioramento. I nuovi innesti, per quanto arrivati allo scadere del mercato, offrono tante soluzioni importanti per Conte. A centrocampo McTominay potrebbe dare tanto. Lukaku partirà titolare. Bisogna prestare attenzione in fase di non possesso: in attacco il Napoli può fare male, mentre soffre un po’ le ripartenze avversarie”. Lo Monaco: “Il Napoli deve lottare per la Champions League: l’Inter resta la favorita per lo scudetto, ma occhio alla Juve” Pietro Lo Monaco parla a Marte Sport Live: “Cambio modulo con i nuovi innesti? Conte ha sempre sposato – negli ultimi anni – il 3-5-2 ma ha una formazione versatile, che permette qualche divagazione tattica. McTominay e Gilmour sono stati presi in base al gioco pensato dal tecnico. Difficoltà di inizio campionato? La riaggressione richiede una grande organizzazione tattica. In fase di non possesso, si va di pressing e movimento sulle catene; in fase di possesso, si deve mirare alla porta: il calcio è molto semplice, a fare la differenza e vincere le partite non è tanto la tattica ma la qualità dei giocatori e la capacità dell’allenatore di creare un gruppo importante. Obiettivi stagionali? La zona Champions è assolutamente alla portata, ma il Napoli può lottare per il vertice insieme all’Inter, che vedo un pelino più avanti, e alla Juve che ha fatto un gran mercato e ridotto il gap dai nerazzurri. Il Napoli è lì, sarà un campionato bello. Ventennale di De Laurentiis al Napoli? Ha fatto bene: non è facile lavorare in una piazza importante e dedita al calcio come quella azzurra, e lui ha tenuto la barra dritta, facendo un ottimo lavoro”. Iezzo: “Ho rinunciato alla serie A per il Napoli: non mi ha pesato, ho sempre amato questa maglia” Gennaro Iezzo parla a Marte Sport Live: “I venti anni dell’era De Laurentiis non possono che essere giudicati estremamente positivi. Fu Reja che mi volle in azzurro, e mi chiamò sin dalla stagione precedente, prima dei play off del Napoli in serie C. Mi diceva: ‘Se andiamo in B ti aspetto a Napoli, sei partenopeo, devi venire’. Poi purtroppo il Napoli fallì la promozione ma io accettai lo stesso. Rinunciare alla Serie A per trasferirsi al Napoli non è stato un peso eccessivo per me. Perchè quando indossi questa maglia e senti la passione, le scelte che per qualcuno possono essere difficili diventano facili. Per me è stato semplice. Ho sempre tifato per la squadra azzurra e la possibilità di giocare per gli azzurri fu una grande opportunità. Per me giocare nel Napoli è stato sempre il mio sogno, sin da quando ero bambino. Cagliari-Napoli? I sardi esprimono un buon calcio, hanno giocatori molto veloci e fanno girare bene la palla: il Napoli deve fare una grande prestazione per portare a casa un risultato importante, perché solo così potrà vincere. Siamo tutti curiosi di vedere i nuovi acquisti: chissà se giocheranno. Senza coppe, Conte può dedicare l’intera settimana alla preparazione delle partite domenicali. Il Napoli si gioca grandissime carte e secondo me può dire la sua per battagliare con l’Inter fino alla fine”.



