martedì 30 aprile 2024

News calcistiche del 30-04-2024

 


Champions, fuochi d’artificio in Bayern-Real: finisce in parità


Grandi emozioni all’Allianz Arena nell’andata della semifinale di Champions. Finisce 2-2 tra Bayern Monaco e Real Madrid. Blancos letali con Vinicius a metà primo tempo, i tedeschi la ribaltano in due minuti nella ripresa con Sanè e il rigore di Kane. Con un altro penalty a 7′ dalla fine Vinicius sigla la doppietta e fissa il risultato: appuntamento tra 8 giorni al Bernabeu.



Allegri al Marsiglia? Longoria: “Per noi è troppo caro”


“La Juve è in una fase di cambiamento e Allegri sta facendo un ottimo lavoro. Stimo moltissimo Max, ma per il Marsiglia sarebbe troppo caro… Gasperini è un grande tecnico, un innovatore: basta pensare agli allenatori che si ispirano a lui. Se ho mai pensato a lui? Per noi è soltanto un avversario durissimo”, racconta Longoria, presidente del Marsiglia.



Genoa, Zangrillo: “Gudmundsson ambizioso, valuteremo insieme. Gilardino? Vorrei continuare con lui”


Il presidente del Genoa, Alberto Zangrillo, è intervenuto in esclusiva a Radio Sportiva.


SU GILARDINO – “Un uomo di altri tempi nel calcio, tra noi c’è un rapporto di grande stima, credo molto in lui e l’ho sempre appoggiato e tutelato. Avevamo parlato durante la settimana, ci eravamo confidati che quella con il Cagliari era una partita importante per consolidare e dare un senso al lavoro svolto durante la stagione. Futuro? È in atto un discorso fluido e molto propositivo tra Alberto, il suo procuratore e il ds Ottolini, tutto alla luce del sole. C’è chi vuole arrivare prima allo scoop mettendo in difficoltà una parta o l’altra, ma io ribadisco che mi fido di Gilardino e vorrei continuare con lui, dopodiché però non sono il presidente padrone e lascio liberi i tecnici di agire “.


SU POSSIBILI CESSIONI ESTIVE – “Tutte le squadre, anche quelle di primo livello, hanno la necessità di operare delle plusvalenze. I diritti televisivi sono distribuiti in modo da non garantire una virtuosità economica da parte delle medio-piccole, quindi occorre uno scouting di qualità e operare nel settore giovanile, per raggiungere risultati sempre maggiori senza mai fare il passo più lungo della gamba”.


SU GUDMUNDSSON – “È un ragazzo giovane, serio e, è inutile negarlo, vuole coltivare delle ambizioni che noi in questo momento non siamo in grado di garantire. Ha un mercato nazionale e internazionale, è corretto che entrambe le parti facciano delle valutazioni, quello che importa è il risultato finale. Inter? Non mi occupo di queste cose, lasciamo che il calciatore sogni e lasciamo a noi aperta la possibilità di operare correttamente sul mercato. Abbiamo imparato a voler bene ai nostri ragazzi, si possono fare delle buone operazioni e pensare che tra qualche anno Albert possa dire ‘se non era per il Genoa non ero qua‘”.


SU RETEGUI – “Il solo fatto che sia un oriundo argentino che si è imposto all’attenzione dei tecnici della Nazionale la dovrebbe dire lunga sulle sue qualità. Viene da due stagioni difficili, ma è un centravanti completo ed è bello che la Nazionale possa contare su giovani come lui e Scamacca. Faccio il tifo per Mateo in azzurro e so che non mi deluderà”.



Petizione dei tifosi juventini contro Cuadrado dopo la festa con l’Inter


Dopo aver vinto cinque scudetti, quattro Coppa Italia e due Supercoppa italiana con la maglia della Juventus, Juan Cuadrado ha festeggiato il primo tricolore con l’Inter dopo essere stato “scaricato” dalla Signora alla fine della scorsa stagione. E lo ha fatto saltando al coro di “chi non salta bianconero è” intonato dalle miglia di tifosi che hanno applaudito i nerazzurri lungo il corteo che ha portato la squadra da San Siro al Duomo. Una piccola vendetta che non è affatto piaciuta agli ex tifosi dell’esterno colombiano, che l’hanno sommerso di insulti via social e non solo.


“Juan Cuadrado, durante i festeggiamenti per lo scudetto dell’inter, ha preso parte al coro ‘Chi non salta bianconero è’ saltando e di conseguenza ha messo una pietra tombale sulla sua avventura alla Juventus”. Esordisce così il testo della petizione online lanciata su Change.org da Tommaso Simonato per chiedere che il giocatore sia rimosso del J-Museum. In meno di 24 ore dal lancio, l’appello ha già raccolto quasi 1000 firme.


“Il gesto è molto grave perché significa non aver rispetto della squadra che ti ha fatto diventare grande. Neanche Antonio Conte, che da molti di noi è considerato un traditore, si è mai permesso di partecipare a un coro o qualsiasi altra cosa contro la Juventus”, spiegano i tifosi. “Io ritengo, e penso di parlare per la stragrande maggioranza del popolo juventino, che qualsiasi riferimento a Juan Cuadrado presente nel J-Museum debba essere rimosso perché non degno di rappresentare la nostra grande e nobile storia”, conclude il promotore.



Saputo ci prova: vuole trattenere Thiago Motta a Bologna


Tutti pazzi per Thiago Motta, ma quale sarà il futuro dell’allenatore italo-brasiliano? L’ex centrocampista, legato al Bologna da un contratto fino al termine della stagione, sta guidando la vera sorpresa del campionato alla conquista di un accesso in Champions League, un traguardo che non era neanche tra gli obiettivi all’inizio di questa edizione della Serie A.


Sulle sue tracce c’è da tempo la Juventus, che secondo diversi osservatori avrebbe individuato in Motta il nome giusto per il post Allegri. I bianconeri non sono da soli, considerato che anche all’estero il gradimento nei confronti dell’ex Inter e Paris Saint-Germain è decisamente alto. E le speranze del Bologna? Tutte legate all’intervento di Joey Saputo.


Secondo quanto riferito da La Gazzetta dello Sport, infatti, il patron ha tutta l’intenzione di provarci, almeno. Il sogno è quello di un Xabi Alonso – che dopo aver vinto il campionato tedesco rimarrà alla guida del Bayer Leverkusen anche la prossima stagione – o in versione bolognese, o di un Gasperini in salsa emiliana se si preferisce. L’incontro si terrà alla fine del campionato e Saputo metterà sul piatto un accordo fino al 2026: da capire le motivazioni, tecniche ed economiche, che potrà spendere per convincere Motta.


KKN - Apertura totale di Conte al Napoli! ADL riflette con Chiavelli-Manna: la situazione


C’è l’apertura totale di Antonio Conte al Napoli. Il direttore di Kiss Kiss Napoli, Valter De Maggio, ne ha parlato nel corso di Radio Goal fornendo gli ultimi aggiornamenti: “De Laurentiis ha incassato il sì del tecnico leccese, si sono detti tutto ciò che c’era da dire.

Bisogna affondare il colpo, ora c’è la possibilità però riflettono entrambi: De Laurentiis da una parte e Conte dall’altra. Il presidente del Napoli si sta confrontando con Chiavelli e Manna e stanno facendo tutte le riflessioni del caso. Ma il tecnico è tentato, vuole Napoli. Su Conte potrebbe arrivare il Milan nel caso si impuntasse Ibrahimovic ma nel club rossonero c’è una situazione nebulosa dal punto di vista societario”.


lunedì 29 aprile 2024

Calcio-News del 29-04-2024


 Si accende la corsa Champions: la Roma si ferma a Napoli, Atalanta ok


Roma che porta via un buon punto da Napoli trovando il gol del 2-2 di Abraham nel recupero dopo che la squadra di Calzona aveva ribaltato lo svantaggio su rigore di Dybala con le reti di Olivera e Osimhen (sempre dagli 11 metri). Giallorossi che restano quinti ma con l’Atalanta che si avvicina a -2 con una gara in meno battendo l’Empoli con Pasalic e Lookman.



Il procuratore nazionale antimafia: “Infiltrazioni mafiose nel calcio”


La lunga mano della criminalità organizzata, anche sul calcio italiano del Nord. A parlarne, riporta La Stampa, è Giovanni Melillo, procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo: “Non si deve più parlare di infiltrazioni mafiose, ma di una presenza strutturale delle organizzazioni criminali nel Centro-Nord Italia in tutti i settori, dall’edilizia, alla logistica, al calcio professionistico passando per la grande distribuzione e la finanza.



Bologna-Udinese finisce in parità: un punto che serve a poco


Un punto a testa nel confronto tra Bologna e Udinese. Friulani avanti con Payero, i rossoblu riescono a pareggiare con Saelemaekers nonostante il rosso a Beukema. Motta resta quarto ma può essere avvicinato dai rivali, Cannavaro non esce dalla zona retrocessione.



Calhanoglu stende il Torino: “Festeggiamenti? Non faccio casino”


Entra nel vivo la domenica di festa dell’Inter campione d’Italia. Sul campo, nell’abbraccio di un Meazza stracolmo, gli uomini d’Inzaghi hanno battuto il Torino per 2-0 con una doppietta di Calhanoglu. “I festeggiamenti? Non faccio casino… Voglio stare sereno perché giocherò ancora”, racconta il turco.



Panchina Napoli, tornano a crescere le quotazioni di Antonio Conte


Antonio Conte o Stefano Pioli. La panchina del Napoli sarà affidata a uno dei due. Il sogno di De Laurentiis, non è un mistero, è l’ex di Inter e Juventus, uomo ideale per dare vita a un nuovo progetto vincente. Pur di assicurarsi il tecnico toscano, il patron è disposto a mettere sul piatto un triennale a cifre importanti, conferma La Repubblica, e piena libertà di azione anche sul mercato. Conte attende, magari sperando in chiamate da club dall’elevato prestigio europeo, ma in casa azzurra non si molla. Tanto che Pioli, l’altro grande candidato, avrebbe perso leggermente quota dopo le voci di un accordo circolate negli ultimi giorni. Resta in lizza anche Gasperini, al momento solo un’idea.



Manita Viola, debacle Sassuolo: la Fiorentina vince 5-1 e rincorre l'Europa


Termina sul risultato di 5-1 il match del Franchi tra Fiorentina e Sassuolo, valido per la 34esima giornata di Serie A. I viola conquistanno tre punti importantissimi in chiave Europa, firmando il sorpasso sul Napoli all'ottavo posto e posizionandosi (con una partita da recuperare ) a cinque punti dalla Lazio settima.

Nel primo tempo c'è solo il gol di Sottil che stappa il match al 17esimo su assist di Arthur. Nella ripresa invece ci sono ben 5 reti. Martinez Quarta sigla il raddoppio (54') di testa su corner proprio di Arthur, tre minuti dopo il Sassuolo accorcia le distanze con Thorstvedt ma la reazione neroverde è fugace. Dopo meno di un giro di orologio Nico Gonzalez fa 3-1, completano la manita Barak (62') e nuovamente Nico Gonzalez (66') con la doppietta personale.



Napoli: Pareggio specchio di una stagione assurda


L’ennesimo risultato che è lo specchio di una stagione pazzesca, incredibile, buttata al vento. Un primo tempo strano, a ritmi blandi e con il Napoli che sbaglia tantissimo. La Roma attende e con un po’ di fortuna e con Svilar si salva in almeno quattro occasione. Gli azzurri giocano con il freno a mano tirato ma potrebbero segnare con Anguissa lanciato a rete da Osimhen e con Kvara che raccoglie fuori area una palla invitante e Svilar gira in angolo. Di Lorenzo e Politano ci avevano provato ma la Roma aveva respinto gli attacchi del Napoli senza grossi patemi.

Il secondo tempo è scintille e rammarico e pazzesco quanto assurdo. Il Napoli continua a spingere ma la Roma passa. Fallo in area di Juan Jesus e Sozza non aspettava di dare il penalty. Dybala non sbaglia e batte Meret per il vantaggio giallorosso. Il Napoli la riprende subito però e con Olivera è un pizzico di fortuna batte Svilar. Il Napoli sembra famelico e continua a spingere come non mai. Il vantaggio arriva su calcio di rigore. Osceno Sozza che prima non vede poi richiamato dal Var assegna il rigore per un fallo netto su Kvara. Dal dischetto Osimhen insacca per il vantaggio meritato, poi l’incredibile.


Calzona sceglie Ostigard e dal corner incredibilmente Abraham resta solo soletto e insacca. Gol convalidato dal Var. Nel finale il Napoli ci prova ancora ma la Roma si salva. Rammarico, rabbia, scoramento, errori e poca cattiveria e questo campionato continua ad essere così incredibile.



Calzona: "Buona prestazione!"

Francesco Calzona, ai microfoni di Sky Sport, applaude la prova dei suoi. Sul perché è finita 2-2. "Bella domanda. Perché abbiamo peccato su due episodi. Sapevamo della forza della Roma sulle palle ferme - le parole dell'allenatore del Napoli -. Ho fatto un cambio prima dell'angolo per questo motivo, non è bastato. Abbiamo preso 2 gol su calcio piazzato, non so che dire: posso dire solo che sono felice per la prestazione d'orgoglio e di qualità dei ragazzi. La stagione è quella che è. I ragazzi sentono addosso il peso della situazione non eccelsa, ma io ho il dovere di farli allenare bene e di provare a farli giocare a calcio. Se ci sono le prestazioni, i risultati arrivano. Abbiamo concesso poco a una squadra che con De Rossi segna 2 gol di media a partita. Abbiamo messo dentro tutto e così di partite ne perdi poche".


L'Inter mata un Toro in dieci: parte la festa a San Siro


L'Inter festeggia lo scudetto battendo 2-0 il Torino nel lunch match della 34ª giornata di Serie A.

Dopo un primo tempo di festa sugli spalti, la storia della partita cambia due minuti dopo l'inizio del secondo tempo: Tameze stende Mkhitaryan lanciato in porta. L'arbitro Ferrieri Caputi ravvisa il giallo, il VAR la richiama al monitor e rivede la decisione: Toro in dieci per quasi tutta la ripresa e gli effetti si sentono subito. Barella ruba allo sciagurato Lazaro un pallone che arriva, tramite Mkhitaryan, a Calhanoglu: destro secco e nulla da fare per il portiere granata. Altri tre minuti e arriva pure il raddoppio: Lovato stende Thuram in area, zero dubbi. Dal dischetto va lo stesso Calhanoglu, dopo aver inutilmente provato a offrire il pallone al capitano Lautaro. Battuta perfetta e il raddoppio stende il Torino, dando il via alla girandola dei cambi.



Serie A, l'Atalanta non sbaglia con l'Empoli: 2-0 e quinto posto più vicino

La 34a giornata della Serie A sorride all'Atalanta, che non sbaglia contro l'Empoli e approfitta del 2-2 tra la Roma e il Napoli. I nerazzurri dominano e sconfiggono 2-0 la formazione toscana, ora a pari merito con Frosinone e Verona (a +2 sulla terzultima), e la sbloccano su rigore: Pasalic trasforma al 41', Lookman raddoppia nella ripresa. Nasce così una vittoria che porta Gasperini a -2 dal quinto posto e dalla qualificazione in Champions League. 



Campobasso promosso in Lega Pro


Il Campobasso vince 0-2 sul difficile campo del Chieti, L'Aquila, seconda in classifica, non va oltre il pareggio (0-0) allo stadio 'Cannarsa' contro il Termoli e per i rossoblu' molisani con una giornata di anticipo la promozione in Lega Pro e' matematica. Intorno alle 17 di ieri, subito dopo l'ufficialita' dei risultati, e' scoppiata la festa dei tifosi dei Lupi che dalla postazione a ridosso dello stadio 'Antonio Molinari' dove era stato sistemato un maxischermo per seguire in diretta la partita, si sono riversati nelle strade del centro citta' per festeggiare il ritorno nel calcio professionistico della societa' del presidente Matt Rizzetta e di mister Pergolizzi. Centinaia di tifosi con bandiere, striscioni e cori hanno fatto da sfondo alla centralissima Piazza della Vittoria in attesa del rientro nel capoluogo della squadra. Festeggiamenti che proseguiranno anche domenica prossima, ultima di campionato, quando a Campobasso arrivera' il Termoli. 


PierPaolo Marino: "Serie A, poco equilibrata"

"Il nostro campionato non e' equilibrato da diversi anni, ci sono disparita' di fatturati e ricavi, non e' una questione di oggi. Pero' e' stato un bel campionato per quanto riguarda lo spettacolo offerto dalle squadre e anche per certe novita' tecnico-tattiche. L'Inter ha ripercorso il campionato del Napoli dell'anno scorso. A volte ci sono anche i demeriti che determinano certi divari in classifica. Demeriti di alcune squadre che dovevano fare e non hanno fatto". Cosi' ai microfoni di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1 Pierpaolo Marino, decano dei dirigenti sportivi italiani, sul campionato di Serie A ormai alle ultime curve, a quattro giornate dalla fine. Si dovrebbe tornare a un campionato a 18 squadre? "Ho fatto tanti anni con l'Avellino e con il Napoli con campionati a 16 squadre. Sia a 16 che a 18 squadre sono campionati che nella loro brevita' non fanno emergere i reali valori tecnici. Una sconfitta determinava una classifica in maniera inappellabile. Sono contrario alla riduzione delle squadre. I format migliori sono la Premier e la Liga, tutti campionati a 20 squadre che non vanno a ridurre l'organico. A mio avviso, quello attuale e' il format giusto". Sulla lotta salvezza, Marino dice: "Non mi azzardo in pronostici. La crisi del Sassuolo mi sembra difficilmente risolvibile a quattro giornate dalla fine. La sua differenza reti cosi' macroscopica mette in evidenza la mancanza di equilibrio tecnico e tattico. Anche se al Sassuolo va riconosciuto che l'assenza di Berardi ha determinato una crisi in partenza che poi si e' propagata in maniera ancora piu' severa. Per quanto riguarda le altre, dal Lecce in giu', puo' succedere di tutto: bastano un paio di vittorie per tirarsi fuori. E poi ci sono tanti scontri diretti, ad esempio l'Udinese ne ha tre sulle quattro partite rimanenti". Infine su Udinese-Napoli al prossimo turno. "Una partita che in questo momento non riproduce quelli che erano i campionati dell'anno scorso. Ora si affrontano con uno scenario completamente diverso, non festoso come quello dell'anno scorso. Per me e' una sfida particolare, perche' ricordo come Fabio Cannavaro era raccattapalle nella partita con la Fiorentina che determino' il primo scudetto. Conservo una foto di Fabio che gira col bandierone portato dai giocatori del Napoli. E poi nello staff di Fabio c'e' anche Paolo Cannavaro, mio giocatore nella ricostruzione del Napoli", conclude Marino.



sabato 27 aprile 2024

Notizie calcistiche del 27 Aprile 2024


 Effetto Tudor: ha rimesso la Lazio in corsa per la Champions, battuto 1-0 il Verona


Termina sul risultato di 1-0 il match dell'Olimpico tra Lazio ed Hellas Verona, valido per la 34esima giornata di Serie A. Vittoria fondamentale in chiave Europa per gli uomini di Tudor, che staccano di sei punti il Napoli ottavo e scavalcano l'Atalanta piazzandosi al sesto posto. Si riaccende anche la speranza Champions per i biancocelesti che ora sono lontani solo tre punti dalla Roma.

Vittoria di misura ma meritata dalla Lazio, che ha condotto un vero e proprio assalto sul Verona riuscendo a sfondare il muro gialloblu solo al 72esimo grazie alla rete di Mattia Zaccagni su assist di Luis Alberto. Infatti il bilancio per gli uomini di Tudor recita 17 tiri di cui 5 in porta e anche un palo colpito, mentre sono solo 7 le conclusioni della squadra di Baroni e di queste una sola ha centrato lo specchio.



La Juve ci prova ma non passa: allo Stadium finisce 0-0 contro il Milan


Termina sul risultato di 0-0 il match dello Stadium tra Juventus e Milan, valido per la 34esima giornata di Serie A. Gara a reti bianche e con poche emozioni, un pareggio che tutto sommato non fa male a nessuno in un periodo in cui i rispettivi allenatori si sono ritrovati in un vortice di critiche. 


Nel complessivo sono i bianconeri a provarci di più, senza però mai riuscire a sfondare il muro erto dai diavoli. Sono 18 le conclusioni della Juventus di cui 8 nello specchio, con Sportiello autore di diverse parate e c'è anche un tiro di Rabiot salvato sulla linea. Il Milan invece è arrivato a calciare solo 9 volte perdipiù senza mai centrare la porta.



Tutto nel finale tra Lecce e Monza: prima Krstovic, poi Pessina. Al Via del Mare è 1-1


Un gol di Krstovic fa impazzire il Lecce, un'ingenuità di Venuti rovina tutto. 1-1 il finale al Via del Mare tra i salentini e il Monza, con la rete del numero 9 arrivata al 92' e il pareggio di Pessina, su calcio di rigore, al 96'. Succede tutto nel finale, dopo una partita giocata sul filo dell'equilibrio, da una parte e dall'altra.


Il primo tempo.

Prima frazione di gioco senza gol ed emozioni, con le due squadre che inizialmente si sono studiate e nel prosieguo del tempo non hanno avuto chance clamorose per passare in vantaggio. Da segnalare soltanto un'azione molto pericolosa dei padroni di casa al 45', con Krstovic che ha saltato un paio di avversari prima di servire al centro Oudin che non è però riuscito a battere Di Gregorio, con il suo tiro murato dalla difesa ospite.


Ripresa vivace.

Nel secondo tempo il ritmo si è alzato, con il Lecce che ha sempre dato la sensazione di volerla vincere, creando più occasioni rispetto al Monza e non accettando l'ipotesi dello 0-0. Fino al 92' quando Nikola Krstovic ha fatto esplodere il Via del Mare con un destro sotto l'incrocio dei pali dal limite dell'area. Quando la vittoria sembrava cosa fatta ecco però l'ingenuità di Venuti, subentrato nel finale: intervento scomposto dell'ex Fiorentina e fallo di mano in area di rigore, con il direttore di gara che ha assegnato il penalty poi realizzato da Pessina, freddissimo dal dischetto.