Calhanoglu: “Ho ricevuto offerte nei mesi scorsi, volevo solo l’Inter” Hakan Calhanoglu, centrocampista dell’Inter e della Turchia, dopo la partita vinta 3-1 contro l’Islanda, è intervenuto ai microfoni dei media locali, parlando di se stesso: “Quando si tratta di me, ci sono sempre critiche, cerco di fare orecchie da mercante. Non per sembrare sfacciato, ma dopo 21 anni un giocatore turco è tornato di nuovo nella classifica del Pallone d’Oro, ne sono orgoglioso. Dopotutto servo il mio Paese nel miglior modo possibile”. Negli scorsi mesi è stata messa in dubbio la sua permanenza all’Inter. “Ho ricevuto offerte nei mesi scorsi, ma avevo detto che sarei rimasto all’Inter e l’Inter comunque non mi lascerà andare. Quindi, come ho detto, non è una cosa in mio potere. Cercherò di giocare al livello più alto possibile. Per quel che riguarda la nazionale, voglio riuscire a giocare la 100esima partita con la Turchia. È sempre stato il mio obiettivo. Se il mio corpo lo vuole e lo fa, cercherò di continuare la mia vita calcistica il più a lungo possibile”. Koopmeiners: “Sono felice, volevo solo la Juventus…” In casa Juventus è il giorno della presentazione ufficiale di Teun Koopmeiners, il fiore all’occhiello della campagna trasferimenti. “È una bellissima sensazione sono davvero molto felice, eccitato, emozionato di cominciare questa nuova avventura – ha detto il centrocampista olandese – Quando ero bambino seguivo sempre la Juventus. E quando finalmente è arrivata la possibilità non ho avuto nessun dubbio che c’era solo una squadra dove volevo venire e questa era proprio la Juventus“. La trattativa è stata lunga e complessa, ma alla fin Koopmeiners ha coronato il suo sogno. “C’è voluto un po’ di tempo in effetti, ma sono molto felice di essere qui. Il mondo del calcio qualche volta è difficile ed è anche un mondo dove non tutto è garantito anche per i calciatori, bisogna spesso aspettare. Ci sono cose che non si conoscono e non si sa cosa può accadere – ha aggiunto -. Però ero convinto e fiducioso che sarebbe successo, ci sono stati degli ottimi contatti tra il mio agente e il club e quindi abbiamo avuto la possibilità di parlarne con calma. Ci sono stati alti e bassi però sono sempre stato molto fiducioso e infatti alla fine sono stato molto contento che abbiamo centrato l’obiettivo. Sono molto concentrato, eccitato per quello che avverrà nelle prossime settimane e nelle prossime partite”. L’addio all’Atalanta è avvenuto tra le polemiche, ma Koopmeiners ha soli buoni ricordi di Bergamo. “Penso che la cosa più importante sia che ho trascorso dei bellissimi anni all’Atalanta e soprattutto, nell’ultima stagione, abbiamo vinto un trofeo insieme ed è stata sicuramente un’emozione speciale per me e per il club. È stato il primo titolo che ho vinto e quindi oltre alla squadra, ovviamente, io sono cresciuto tantissimo come uomo e non soltanto come calciatore. Sono cresciuto molto. La città è sempre stata meravigliosa nei miei confronti e anche nei confronti della mia famiglia che si è sentita sempre bene. Posso solo dire che i tre anni che ho trascorso là sono stati davvero eccezionali e sono stato molto felice, ma ovviamente nell’arco della carriera di un calciatore le cose magari possono essere diverse e si possono avere anche diverse visioni e diversi punti di vista, ma anche questo fa parte della vita. Quindi posso ribadire il fatto che ho imparato tantissimo. Abbiamo fatto qualcosa di speciale tutti insieme e sono molto contento adesso di essere passato dall’Atalanta alla Juventus per imbarcarmi in questa nuova avventura”. Koopmeiners ha parlato anche degli obiettivi personali. “I miei prossimi obiettivi non sono quelli di raggiungere il maggior numero di gol o di assist ma la cosa più importante per me è la squadra. Perché sono sempre stato un giocatore che al servizio della squadra e anche qui alla Juventus mi è stato detto, anche da parte del nuovo allenatore, che è proprio questo il tipo di feeling che vuole avere anche con i calciatori. Quindi dal primo momento che sono arrivato qua mi sono sentito parte di una famiglia ma anche sul campo mi voglio prendere la responsabilità, la cosa importante è cercare di integrarmi il più possibile all’interno della squadra, ovviamente aiutare la squadra, segnando dei gol, sarebbe fantastico. Però il calcio va oltre a questo, quindi dal punto di vista tecnico voglio sentirmi sempre meglio durante gli allenamenti, durante le partite per poter dare il mio contributo