CLASSIFICA - La Lazio vola con Tudor e si rilancia per l'Europa: Napoli staccato di 6 punti


Termina sul risultato di 1-0 il match dell'Olimpico tra Lazio ed Hellas Verona, valido per la 34esima giornata di Serie A. Vittoria fondamentale in chiave Europa per gli uomini di Tudor, che staccano di sei punti il Napoli ottavo e scavalcano l'Atalanta piazzandosi al sesto posto. Si riaccende anche la speranza Champions per i biancocelesti che ora sono lontani solo tre punti dalla Roma



Liga: Atletico Madrid e Girona, colpi Champions. Retrocede l'Almeria 


Lo scontro per il quarto posto tra Atletico Madrid ed Athletic Bilbao, valido per la 33a giornata di Liga, termina con il successo per 3-1 dei Colchoneros, che allungano il proprio vantaggio in classifica a sei punti. In rete De Paul e Correa. Retrocede l'Almeria, sconfitta per 3-1 dal Getafe di Greenwood (doppietta), mentre il Girona vince 2-0 in casa del Las Palmas ed è ad un passo dalla qualificazione in Champions. Alaves-Celta 3-0.



Ligue 1: Psg, pareggio al 96' contro il Le Havre e festa rimandata


Il Psg si salva al 96' in casa contro il Le Havre con il punteggio di 3-3 e cestina l'occasione di vincere il titolo questa sera. Il match valido per la trentunesima giornata della Ligue 1 si apre con la marcatura di Operi al 19’, Barcola risponde dieci minuti dopo ma Ayew riporta avanti gli ospiti nel finale del primo tempo. Touré cala il tris al 61’, poi Ramos si scatena con un assist per Hakimi al 78' e la rete nel recupero.


I campioni di Francia faticano a creare chiare occasioni da rete nei primi minuti e passano in svantaggio al 19’, quando Operi incrocia col mancino dal limite e trova l'angolo alla sinistra di Navas. La reazione dei padroni di casa porta la firma di Barcola, bravo a depositare in rete dopo l'assist di Zaire-Emery al 29’, ma il Le Havre si riporta avanti al 38’con l'esperto André Ayew, letale con un mancino chirurgico dal limite dell'area.


Ad inizio ripresa Nego si procura un calcio di rigore ed Abdoulaye Touré lo trasforma all'ora di gioco. Il Paris cerca di raggiungere almeno il pareggio e riapre il match al 78’ con la rete di Hakimi, bravo a chiudere un uno-due per vie centrali con Ramos ed anticipare Desmas. L'attaccante portoghese cestina il pareggio poco dopo, ma si riscatta al 96’, siglando il 3-3 con un colpo di testa vincente.


Questo pareggio permette al Le Havre di agganciare il Metz in zona playout, mentre il Psg deve attendere il risultato di domani del Monaco per poter festeggiare il titolo con quattro giornate d'anticipo (in caso di mancata vittoria dei biancorossi).



Serie B: poker del Parma, Lecco in C. La Samp frena il Como


La 35a giornata di Serie B sancisce la retrocessione del Lecco, sconfitto per 4-0 dalla capolista Parma (doppietta di Bernabè), a un passo dalla promozione diretta. Il Como frena 1-1 con la Sampdoria (Cutrone risponde a Borini) e mantiene il secondo posto. Poker del Cosenza sul Bari (in zona rossa), colpo della Reggiana a Palermo per 2-1. Pareggi in Brescia-Spezia e Cittadella-Feralpisalò, mentre Ascoli e Modena battono 1-0 Ternana e Südtirol.


PARMA-LECCO 4-0

Tutto facile per il Parma, che al Tardini piega 4-0 il fanalino di coda Lecco. Avvio perfetto dei ducali, che nella prima metà della prima frazione di gioco sono già avanti di due gol: al quarto d’ora a stappare la partita è Bernabé, che approfitta dell’errore in uscita dei lombardi e sfrutta al meglio l’assist di Bonny, per incrociare con il mancino per l’1-0. Sette minuti più tardi è il turno di Mihaila, che dopo un’azione prolungata calcia forte con il destro su cui Melgrati non può nulla. Alla mezzora la partita è di fatto definitivamente in archivio: Hernani mette un cross basso in mezzo dalla destra, con il pallone a rimorchio su cui arriva ancora Bernabé, che apre il piattone e al 31’ cala il tris. Al termine dei primi quarantacinque minuti i padroni di casa sono ampiamente avanti, sul 3-0. Il secondo tempo regala poche emozioni significative. Estevez cerca più volte il poker dalla distanza, con gli uomini di Malgrati che cercano con orgoglio di segnare il gol della bandiera. Nel finale c’è spazio anche per il diagonale preciso di Camara, che vale il 4-0 finale in favore dei gialloblù. Vince il Parma e sale a 73 punti in classifica, a un passo dalla matematica promozione. Ultimo a 26 punti il Lecco, che saluta la Serie B a tre giornate dalla fine.


SAMPDORIA-COMO 1-1

Primo tempo che non offre reti ma parecchie occasioni, soprattutto da parte degli ospiti. Cutrone riceve dal limite e il suo tiro, deviato, costringe Stankovic al grande intervento. L'estremo difensore si fa trovare pronto anche sul tentativo di testa di Gabrielloni, mentre Da Cunha e Strefezza vanno a pochi centimetri dalla traversa con le loro conclusioni in chiusura di primo tempo. Prima del duplice rischio c'è spazio anche per il grandissimo intervento di Semper, che nega il pareggio a Borini. L'ex Milan firma il vantaggio blucerchiato al 66’, ricevendo un bel passaggio filtrante di Esposito e battendo il portiere ospite con un destro angolato. La risposta lariana arriva al minuto 82 ed è opera di un altro ex rossonero, ossia Cutrone, che sfrutta un rimpallo in area piccola e deposita in rete. Questo pareggio mantiene il Como al secondo posto, a +1 dal Venezia, mentre la Samp sale a 46 punti e resta in zona playoff.


PALERMO-REGGIANA 1-2

Gli emiliani mettono in difficoltà i rosanero, costretti ad affidarsi ai riflessi di Pigliacelli per evitare lo svantaggio dopo un quarto d'ora sulla conclusione ravvicinata di Rozzio. Brunori suona la carica con un tiro di poco fuori e sblocca la sfida al 35’: Lucioni lancia lungo, l'attaccante controlla meravigliosamente e salta Satalino, depositando in rete. La squadra di Nesta entra con un piglio molto deciso nella ripresa e trova il pareggio con la punizione perfetta di Portanova, completando la rimonta al 66’ con il perfetto destro al volo di capitan Rozzio. Il Palermo riprende il controllo della partita, alla ricerca del pareggio, ma gli ospiti, guidati dalla grande prestazione di Marcandalli, resistono fino al triplice fischio.

La Reggiana sale così a +6 sulla zona playout.


COSENZA-BARI 4-1

Parte fortissimo la squadra allenata da Viali, che nel giro di 17’ è sul 2-0: Mazzocchi torna al gol con un tap-in vincente sugli sviluppi di un calcio di punizione dalla trequarti di destra, mentre Tutino chiude una bella azione con Marras con un preciso diagonale di prima intenzione. Dopo i tentativi di Sibilli e Pucino, ci pensa l’ex Nasti a riaprire il match facendosi trovare pronto sul secondo palo. L'attaccante va vicinissimo alla doppietta in apertura di ripresa, ma il suo mancino trova il palo. Camporese spreca il tris cosentino sugli sviluppi di un calcio di punizione, ma ci pensa Caló a chiudere i conti al 79’ con un calcio di punizione magistrale, che lo riporta sul tabellino dei marcatori dopo quattro anni di assenza. I pugliesi terminano l'incontro in inferiorità numerica a causa dell'espulsione rimediata da Bellomo all'82', favorendo il successivo poker finale di Forte. Questo successo vale il +5 dei calabresi sulla zona playout, mentre il Bari scivola in zona retrocessione.


CITTADELLA-FERALPISALÒ 1-1

Carissoni sblocca la sfida al 21’ con un tiro deviato sugli sviluppi di un corner, valorizzando al massimo il buon avvio dei veneti. Pittarello si vede negare il gol del raddoppio dal palo alla mezz'ora, con una potente conclusione su lancio di Amatucci che non trova quindi fortuna. La Feralpisalò vuole tenere vive le speranze salvezza e spinge alla ricerca del pareggio, ma in avvio di ripresa Compagnon non riesce a superare Kastrati sull'errore di Giraudo. Felici trascina gli ospiti alla ricerca del gol e serve a La Mantia la palla dell'1-1, ma il portiere avversario risponde ancora presente. La rete arriva al 95' con il classe 2003 Pietrelli, che riceve da Letizia in ripartenza e trafigge l'estremo difensore dei padroni di casa con un diagonale vincente. Feralpisalò a quota 32 punti, Cittadella


MODENA-SUDTIROL 1-0

Torna alla vittoria dopo 3 mesi il Modena, che si impone per 1-0 contro il Sudtirol. Gli uomini di Bisoli provano a partire subito forte, ma con il passare dei minuti gli altoatesini spostano l’inerzia del match dalla loro parte. Al 13’ Casiraghi ci prova con il destro, ma la sua conclusione non porta al vantaggio ospite. Verso la fine della prima frazione di gioco i Canarini tornano a spingere, provando a colpire anche su palla inattiva, ma al duplice fischio l’incontro è ancora a reti bianche, sullo 0-0. Nella ripresa i gialloblù riprendono da dove avevano interrotto, e al 65’, pochi minuti dopo l’ora di gioco, arrivano a colpire: corner perfetto per l’incornata dell’ex Zaro, che sigla il pesante gol dell’1-0. La squadra di Bolzano prova a reagire, e cerca il pari con insistenza fino in fondo, ma non riesce a strappare il punto. Vince il Modena 1-0 e torna al successo dopo 3 mesi esatti, il primo dell’era Bisoli (proprio contro la sua ex squadra). I Canarini agganciano in classifica proprio il Sudtirol, a quota 43 punti e a 2 lunghezze dalla zona playoff.


BRESCIA-SPEZIA 0-0

Pareggio a reti bianche tra Brescia e Spezia, al Rigamonti finisce 0-0. I bianconeri gestiscono ampiamente il possesso del pallone nel corso dei primi quarantacinque minuti, ma faticano a occupare l’area avversaria e a creare occasioni. I liguri ci provano solamente da fuori, prima con Esposito e poi con Elia. I padroni di casa cercano di sfruttare ripartenze e palle inattive, andando anche vicini al gol al 25’ con Dickmann. A pochi istanti dall’intervallo la gara si accende a livello di nervosismo, ma il tabellino al rientro negli spogliatoi rimane fermo sullo 0-0. In avvio di secondo tempo i ritmi non salgono, con la partita che sembra potersi spegnere blandamente sul pari. Nel quarto d’ora finale parte il forcing della squadra di Maran, che sfiora due volte il vantaggio: prima con il destro a girare di Bianchi, poi con la traversa colpita da Bisoli su corner. In pieno recupero anche gli ospiti colpiscono una traversa, con Kouda, ma l’incontro tramonta in parità. Con questo punto il Brescia sale a quota 47, al settimo posto e ancora in zona play-off. Sono invece 37 i punti dello Spezia, in zona play-out con Ternana e Ascoli.


TERNANA-ASCOLI 0-1

Colpaccio salvezza dell’Ascoli, corsaro a Terni nell’1-0 contro la Ternana. Incontro incredibilmente teso, nervoso e fisico da tanti punti di vista, con il ritmo che è piuttosto spezzettato. I padroni di casa si affidano a Gaston Pereiro per inventare, ma le occasioni di Casasola e Boloca arrivano su colpo di testa sugli sviluppi di corner. Gli uomini di Carrera sembrano soffrire l’intensità avversaria, ma non disdegnano qualche ripartenza pericolosa. L’equilibrio regna sovrano al termine del primo tempo, con il tabellino bloccato sulla parità senza reti. In apertura dei successivi quarantacinque minuti i rossoverdi aumentano l’aggressività e l’intensità della pressione, ma al 70’ falliscono clamorosamente l’occasionissima per passare in vantaggio: Casasola riceve a due passi dal portiere avversario dentro l’area piccola, ma il suo mancino si stampa sul palo. Quando tutto lascia pensare a un pareggio, ecco che arriva il colpo di scena: al 90’ Botteghin insacca alle spalle di Vitali, con un gol da tre punti pesantissimo per i marchigiani. Vince l’Ascoli 1-0 e aggancia Ternana e Spezia a 37 punti, uscendo dalla zona retrocessione e tornando in corsa anche per la salvezza diretta.


venerdì 26 aprile 2024

News calcistiche del 26-04-2024

 


Cristante fa impazzire la Roma: gol vittoria nella gara sprint di Udine


La Roma si aggiudica il match con l’Udinese, interrotto per il malore a Ndicka, e ripreso oggi per disputare gli ultimi 18′. Una chance per parte, Lucca impegna severamente Svilar, Okoye ferma Azmoun. Nei minuti di recupero arriva la rete decisiva di Cristante sugli sviluppi di un angolo. La Roma rinforza la sua posizione Champions. Per Cannavaro esordio con sconfitta sulla panchina friulana



Pioli-Napoli, si può fare: ecco l’alternativa a Conte


Il futuro a Napoli comincia a delinearsi. Secondo quanto filtra stamane da Il Mattino, Aurelio De Laurentiis è disposto a sedersi attorno al tavolo con Stefano Pioli per assegnargli la panchina azzurra, ma non prima che il tecnico risolva il contratto con il Milan. Il numero uno del club partenopeo non vuole incorrere in problematiche o trattative di convincimento con i rossoneri e dunque spetterà al tecnico emiliano trattare con la società di via Aldo Rossi per la liquidazione.


Risolta la questione, per Pioli è già pronto un contratto biennale da 3 milioni di euro a stagione – si legge -. Un affondo deciso da parte di AdL che vorrebbe chiudere già nelle prossime settimane. E allontana così l’ipotesi Antonio Conte, che ha temporeggiato troppo dopo la proposta ricevuta, così come l’idea Gian Piero Gasperini, sempre più improntato a continuare il ciclo con l’Atalanta.




Gudmundsson, macché Inter e Juve: “Sogno la Premier League”


“Voglio davvero mettermi alla prova al più alto livello possibile. Fin da bambino ho sempre sognato  di giocare in Premier League, è un qualcosa che voglio provare”. Una dichiarazione, questa di Albert Gudmundsson, molto chiara: l’islandese ha intenzione di disputare il campionato inglese. Un desiderio che influenzerà anche le prossime scelte del classe 1997, destinato a lasciare il Genoa in estate. A volerlo, in Italia, sono Inter e Juventus: per le due big italiane le parole del fantasista sanno tanto di doccia gelata.


“Vediamo cosa succede a fine stagione – ha poi aggiunto Gudmunsson in una intervista al Telegraph -. Al momento ho un contratto con il Genoa e sto bene. Sono molto contento di questa mia stagione con i rossoblù in Serie A: ho delle discrete qualità come una buona finalizzazione, un buon passaggio, buoni calci piazzati”. Tutto ciò vale 35-40 milioni di euro per il Genoa, una cifra alta ma possibile per il Tottenham. Ossia il club inglese che più lo ha cercato nelle ultime settimane.


Juventus, Allegri: “Il mercato? Dovete chiedere alla società, non a me”


Conferenza stampa di Massimiliano Allegri, tecnico della Juventus, a -1 dalla sfida contro il Milan.


Come ci avviciniamo a questa partita?

“Domani è sempre Juventus-Milan, una partita bella da giocare. Il Milan è una squadra forte con giocatori di valore. La conquista della finale ci ha fatto raggiungere in parte un nostro obiettivo. Ora abbiamo tre partite prima della finale dove dobbiamo fare più punti possibili per entrare in Champions”.


Come sta Bremer?

“Bremer ha avuto un problemino a Cagliari, ora sta meglio e domani deciderò. Abbiamo avuto tre giorni per riposarci e siamo pronti per fare una bella partita”.


Domani ci saranno tanti tifosi stranieri. Il calcio italiano piace?

“Questo non lo so, va chiesto ai tifosi all’estero. Come nella vita, le occasioni vanno viste sempre come opportunità. Il calcio può crescere, chi comanda deve prendere decisioni importanti per migliorare tutto il calcio italiano. Abbiamo due squadre in semifinale di Europa League, una squadra come l’Inter che ha fatto una buona Champions, le finali dell’anno scorso, noi in semifinale di Europa League. Il nostro calcio non è tutto da buttare, non ci si può sedere. Bisognerebbe immaginare il calcio tra 5-10 anni”.


Cosa manca alla Juventus per lottare per lo scudetto?

“Su questa domanda deve rispondere la società e chi fa il mercato. Io faccio l’allenatore e non il mercato. Dico solo che dobbiamo essere concentrati su cosa fare, non abbiamo raggiunto l’obiettivo della Champions che per noi è molto importante. A livello tecnico, perché ti porta a giocare la Champions League, una Supercoppa, la Coppa Italia. Sarebbe una Juventus impegnata su più fronti, oltre il campionato. Poi c’è l’aspetto economico, che aiuterebbe il club ad avere risorse importanti. Noi dobbiamo rimanere concentrati su quello che c’è da fare, ci sono 15 punti in palio, dietro stanno facendo punti e domani serve fare una partita cercando di tornare a vincere in campionato e non sarà facile”.


Chi gioca tra Chiesa e Yildiz?

“Stanno tutti e due bene. Federico ha giocato un po’ di più e devo decidere se farlo partire dall’inizio. Chiesa può sempre decidere in una partita, ma deciderò domani”.


Un commento sull’Atalanta? È contento degli attestati di stima da parte dei suoi giocatori?

“Gasperini credo abbia fatto e stia facendo un lavoro importante da tanti anni, è una realtà molto cresciuta, con una società importante. Stanno facendo molto bello. Sono in semifinale di Europa League, in finale di Coppa Italia e lottano per la Champions in campionato. Gasperini sta facendo davvero un ottimo lavoro. Attestati di stima nei miei confronti? Coi ragazzi bellissimo rapporto, ottimi professionisti, ragazzi che tengono a questa maglia. In questo momento vogliamo andare a prendere i nostri obiettivi”.


Come commenta le parole di Vlahovic?

“per lui è normale ambire al Pallone d’Oro. Ognuno di noi deve ambire al massimo. Dusan è migliorato molto da quando è arrivato e sta trovando un suo equilibrio anche quando le cose vanno meno bene. Per il ruolo che ha deve cercare di rimanere nella partita, in qualsiasi momento deve arrivare la palla giusta. Sono molto contento di questo”.


Come catalogherebbe la sua stagione con la vittoria della Coppa Italia?

Rispondo in modo molto semplice. Non sono le imprese mie, ma di tutti. Di una società importante, una squadra forte. Non possiamo vincere tutti gli anni. La cosa più importante è che tutti alla Juventus devono avere l’ambizione di ottenere il massimo e vincere. Poi se c’è chi è più bravo, applaudiamo e lavoriamo per migliorare. Quando non si riesce a vincere, soprattutto nel calcio italiano di oggi, per una società italiana è importante giocare la Champions. A livello economico sposta il bilancio di una società. Quindi questo, se noi riuscissimo ad arrivare in Champions quest’anno, credo che in una fase di, non rivoluzione, di un percorso iniziato 3 anni fa, comunque la Juve non sarebbe rimasta fuori dalla Champions, cosa facile quando cambi giocatori e abbassi il livello. Arrivare all’obiettivo della società a inizio stagione, sarebbe un successo. Io sono il primo a cui piace vincere, a tutti piace, ma raggiungere l’obiettivo è quello e a quello bisogna arrivare”.


Cosa non funziona nel vostro attacco? È d’accordo con le parole di Pioli?

“Siamo in linea con quelli fatti dello scorso anno. Magari potevamo essere più efficaci. Pioli sta facendo un ottimo lavoro al Milan, mi fa piacere incontrarlo. Non so se l’Inter è stata la più forte in questi tre anni. Io, però, ho sempre detto che fosse la più forte di questa stagione e venivo preso per matto, ma c’erano dei valori, bisogna essere realisti. L’Inter ha un valore diverso”.


Il secondo posto è un vostro obiettivo?

“Domani è una partita, in caso di vittoria che non sarà semplice, ci può dare l’opportunità di arrivare al secondo posto. Bellissimo risultato e ti tiene viva la competizione fino alla fine dell’anno. Poi c’è la Coppa Italia, e quando dicevo che andare avanti riempie le settimane, quest’anno non abbiamo potuto riempirle, non per demerito nostro, perché la squadra era arrivata terza… dobbiamo provare a rientrare in Champions. La prossima sarà una stagione bellissima, quando giochi tante competizioni è molto bello”.


Vede delle similitudini tra Juventus e Milan e tra Allegri e Pioli?

“Quello degli allenatori fa parte del gioco. Succede sempre ogni anno. I discorsi sul bilancio? Io sono aziendalista, faccio l’allenatore in campo, ma ormai le società sono delle aziende. Serve centrare gli obiettivi, soprattutto in Italia, dove la partecipazione alla Champions ti sballa il bilancio. Detto questo: la Juve deve rimanere competitiva. La sfida degli anni e della Juventus, come negli anni precedenti, è essere competitivi all’interno di una sostenibilità. Per la Juventus sarà una bella sfida. Quando ripartirà il campionato, ripartirà sempre con l’obiettivo di vincere. Ma quando si lavora alla Juventus l’ambizione massima deve essere quello di ottenere il massimo risultato, deve essere chiaro a tutti”.


Come si spiega la differenza di prestazione tra primo e secondo tempo?

“Perchè ad inizio campionato facevamo bene il primo e meno bene il secondo. A Roma abbiamo sbagliato tanto tecnicamente, soprattutto tanti passaggi facili. Era una partita importante con tanta pressione. Poi abbiamo avuto occasioni importanti. Abbiamo concesso gol sul primo angolo, poi Vlahovic, Bremer. Abbiamo preso quest’infilata su palla persa e ripartenza. Il secondo gol preso così. Poi due-tre situazioni favorevoli. Se vediamo i passaggi sbagliati, quello sì. Rende più brutta la prestazione. Ma abbiamo avuto buone occasioni”.


Non giocare le Coppe è un vantaggio?

“La Juventus per cinque anni ha vinto 5 scudetti, 4 Coppe Italia e ha giocato due finali di Champions. Siamo sempre arrivati in fondo con quasi 55-57 partite. Il direttore Marotta doveva dire così, gli faccio anche i complimenti. Pioli lo stesso. Ma i fatti dicono tutt’altro ed è normale che sia così”.



Rai - Accordo con Conte! Pronto contratto triennale e dettata linea sul mercato: i dettagli


C'è l'accordo tra Antonio Conte e Aurelio De Laurentiis e adesso l'allenatore salentino sembrerebbe a un passo dal Napoli. A riferirlo è Ciro Venerato, esperto di mercato di Rai Sport, nel corso del telegiornale sportivo dell'emittente di Stato: "Antonio Conte ha rotto gli indugi ed è pronto a firmare per il Napoli. E' certo di essere l'uomo giusto per rilanciare i campioni d'Italia. Ora la palla passa a De Laurentiis, che in questi mesi ha valutato anche Gasperini e Pioli e ha messo in stand-by Italiano, in attesa del salentino.