alla squadra”. Sul rapporto con Thiago Motta. “Ho parlato con il mister e mi ha dato il benvenuto ed è molto esigente. Il feeling è molto positivo. Ho notato che c’è un bel clima con tutti i calciatori. Ho visto che c’è fame e la giusta energia nel gruppo ed è esattamente quello che cercavo”. Sul suo stato di forma. “Mi sento molto bene. L’ultimo mese è stato difficile a livello di allenamenti. Mi sono allenamento molto intensamente e sono contento di aver giocato nell’ultima partita. Sono pronto per giocare dal primo minuto”. Un giocatore della Juve che ammirava. “Zinedine Zidane. È stato fonte di ispirazione per molti. Anche altri giocatori come Andrea Pirlo, Marchisio anche per il numero 8. Sono passati tanti giocatori eccezionali e ho citato solo alcuni”. Sullo Scudetto. “La Juventus nella sua storia ha vinto tanti titoli ed è un nostro obiettivo. Noi dobbiamo pensare partita dopo partita, perché sono arrivati nuovi calciatori e abbiamo bisogno di conoscerci. Dobbiamo pensare all’Empoli, poi al Psv e al Napoli”. De Laurentiis festeggia 20 anni di Napoli: “Un cammino straordinario” Vent’anni di Napoli per Aurelio De Laurentiis. Il presidente azzurro per lo speciale e storico traguardo ha pubblicato un post su X: “E’ con orgoglio che festeggio questi primi 20 anni di straordinario cammino, come Presidente e proprietario del Napoli, che abbiamo tutti insieme portato a primeggiare in Italia e in Europa con un percorso vincente. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato a questo traguardo”. Frattesi protagonista azzurro: ora reclama spazio nell’Inter Davide Frattesi è il suo centravanti mascherato? E’ una delle domande poste in conferenza stampa a Luciano Spalletti, commissario tecnico della Nazionale che nella conferenza stampa al termine di Israele-Italia 1-2 ha risposto così: “Frattesi anche quando non si vede dentro le azioni fa un importante volume di lavoro, aiuta sempre la squadra permettendole di essere in superiorità. Ha qualità di inserimento uniche e si fa trovare sempre al posto giusto, è un calciatore importantissimo per noi”. Successivamente, in un altro passaggio, il commissario tecnico ha analizzato la prestazione di Moise Kean, centravanti autore del gol dello 0-2 schierato dal primo minuto al posto di Mateo Retegui: “Nel primo tempo l’abbiamo cercato poco: con tutti questi giocatori a centrocampo c’era da tirargli qualche pallata in più in profondità mettendo in mostra la sua velocità. Nel secondo tempo però la partita è cambiata molto e secondo me abbiamo fatto molto bene. Loro sono tornati a dover essere più offensivi e noi abbiamo sfruttato le nostre qualità nella loro metà campo. Abbiamo vinto grazie alla maturità, è un grande segnale per ciò che riguarda la nostra squadra”. Nations League: riscatto Francia, vincono Montella e Haaland I veri protagonisti di questa serata di Nations League sono senza alcun dubbio i gol. Si va in campo per la seconda giornata e lo spettacolo fa da padrone: 26 reti in 8 partite. Ad aprire la fiera del gol è stato l’ex attaccante della Lazio Vedat Muriqi, che con una doppietta ha stappato la partita con Cipro, poi vinta 4-0 dal suo Kosovo. Poi è arrivata la tripletta di Sesko che ha trascinato la sua Slovenia contro il Kazakistan (3-0), le marcature di Kolo Muanì e di Dembélé nella vittoria della Francia sul Belgio (2-0) e tra gli altri, un paio di gol da cineteca, come quello di Wilson del Galles (vittorioso 1-2 in Montenegro) e del rumeno Mihaila su grandissimo lancio di capitan Stanciu (3-1 con la Lituania). Successo anche per la Turchia di Montella sull’Islanda (3-1) e per la Norvegia di Haaland, decisivo a dieci minuti dalla fine contro l’Austria. Vlahovic diventa un caso: la Juve vuole rivedere il suo contratto Dusan Vlahovic ha bene in mente gli obiettivi da conseguire in questa stagione con la maglia della Juventus. Il centravanti serbo punta il primo scudetto e il record di reti. Straordinari in vista contro Empoli, Psv e Napoli visto anche l’infortunio di Arek Milik, ma intanto tiene banco la questione legata al rinnovo del contratto. Come riferito da La Stampa, il club vuole rivedere il super contratto (ora da 12 milioni di euro) in scadenza nel 2026: presto nuovo summit con l’agente. Sul piatto un prolungamento del contratto di almeno una o due stagioni, con ingaggio rimodulato che tra parte fissa e bonus potrebbe comunque garantire tra i 9 e i 10 milioni netti a stagione.

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