Cosa manca per l'annuncio? Il patron campano e l'ex c.t. hanno definito tutti i dettagli economici. Progetto triennale e cifre blu, per un sodalizio storicamente attento ai conti, ma con una piazza in fermento, delusa e scioccata per questa stagione, il presidente sa che non può permettersi più mezze figure o tecnici da rilanciare. Conte è il rottamatore per esperienza, sa ripartire e ricostruire dalle macerie. Sul mercato ha già esternato e dettato la linea: pochi acquisti, ma mirati, basta scommesse. Rosa eccelsa per Conte, che va solo rilanciata mentalmente.


Tutto chiaro e definito, a patto che De Laurentiis rispetti il lavoro del tecnico, evitando sgradite invasioni di campo. La parte tecnica dovrà essere totalmente dal nuovo allenatore, c'è bisogno di rispetto assoluto per le rispettive competenze. Pochi giorni e sapremo se De Laurentiis sarà pronto a consegnargli le chiavi azzurre. Juventus e Milan l'hanno snobbato, un motivo in più per gustarsi l'attesa rivincita".

mercoledì 24 aprile 2024

Coppa Italia: Atalanta in finale con la Juventus

 


Coppa Italia: L'Atalanta supera la Fiorentina, finale con la Juventus

L'Atalanta è in finale di Coppa Italia! Ribaltato il vantaggio dell'andata della Fiorentina con il 4-1 del Gewiss. Basta però un'azione alla Dea per passare in vantaggio: l'1-0 arriva all'8° con Koopmeiners, abile a sfruttare un rimpallo e freddare Terracciano col mancino. Cinque minuti più tardi ci sarebbe pure il raddoppio, un gran destro di Scamacca all'incrocio invalidato però (dopo revisione VAR) dal fallo precedente ai danni di Beltran. La Dea vede davanti a sé il sorpasso e attacca a testa bassa, Terracciano è super a evitare la doppietta di Koopmeiners. Proteste viola appena prima della mezz'ora per un sospetto intervento di Carnesecchi su Nico Gonzalez: non viene nemmeno suggerita la revisione all'arbitro La Penna.

Al 55' l'episodio che cambia forma al match: Scamacca sfugge via a Milenkovic, che lo stende alle porte dell'area. Per La Penna non ci sono dubbi: espulsione. La Fiorentina rimane in dieci ma è proprio il sostituto del serbo, Martinez Quarta, a regalare il pareggio alla Fiorentina sfruttando il bel cross di Biraghi da palla ferma e firmando al minuto 68 l'1-1. Sette minuti, però, e l'Atalanta torna avanti. Fa tutto uno scatenato Scamacca, che raccoglie la sponda aerea di De Ketelaere e spedisce la palla in rete con una sforbiciata da fotografia. La squadra di Italiano a quel punto si abbassa, la Dea spinge con il piede sull'acceleratore ma si infrange su Terracciano e su alcune conclusioni imprecise (su tutte una di CDK a tu per tu col portiere ospite). Al minuto 94 Lookman insacca il pallone del 3-1, la prima segnalazione del guardalinee è di fuorigioco ma il VAR corregge la chiamata e fa scattare la festa dell'Atalanta per la finale! C'è tempo persino per il poker della Dea, firmato da Pasalic in contropiede.


News Video Calcistiche del 24-04-2024

 


News di calcio del 24-04-2024

 


Marotta traccia il futuro dell’Inter: “Nessuno è incedibile…”


Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, ha parlato a margine dell’evento organizzato da Il Foglio a San Siro: “I 90 minuti giocati nel derby sono stati pieni di tensione ed emozione fino all’ultimo secondo. Poi è finita la partita e siamo diventati campioni d’Italia, con la seconda stella. Qualcosa di straordinario”.


Come le sono sembrate le reazioni del mondo del calcio?

“Le attestazioni sono gratificanti per tutti, dobbiamo riconoscere il ruolo importante dell’allenatore e della squadra. Avevano alle spalle una società forte, non ci sono vittorie senza tutto questo. Sono orgoglioso di rappresentare un modello vincente come il nostro”.


Adesso il futuro e il mercato?

“Vogliamo continuare il processo evolutivo. Simone Inzaghi non si discute e ci siederemo, su indicazione del presidente Zhang, per allungare il contratto. Non faremo rivoluzioni, penseremo sempre all’obiettivo sostenibilità, cercando di raggiungere altri traguardi”.


Il ciclo è appena iniziato?

“Non proprio, avevamo già vinto alcuni trofei. Ci sono margini di miglioramento e vogliamo restare protagonisti come negli ultimi anni”.


Il rinnovo di Lautaro e Barella sono vicini?

“Non parliamo di rinnovo ma prolungamento, non ci sono ansie perché nessuno è in scadenza. Parleremo insieme ad Ausilio e Baccin per creare uno zoccolo duro di giocatori che hanno senso di appartenenza”.


Eventuali acquisti che prevedono un esborso di denaro dovranno essere dettati per forza dalle uscite?

“Non ci precludiamo niente. Intanto mantenere questo organico sarebbe importante. Due acquisti li abbiamo praticamente già ufficiosamente fatti. Ausilio è un bravissimo direttore sportivo e lavoreremo per puntellare un organico già forte”.


Che qualche giocatore veramente incedibile?

“Nel mondo del calcio penso che non si debba mai parlare di incedibilità. Le società non sono padrone dei giocatori e il destino è in testa dei calciatori ma tutti qui hanno espresso la volontà di restare. Siamo l’Inter, meglio di qua dove si può andare”.



Gilardino a Retegui: “Deve far bene col Genoa per guadagnarsi l’Europeo”


Il tecnico del Genoa, Alberto Gilardino, questo pomeriggio ha firmato la mattonella a lui dedicata e posizionata sul Muretto di Alassio. A margine dell’evento, l’allenatore rossoblù ha rilasciato alcune dichiarazioni: “E’ un bellissimo riconoscimento, mi fa emozionare e molto piacere. Credo che questo riconoscimento sia da condividere insieme allo staff e a tutta la squadra, con i ragazzi per aver vissuto questo anno e mezzo nel modo migliore con loro. Sono stati e sono gli artefici di questo percorso, è giusto condividerlo con loro, con lo staff e con tutti coloro che lavorano quotidianamente ogni giorno a stretto contatto con me. Un segreto di questa squadra? La voglia, il desiderio di migliorarsi. L’umiltà che mettiamo nella quotidianità e la voglia di crearsi nuovi obiettivi. E’ stata la nostra forza fin dalla scorsa stagione e dall’inizio di questa. Abbiamo mantenuto a livello umano una struttura importante di squadra, ne sono arrivati alcuni con valori umani importanti. Abbiamo messo dentro fisicità, tecnica, tattica. A livello umano abbiamo plasmato un gruppo con valori importanti che ci hanno permesso di arrivare ad oggi, in una posizione di classifica buona e con il pensiero di finire nel modo migliore. Se lo meritano i ragazzi e ce lo meritiamo tutti“.


Oggi è arrivata l’ennesima testimonianza di amore per il Genoa e anche nei tuoi confronti…


“Grande affetto nei miei confronti e in quelli della squadra, lo percepiamo e l’abbiamo fatto quotidianamente. E’ qualcosa di bello, stimolante e responsabilità, soprattutto da parte mia che sono l’allenatore. Dobbiamo metterci nelle condizioni migliori di finire il campionato perché ci meritiamo un finale bello ed esaltante. Come è il rapporto con i giocatori? Diretto, si condividono situazioni, partite, allenamenti. Le cose belle, ma anche quando si devono dire le cose meno belle si fa con chiarezza, in maniera diretta. In questo rapporto si cerca di essere il più possibile onesti e diretti, è la verità. Soprattutto nei confronti dei ragazzi che hanno dato e continuano a dare tutto“.


Vitinha come sta?


“Si è allenato oggi con la squadra, continua il suo percorso e ci auguriamo che in questi allenamenti gradualmente possa migliorare la sua condizione. Non ha i 90′ nelle gambe, ma sarebbe un successo portarlo in panchina“.


Quanta soddisfazione c’è da parte tua anche per i calciatori che andranno in Nazionale e all’Europeo?


“Abbiamo giocatori che potranno fare una competizione importante e fondamentale per la loro carriera. Dobbiamo finire nel modo migliore e anche nei singoli devono dimostrare e fare bene per il Genoa. Retegui? L’aneddoto del Mondiale del 1982 preparato qui, sono stato qui ad Alassio e torno da allenatore del Genoa, credo molto nel destino e nelle cose che accadono non per caso. E’ bello ed è particolare la giornata di oggi. Mateo ha margini di crescita importanti, deve far bene in questo finale di stagione e trovare la via del gol per fare un Europeo con la maglia azzurra da protagonista“.


Da parte tua è metabolizzato di aver fatto una qualcosa di importante per questa squadra?


“Sì, credo proprio di sì. Lo sento e la percezione è quella. Qui hanno firmato sia mister Gasperini che Ballardini, sono stati miei allenatori e hanno fatto molto molto bene con il Genoa. Essere qui oggi come allenatore ed essere riuscito a creare e trasmettere in questo anno e mezzo e ottenere questi tipi di risultati mi riempie di orgoglio, sono felice e veramente contento. Condivido questo omaggio con tutta la squadra, i ragazzi e lo staff. Sono molto felice“.


Quanto è sentito il Genoa e quanto vi hanno fatto capire cos’è il Genoa anche al di fuori della provincia di Genova?


“E’ un riconoscimento totale della regione perché i genoani sono ovunque nella regione e in giro per l’Italia. E’ un riconoscimento mio che vado a condividere anche con la nostra gente, i nostri tifosi e il nostro popolo”


“Adesso – conclude Gilardino – dobbiamo pensare alla partita di lunedì sera contro il Cagliari, cercando di affrontarla nel migliore dei modi. Cercando di ottenere il massimo da qui alla fine per cercare di finire nel modo migliore perché ce lo meritiamo, se lo meritano i ragazzi per il lavoro svolto in questo anno e mezzo. Dare più spazio a chi ha giocato bene per vedere la squadra di domani? L’idea è quella, già nelle ultime partite giocatori come Thorsby e Strootman sono stati utilizzati e avevano giocato meno nell’ultimo periodo. L’idea è quella di coinvolgere tutti per l’obiettivo, che è di squadra e non dei singoli. Ho sempre detto ai ragazzi di pensare alla squadra, di lavorare per la squadra e per l’obiettivo finale. Se ci saranno possibilità e volontà, questo sì“.



Tevez, malore nella notte e ricovero in ospedale: le condizioni dell’ex Juve


L’ex attaccante ricoverato a Buenos Aires dopo aver accusato dolori al petto, l’Independiente: “Resterà lì fino al termine degli accertamenti, si è sottoposto a esami e sono stati soddisfacenti”


Sono ore di apprensione per lo stato di salute di Carlos Tevez. L’ex attaccante della Juventus, che già nei mesi scorsi aveva avuto problemi di salute e si sarebbe infatti dovuto sottoporre ad accertamenti, è stato ricoverato nella notte in un ospedale di Buenos Aires dopo aver accusato forti dolori al petto. L’argentino, che lo scorso ottobre si era accasciato al suolo accusando dolori al petto e sbattendo la testa, ha chiesto assistenza medica ed è stato quindi portato in una clinica del quartiere di San Isidro, dove ha trascorso la notte.


Come riporta in un comunicato l’Independiente, club di cui l’Apache è l’allenatore, i risultati degli esami medici a cui è stato sottoposto sono stati soddisfacenti e al momento l’argentino resterà in ospedale solo a scopo precauzionale.


IL COMUNICATO

“Tevez si trova all’ospedale La Trinidad di San Isidro per dei dolori al petto. Si è sottoposto a esami e sono stati soddisfacenti. Domani si proseguirà con una serie di esami preventivamente programmati nell’ambito del check-up generale che solitamente viene effettuato”.


Napoli, nel casting per la panchina anche il tedesco Rose


La panchina del Napoli, oltre a Conte e agli altri italiani in lizza, vede una new entry tra i possibili candidati per la prossima stagione: si tratta di Marco Rose, tecnico tedesco che sta guidando il Lipsia. Ne parla oggi Il Mattino


Allegri, orgoglio Juventus: “Finale meritata per le due partite”


La Juventus conquista la finale di Coppa Italia nonostante la sconfitta nella semifinale di ritorno contro la Lazio. Una sconfitta per 2-1 che Massimiliano Allegri, ai microfoni di Coppa Italia Live in onda sui canali Mediaset, ha commentato a denti stretti: “È stata una partita di sofferenza e lo sapevamo, abbiamo preso subito gol su palla inattiva e avuto delle occasioni con Vlahovic e Bremer. Abbiamo rischiato di capitolare, poi nel secondo tempo siamo cresciuti e abbiamo avuto situazioni favorevoli. Andare sotto su una ripartenza ci poteva fare crollare, ma abbiamo meritato di andare in finale. Non è mai semplice, ora bisogna concentrarsi sul campionato perché non abbiamo raggiunto l’obiettivo Champions”.


“Non è facile in questo momento, perché si giocano partite pesanti che per un anno e mezzo non abbiamo fatto. L’anno scorso abbiamo lottato, ma in una situazione non idonea per il caos fuori. Quest’anno siamo stati dietro all’Inter fino a gennaio, poi c’è stato un crollo. Sono state partite pesanti per la Juventus, da vincere per blindare la Champions” ha detto Allegri.


Sui gol subiti ha poi specificato: “Sono stati errori grossolani, ma non dimentichiamoci che non qualificarci oggi avrebbe avuto dei risvolti psicologici anche sul campionato. Sono test di crescita per tutti, per i ragazzi che sono stati bravi. Abbiamo sbagliato qualcosa in fase di sviluppo, bravi in fase di palleggio per avere occasioni. Tra le due partite abbiamo meritato la finale”.


Interrogato poi sulle tante critiche subite dalla Juventus ha sottolineato: “Per la società a livello economico siamo stati bravi. Il calcio è bello perché una partita dà l’opportunità di svoltare e girare una stagione. Le critiche ci sono sempre perché la colpa è la nostra che abbiamo fatto un girone d’andata che nessuno si aspettava. Tutti pensavano potessimo combattere con l’Inter, ma io ero preoccupato per quando avremmo mollato la presa. Abbiamo lasciato per strada tanti punti”.


E sulla mancata sostituzione di Chiesa: “È un giocatore che magari sta fuori per 70′ e poi con una fiammata risolve una partita. Avevo bisogno di qualità, l’ho tenuto per averne di più e avere soluzioni”.

martedì 23 aprile 2024

News calcistiche del 23-04-2024

 


Zampata di Milik: la Lazio vince ma la Juve va in finale di Coppa Italia


La Lazio batte la Juventus all’Olimpico, ma ad andare in finale di Coppa Italia sono i bianconeri. Biancocelesti che si impongono per 2-1, ma gli uomini di Allegri sorridono grazie al successo dell’andata (2-0 per i bianconeri). Castellanos illude i capitolini con la doppietta tra il primo e il secondo tempo (12′ e 48′), poi è Milik al primo pallone toccato (82′) a regalare il pass per l’ultimo capitolo della Coppa Italia. Ora i bianconeri attendono di conoscere chi tra Atalanta e Fiorentina sarà la sfidante della finalissima che si giocherà il prossimo 15 maggio all’Olimpico di Roma.



Milan, stangata post derby: Calabria, Hernandez e Tomori squalificati


Le conseguenze dal punto di vista disciplinare dei convulsi minuti finale del derby tra Milan e Inter si proiettano sui prossimi impegni di campionato delle due milanesi con ovviamente un peso specifico maggiore per quanto riguarda i rossoneri, ancora in lotta per il secondo posto e impegnati nel weekend proprio contro la Juve. Il Giudice sportivo ha infatti fermato per un turno Theo Hernandez (espulso dopo la rissa con l’interista Dumfries, anche lui fermato per una giornata) e per due Davide Calabria, allontanato dal campo per la manata rifilata a Frattesi. Milan che a Torino, contro i bianconeri, sarà senza Tomori, anche lui squalificato dopo l’ammonizione (era in diffida) presa contro l’Inter. Per Pioli, dunque, difesa decimata in uno scontro estremamente delicato.


IL PROVVEDIMENTO DEL GIUDICE SPORTIVO


– Calabria fermato per due turni “per avere, al 51° del secondo tempo, a giuoco fermo, colpito al volto un calciatore della squadra avversaria”.

– Theo Hernandez fermato per un turno “per comportamento scorretto nei confronti di un avversario (undicesima sanzione); per avere inoltre, al 48° del secondo tempo, a giuoco fermo, afferrato all’altezza del collo un calciatore della squadra avversaria strattonandolo”.

– Dumfries fermato per un turno “per avere, al 48° del secondo tempo, a giuoco fermo, afferrato all’altezza del collo un calciatore della squadra avversaria strattonandolo”.


Giuntoli: “Rinnovo di Allegri con la Juve? Ne parleremo…”


Cristiano Giuntoli conferma sempre più Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus. A margine della semifinale di ritorno di Coppa Italia contro la Lazio all’Olimpico, il Football Director bianconero ai microfoni di Sportmediaset ha infatti sottolineato: “Parleremo di rinnovo con Allegri in separata sede, ci incontreremo per parlare del futuro e della squadra, di mercato. Yildiz? Abbiamo tanti ragazzi bravi, con lui il futuro è scritto dallo scorso anno quando abbiamo fatto un contratto di 4 anni. Puntiamo su di lui, non vogliamo dargli pressioni”. Non mancano però anche delle bordate: “Avevamo un sogno (scudetto, ndr) e davamo il 140%, poi siamo calati e oggi il 100% non basta, forse per l’approccio sbagliato, infortuni o scelte arbitrali di cui non parliamo mai. Con noi il Var non è mai intervenuto“. Poi ha ammesso: “Mi sento un po’ responsabile per questa stagione”.


Proprio sul tecnico bianconero, infatti, non ha dribblato le domande: “Considereremo il rinnovo, ne parleremo. Ma ci incontreremo per confrontarci sul mercato e su cosa fare per il futuro della squadra”.


Quel futuro che potrebbe ripartire da Yildiz, con la maglia numero 10 sulle spalle: “Puntiamo su di lui, non vogliamo dargli pressioni. La Juve del futuro arriverà, puntiamo sui giovani e dobbiamo aspettarli. Insistere con questo percorso iniziato prima di me e che io sto continuando”.


“Coppa Italia? Per noi è un traguardo importante, all’inizio dell’anno gli obiettivi erano chiari ovvero tornare in Champions League e puntare forte sulla Coppa. Siamo in corsa, speriamo di regalarci la finale” ha sottolineato Giuntoli, spiegando poi quelle che secondo lui sono state le cause del calo nella seconda parte della stagione dei bianconeri: “Se vediamo i punti che abbiamo fatto prima di Empoli e Inter c’è stato un calo dovuto al fatto che avevamo un sogno e tutti davano il 140%. Oggi il 100% non basta, forse l’approccio sbagliato, infortuni”.


Il direttore non si è però tirato indietro nel fare polemica, evidenziando “scelte arbitrali di cui non parliamo mai, con noi il Var non è mai intervenuto“.


Poi ha ammesso: “Ci siamo presi un margine nel girone d’andata, sapevamo qual era il nostro obiettivo e ora speriamo di arrivarci con forza e determinazione. La prima missione era mettere a posto i conti, abbiamo fatto un mercato conservativo. Nel bene e nel male mi sento responsabile, ho provato a dare una mano. Siamo uniti e sereni per centrare gli obiettivi, ma ci vuole pazienza perché la Juventus non viene da un periodo facile. Dobbiamo stare uniti e fare un mercato all’altezza di questo club.


Cannavaro si presenta all’Udinese: “Ci aspettano sei finali”


“E’ banale ma ci aspettano sei finali. E le finali non si giocano, si vincono”.  Ha le idee chiare, Fabio Cannavaro, su come traghettare l’Udinese verso il traguardo della salvezza. “Un obiettivo che intendiamo raggiungere con un atteggiamento più aggressivo, con una disposizione più offensiva. La squadra sembrava più impegnata a non prenderle e, forse per questo, ha collezionato troppi pareggi e soltanto 4 vittorie. Troppo poche”, ha ricordato il nuovo tecnico nella conferenza stampa di presentazione. Nessun modulo fisso, ma squadra pronta ad adattarsi alle caratteristiche dei giocatori: “Sono affezionato al 4-3-3 – ha confidato il tecnico – ma la disposizione può cambiare in fase di possesso e non possesso. Adesso le cose importanti sono il coraggio, la personalità, il senso di responsabilità di rappresentare un club che vuole giocare il suo trentesimo campionato consecutivo in serie A”.



Bruscolotti: “I tifosi del Napoli meritano rispetto. Il nuovo allenatore? Lasciamo fare alla società senza mettere pressione”


Giuseppe Bruscolotti parla a Marte Sport Live: “Nell’anno dopo il primo scudetto noi calciatori con Ferlaino non abbiamo avuto problemi di rinnovo o adeguamento contrattuale, abbiamo sempre avuto quello che meritavamo, mai successe cose del genere. Sono situazioni che possono contare ma bisogna contestualizzare: questo è un mondo dove si guadagnano tanti soldi, pensare ad un ammutinamento sarebbe una mancanza di rispetto verso la gente ‘comune’ e – se fosse così – ci sarebbe da vergognarsi. Chi sono i principali responsabili della crisi del Napoli? I colpevoli sono tutti: bisogna partire dalla Società per finire con i calciatori in campo, che sono gli artefici di tutto e possono capovolgere qualsiasi situazione. Se è vero che c’è tensione in spogliatoio, non va bene: sono cose che vanno messe da parte, perché ci sono tante persone che li seguono, tifosi che non arrivano a fine mese ma seguono lo stesso la squadra. Questa gente merita rispetto. Nel 1988 arrivammo stremati alla gara col Milan, ma fino ad allora facemmo un campionato eccezionale, lottavamo in ogni partita. Nello scontro diretto il Milan stava molto meglio di noi, eppure quella traversa di Carnevale ci negò il pareggio che ci avrebbe tenuto in corsa. Era tutt’altra situazione rispetto ad oggi. Il rapporto che avevamo era ricco di rispetto sia tra noi che con i giornalisti. Ciascuno di noi faceva la sua parte, anche con i tifosi. Il Napoli non va a fare visita ai club, però chiede sostegno: mi chiedo che atteggiamento ci sia da parte della società e dei calciatori verso i tifosi. L’impegno degli attuali calciatori non lo vedo: non vedo una squadra che lotta, vedo una squadra rinunciataria, spenta, immobile. Di impegno non si può parlare perché non ce n’è. Allenatore prossimo? Lasciamo fare a loro, inutile fare nomi e destabilizzare l’ambiente. Lasciamoli tranquilli nella decisione che speriamo sia il frutto giusto dell’analisi di quanto successo in questa stagione. Il ciclo di Spalletti è finito, bisogna rifondare e non è semplice. Ci saranno diverse partenze, oggi è molto difficile prevedere cosa accadrà. Vediamo di chiudere in fretta questo campionato perché è diventato uno sperpetuo”.

lunedì 22 aprile 2024

L’Inter è campione d’Italia per la ventesima volta

 


L’Inter è campione d’Italia per la ventesima volta nella storia. Gli uomini di Inzaghi, al primo scudetto da allenatore, completano l’opera imponendosi per 2-1 nel derby con il Milan. Nel primo tempo Acerbi sblocca l’incontro, a inizio ripresa Thuram raddoppia, poi nel finale Tomori accorcia le distanze ma non è sufficiente per rimandare la festa nerazzurra.

Pochi giorni dopo l’eliminazione dall’Europa League per mano della Roma, il Milan si ferma ancora e assiste al tripudio tricolore dell’Inter con la sesta sconfitta consecutiva nel derby cittadino. Nel finale saltano i nervi, espulsi Theo Hernandez e Calabria. Tutto sotto gli occhi di Cardinale e Ibrahimovic, delusi in tribuna.



Continua il sogno della formazione di Thiago Motta che batte 3-1 la Roma e adesso è sempre più vicina a un posto nella prossima Champions League. Bologna a -2 dalla Juventus terza e a +8 dall’Atalanta quarta che si giocherà il quinto posto con la Roma che è avanti di un punto ma con gli ultimi 18 minuti della sfida con l’Udinese fa recuperare.

domenica 21 aprile 2024

News calcistiche del 21-04-2024

 


Salernitana-Fiorentina 0-2: Kouamé e Ikoné rilanciano Italiano


Nella trentatreesima giornata di Serie A, la Fiorentina batte 2-0 la Salernitana e torna a sorridere dopo cinque turni senza vittorie: all'Arechi decidono Kouamé (79') e il contropiede nel recupero di Ikoné (95'). La formazione di Italiano sale a 47 punti, a 2 dal Napoli e con una partita in meno rispetto agli azzurri. Retrocessione sempre più vicina, invece, per i granata, che se non vincono a Frosinone sono in Serie B.



Serie A, Sassuolo-Lecce 0-3: colpo salvezza per Gotti


Il Lecce batte 0-3 il Sassuolo nel lunch match della 33esima giornata di Serie A e piazza un colpo fondamentale per la salvezza, allungando a + 8 sulla zona retrocessione (in attesa di Torino-Frosinone). I salentini la indirizzano già nel primo tempo: all'11' Gendrey la sblocca con un'incornata sugli sviluppi di calcio piazzato, al 15' Dorgu raddoppia approfittando di una dormita della retroguardia neroverde. Nella ripresa ci pensa poi Piccoli a calare il tris che spegne ogni speranza di rimonta per i padroni di casa. Gotti mette i suoi al sicuro, Ballardini resta al penultimo posto e il miracolo si fa sempre più complicato.



Serie A: Torino-Frosinone 0-0, poche emozioni e un punto a testa


Nella 33a giornata di Serie A, finisce 0-0 il match tra Torino e Frosinone: i granata rosicchiano un solo punticino al Napoli, mentre i ciociari, al quarto pareggio di fila, non riescono a sfatare il tabù trasferta (dove non hanno ancora vinto), rimangono terzultimi ma agganciano l'Udinese, che deve giocare gli ultimi 20' del match con la Roma il 25 aprile. Pochissime le emozioni che hanno regalato le due squadre, in un match povero dal punto di vista tecnico. La più ghiotta al 58' sui piedi di Cheddira che si invola verso la porta granata ma Milinkovic-Savic si salva in tuffo.



Serie A, Monza-Atalanta 1-2: a segno De Ketelaere e Touré


Dopo la sconfitta a Cagliari e il pareggio col Verona, l'Atalanta riprende la corsa Champions. Nella 33.ma giornata di Serie A la squadra di Gasperini batte 2-1 il Monza e si porta a 54 punti. All'U-Power Stadium nel primo tempo sono i nerazzurri a fare la partita e De Ketelaere (44') sblocca il match di testa sugli sviluppi di un corner. Nella ripresa poi Touré (72') raddoppia i conti su assist di Lookman e Maldini (89') accende il finale accorciando prima le distanze e poi centrando un palo nel recupero. 



Napoli, crisi infinita con numeri impietosi ma niente ritiro


Quando Spalletti ha deciso, dopo uno scudetto storico, di lasciare la panchina del Napoli, qualcuno poteva pensare a una stagione più complessa rispetto a quella del terzo tricolore. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare, però, il disastro di quest'anno con tre allenatori cambiati, 31 punti in meno in classifica, 10 partite perse, 50 gol fatti (contro i 69 dell'anno dello scudetto) e, soprattutto, i 41 subiti rispetto ai 23 della scorsa stagione, dopo 33 partite di campionato. 

Empoli è stata l'ultima stazione di una Via Crucis che dura dallo scorso agosto. Il Napoli ha perso due delle ultime quattro gare di campionato ed era da venticinque anni che non subiva gol per dodici partite di fila. Tanto per allungare la lista di numeri impietosi. La contestazione dei tifosi al Castellani, con Di Lorenzo chiamato sotto il settore riservato agli ospiti, e la prosecuzione della protesta al rientro della squadra in sede, sono state ulteriori tappe di un weekend da dimenticare. De Laurentiis, che ha provato a risvegliare la squadra nell'intervallo, ha preferito evitare provvedimenti punitivi non procedendo col ritiro forzato (sarebbe stato il secondo stagionale dopo quello di gennaio quando c'era ancora Mazzarri in panchina) paventato nelle scorse ore anche perché c'era disaccordo nel gruppo. 

Per capire la situazione degli azzurri basta leggere quanto riportato dall'edizione napoletana di Repubblica: "Sono volati di nuovo gli stracci nello spogliatoio dello stadio Castellani e ci sono stati pure in campo dei gesti inaccettabili di insofferenza tra i giocatori, in un clima da tutti contro tutti. Natan è stato sostituito quasi a furor di popolo nell’intervallo, nel vano tentativo dei compagni di trasformarlo in un capro espiatorio. Gli azzurri però sono stati inguardabili pure nel secondo tempo e dal naufragio non si è salvato nessuno, neppure chi è subentrato a gara in corso. Nemmeno l’ombra di una reazione, nonostante lo svantaggio".



Zhang dalla Cina: “Cessione Inter? Solo voci”


Le voci di cessione? Sono false. Negli ultimi 7 anni, ogni giorno ci sono state voci. Abbiamo vinto 6 trofei e il fatto che siamo vicini al settimo trofeo, la seconda stella per il club, è qualcosa che aggiunge tanto al lascito dell’Inter. Finché sarò presidente posso dire che continueremo a lottare e a vincere”. Così a Sky Sport il presidente dell’Inter Steven Zhang, ospite del GP di Formula 1 in Cina. “Devo dire che quest’anno sono molto fiero di tutti i membri della squadra e come presidente non potrei essere più soddisfatto – ha detto ancora – Sappiamo cosa vogliamo, la mentalità vincente non è mai stata così alta”


sabato 20 aprile 2024

Verona-Udinese 1-0


Termina sul risultato di 1-0 la gara del Bentegodi tra Hellas Verona e Udinese, valida per la 33esima giornata di Serie A. Gli scaligeri mettono a segno un colpo salvezza pesantissimo, con il gol di testa di Diego Coppola su calcio d'angolo di Duda, al minuto 93. I gialloblu si tirano così fuori dalla zona retrocessione, portandosi a +4 sul Frosinone terzultimo e battendo una diretta concorrente.

Infatti adesso gli uomini di Cioffi rischiano: è solo uno il punto di vantaggio dalla zona rossa, con Frosinone e Sassuolo che hanno una gara in meno e potrebbero mettere in atto il sorpasso sui friulani. Una gara in pieno stile lotta salvezza: 30 falli commessi e 34 tiri complessivi, in più un gol annullato a Pereyra e una traversa colpita da Folorunsho.

Video commento Alessandro Lugli di Empoli-Napoli 1-0

 



News sportive del 20-04-2024

 


Nuovo record del Mondo per Duplantis


Armand Duplantis stupisce ancora: l’atleta svedese ritocca per l’ottava volta il record del mondo del salto con l’asta toccando quota 6,24 metri a Xiamen (Cina), prima tappa della Diamond League di atletica. Il precedente primato, come detto sempre appartenuto a Duplantis, era di 6,23 metri, stabilito lo scorso 17 settembre nelle finali di Diamond League a Eugene (Stati Uniti). Per la cronaca, il 24enne ha ovviamente vinto la gara davanti allo statunitense Sam Kendricks (5,82) e al cinese Bokai Buang (5,72).  Come fece l’ucraino Sergey Bubka negli anni ’80 e ’90, Duplantis si migliora di un centimetro alla volta aggiornando i suoi record mondiali (Il primo lo firmò nel febbraio del 2020, con il 6,17 metri a Torun superando il precedente primato del francese Renaud Lavillenie che durava dal 2014), così ottiene un ‘bonus’ ogni volta che infrange un primato. Lo svedese, uno degli atleti più acclamati dell’atletica leggera negli ultimi quattro anni, grazie alla sua personalità e al suo innegabile talento, Duplantis ha portato il salto con l’asta a un livello superiore.



Palladino: “Voglia di rivalsa con Atalanta”


“Serve avere grande equilibrio quando si incontrano squadre importanti, in questa seconda parte di stagione siamo stati decisamente più solidi”. Così Raffaele Palladino, tecnico del Monza, si è proiettato sulla sfida con l’Atalanta che attende i brianzoli. “Sono stato molto fortunato a entrare in questa grande società e mi ritengo una persona fortunata – ha aggiunto l’ex fantasista del Genoa -. Questo gruppo on vuole mai perdere, e per questo c’è grande voglia di rivalsa e fare bene contro l’Atalanta con cui non abbiamo mai fatto punti”.



Il Napoli è sempre più in crisi: gli azzurri perdono pure al Castellani contro l’Empoli e scivolano all’ottavo posto


Una crisi senza fine. Il Napoli – dopo il 2-2 con il Frosinone – perde pure ad Empoli. L’ennesima disattenzione difensiva regala il gol dopo appena quattro minuti a Cerri – che non segnava in serie A da tre anni e mezzo – e poi gli azzurri non sono mai capaci di impensierire Cerri. Non convince affatto la scelta di Calzona di schierare Natan terzino sinistro dal primo minuto perché Mazzocchi non è al meglio. Il brasiliano si pianta proprio in occasione del vantaggio dell’Empoli, ma da solo non spiega ovviamente l’ennesima disfatta di un Napoli, alla decima sconfitta in campionato e scivolato all’ottavo posto in classifica. Inutile pure il forcing della ripresa. Il Napoli non riesce a produrre nulla e la sconfitta diventa realtà. E’ la decima. I tifosi presenti al Castellani contestano tutti.



Calzona: “La colpa è mia, non sono riuscito a comunicare certi concetti alla squadra. E’ inconcepibile approcciare così le partite. Chiedo scusa ai tifosi”


Francesco Calzona commenta la sconfitta contro l’Empoli: “Non ha funzionato l’approccio alla partita. L’Empoli è partito bene, noi non abbiamo mai affondato, è semplicemente inconcepibile. La responsabilità è la mia, evidentemente non sono riuscito a comunicare alla squadra la voglia di arrivare il più lontano possibile. La Champions? Se non vinciamo le partite e addirittura le perdiamo, è impensabile questo traguardo. Dobbiamo onorare la maglia e provare a dare di più. C’è un dato sconcertante: siamo la squadra che ha segnato di meno nei primi quindici minuti, sbagliamo sempre l’approccio. Siamo troppo leziosi, soprattutto nel primo tempo. Questo problema di mancanza di rabbia è qualcosa che ci portiamo dietro da quando sono arrivato. Evidentemente la colpa è mia. Non sono riuscito a trasferire questo concetto importante. Nel secondo tempo non abbiamo fatto un tiro in porta e non ce lo possiamo permettere. Onestamente non pensavo di trovare questa situazione quando sono arrivato. Sicuramente questa squadra deve fare di più. Lo dobbiamo alla città e alla società, ci pagano e ci dobbiamo prendere la responsabilità. La società ci sta facendo lavorare in tranquillità, quindi la colpa è nostra. Abbiamo tutti gli elementi per fare bene e non ci stiamo riuscendo. Dobbiamo lavorare sull’orgoglio, la tattica conta ma fino ad un certo punto. Chiedo scusa ai tifosi”.



Chiariello: “Hanno infangato uno scudetto storico, si devono vergognare! Domenica stadio vuoto!”


Nel corso di 'Campania Sport' su Canale 21, il giornalista Umberto Chiariello ha commentato a caldo il ko del Napoli a Empoli: "16 uomini senza vergogna, la partita peggiore degli ultimi 10-15 anni. Il Napoli prende il solito gol di testa, che è un marchio di fabbrica della difesa azzurra. Resuscita i morti, Cerri non segnava in A da Cagliari-Parma, 3 anni fa, non vedeva il becco di un gol da una vita e ha fatto gol di testa. Il solito gol di testa dopo tre minuti di gioco. Ce ne se sono voluti altri 90 e passa per vedere la peggiore partire della storia recente del Napoli. La peggiore perché il Napoli si è consegnato agli avversari sul piano morale. Non si può arrivare secondi su tutte le seconde maglie, questo significa non metterci l’anima.

Sono usciti con la maglia non sudata, sono stati vergognosi! Calzona non ci ha capito niente! E siamo stati anche graziati dall’arbitro perché c’era un rosso diretto a Ostigard che ha dato una gomitata in faccia ad un avversario. Vergognoso! Lo scudetto sul petto si può perdere, si può fare una cattiva stagione, si può concepire tutto ma fino ad un certo punto.


Oggi mi sono vergognato di tifare questa squadra, questi ragazzi non si meritano il tifo di Napoli! Il presidente, che ha sbagliato tutto, una cosa però la fa: li paga ogni mese profumatamente. E loro rappresentano una città che li ha amati e osannati. Non ne salvo nessuno, vergognosi! Mi auguro che siano contestati civilmente dai gruppi organizzati, dai tifosi azzurro a Castel Volturno, che domenica lo stadio sia vuoto! Ci vuole una protesta civile, non se ne può più! Hanno infangato uno scudetto storico, si devono vergognare!”


Serie B: Cutrone-Strefezza show, Como a -3 dalla vetta. Rimonta Venezia, frena la Cremonese


Il Como vince 5-2 in casa della Feralpisalò nella 34a giornata di Serie B e si porta a tre punti dal Parma grazie alla doppietta di Cutrone ed una perla di Strefezza. Resta a -3 dai lariani il Venezia, terzo, che rimonta 2-1 il Lecco con Pohjanpalo e Busio. Il Bari di Giampaolo (all'esordio) riprende 1-1 il Pisa, finiscono 0-0 il derby ligure Spezia-Samp, Südtirol-Cittadella, Ascoli-Modena, Brescia-Ternana ed il big match Catanzaro-Cremonese.


FERALPISALÒ-COMO 2-5

Dubickas si vede annullare un gol dopo 9’, ma l’ottimo avvio dei padroni di casa produce il vantaggio (questa volta valido) al minuto 17 con Felici, che beffa Semper sul primo palo con un destro di prima intenzione. La risposta lariana è immediata e porta la firma di Cutrone, pronto nel ricevere la spizzata di Gabrielloni su corner e trovare il pareggio. La rimonta si completa alla mezz'ora con il sigillo di Barba, ancora sugli sviluppi di un calcio d'angolo, su assist di Strefezza. Il tris arriva nuovamente dalla bandierina: l'ex Lecce crossa per Cutrone, che trova la traversa con un primo tentativo aereo e ribadisce in rete in acrobazia. L'attaccante si vede negare dal palo la tripletta dopo pochi secondi e la Feralpisalò ne approfitta per chiudere il primo tempo sul 2-3 con il gol di Zennaro, abile nel trovare un perfetto angolo con un mancino rasoterra da posizione defilata. Strefezza firma il poker al 64’ con un autentico capolavoro: tocco corto su calcio d'angolo, palla spostata nei pressi del vertice sinistro dell'area di rigore e destro imprendibile sul secondo palo. Sala colpisce il legno con una grande giocata, Braunöder sigla la quinta rete nel finale con un preciso sinistro dal limite. Il Como sale così a soli tre punti dalla capolista Parma, mentre la Feralpisalò resta penultima a quota trentuno.


BARI-PISA 1-1

I pugliesi cambiano allenatore ma iniziano male la partita, incassando la rete degli ospiti con Calabresi, autore di una bella conclusione di prima intenzione col mancino dal limite dell'area dopo nemmeno tre minuti di gioco. I nerazzurri sfiorano il raddoppio con un tiro di Moreo, malamente respinto da Brenno. La risposta dei Galletti arriva al 42’ con un bel destro a giro di Puscas, che si spegne però di pochissimo sopra la traversa. Di Cesare colpisce la traversa sugli sviluppi di un corner un avvio di ripresa, ma nella circostanza Calabresi si calcia la palla sul braccio e Pezzuto concede un penalty, confermato dopo una lunga on-field review. Puscas non sbaglia dagli undici metri e fa 1-1 all’ora di gioco. I biancorossi cercano il gol vittoria e lo sfiorano all’87’ con Nasti, ma il suo tentativo in contropiede viene neutralizzato dall’ottimo intervento di Nicolas. I toscani mancano così l'aggancio alla zona playoff, mentre Giampaolo (all'esordio) e il suo team rimangono virtualmente ai playout.


ASCOLI-MODENA 0-0

Gli emiliani sono costretti a dare un segnale dopo il cambio di allenatore ed è Strizzolo a sfiorare immediatamente la rete del vantaggio con un destro che termina a lato. Il primo tempo offre poche trame di gioco fino all'ultimo minuto, quando Nestorovski si vede parare il calcio di rigore da un grandissimo intervento del rientrante Gagno. Il secondo tempo offre un gioco spezzettato, con qualche sussulto nel finale da parte degli uomini del neo-allenatore Bisoli: i marchigiani restano in piena zona retrocessione, a tre lunghezze di distanza dalla quota salvezza, mentre il Modena continua la lunga striscia senza vittorie e si porta a quaranta punti.


BRESCIA-TERNANA 0-0

Le Rondinelle spingono fin da subito alla ricerca del vantaggio, faticando però a trovare soluzioni. Luperini sblocca il match al 28’ in mischia, ma il Var revoca la rete poiché il pallone non supera completamente la linea nella circostanza. Dionisi colpisce una traversa clamorosa al 68’ con una girata di testa da corner, mentre Lucchesi non riesce a ribadire in rete. L'ex Frosinone trova un altro legno pochi minuti dopo, propiziando il successivo tap-in di Luperini, annullato però per un fuorigioco iniziale di Distefano. Questo risultato porta il Brescia a quota 46 punti, mentre gli umbri sono a trentasette.


CATANZARO-CREMONESE 0-0

La prima grande occasione del match capita a Pickel, che al 27’ costringe ad un grande intervento Fulignati con la sua potente conclusione. La formazione calabrese non trova il modo di fare male ai grigiorossi e perde lucidità nel finale del parziale, chiuso sullo 0-0. Castagnetti colpisce la traversa ad inizio secondo tempo con un cross sbagliato, donando ulteriore fiducia agli ospiti nella gestione del campo. I calabresi reagiscono e si creano la chance per passare in vantaggio ad un quarto d'ora dalla fine con Iemmello, ma Antov salva sulla linea. Stoppa si divora il gol vittoria al 90’, mandando a lato un pallone rimasto all'altezza del dischetto dell'area di rigore dopo un rimpallo. La Cremonese resta a +4 dal Catanzaro, quinto.


LECCO-VENEZIA 1-2

I lagunari spingono fin da subito alla ricerca del gol, ma sono i padroni di casa a passare al 22’ con l’ottava rete stagionale di Buso, autore di un fantastico slalom tra i difensori avversari prima di concludere con precisione sul palo lontano. I lombardi riescono a resistere all’assalto ospite fino al duplice fischio, divorando anche il raddoppio con Novakovich, che calcia malissimo a tu per tu con Joronen. Melgrati si supera su un colpo di testa di Busio ad inizio ripresa, mentre sul ribaltamento di fronte Buso beffa Altare ma calcia sul portiere avversario da pochi passi. Il pareggio veneto arriva al 58’ con Pohjanpalo, puntuale su corner per il ventesimo sigillo stagionale. Due minuti e Bisio completa la rimonta, ricevendo una sponda di Altare al limite dell'area e realizzando con un destro deviato da Lepore. Celjak rimedia un cartellino rosso al 77’ per aver negato una chiara occasione da gol a Gytkjaer. Il Venezia resta così terzo a -3 dal Como, Lecco ad un passo dalla retrocessione.


SPEZIA-SAMPDORIA 0-0

Il derby ligure regala un primo tempo piuttosto bloccato tra le due compagini, con i padroni di casa che si accendono nel finale: al 35’ protestano per un tocco di braccio di Borini non sanzionato da Di Bello, un minuto dopo Kouda manca clamorosamente il tap-in sugli sviluppi di un corner e Verde non trova di pochissimo la porta con un diagonale mancino. La conclusione dal limite di Darboe (larga) risveglia i blucerchiati dopo l'intervallo, ma dalla parte opposta Kouda si divora nuovamente il gol da pochi passi. La spinta costante dei padroni di casa passa spesso dai piedi di Verde, ma la grande chance capita a Di Serio, protagonista di un gol annullato all’83’ con l’ausilio del Var per un suo fallo su Ghilardi. Spezia che resta a -1 dalla zona salvezza quindi, mentre la Samp mantiene l'ottavo posto con 45 punti.


SÜDTIROL-CITTADELLA 0-0

Bastano pochi secondi a Carissoni per spaventare il “Druso” con un colpo di testa di poco a lato, mentre Pittarello colpisce la traversa con un mancino dalla distanza dopo nemmeno tre minuti di gioco. Branca si rende pericoloso al quarto d'ora di gioco, i veneti spingono alla ricerca del vantaggio ma non riescono a superare il portiere avversario. I padroni di casa reagiscono: Davi spreca con una conclusione piuttosto centrale, Casiraghi impegna Kastrati nel recupero con calcio di punizione insidioso. In apertura di secondo tempo Odogwu approfitta di un errore di Angeli, ma Pavan mura in maniera provvidenziale la sua conclusione. Tessiore è pericoloso al 66’ con un affilato tiro da fuori area, dopodiché la partita si spegne fino al fischio finale. Il Cittadella resta a +1 dal Südtirol: i playoff sono ancora possibili per entrambe le squadre.

News calcistiche del 25-06-2025

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