venerdì 28 febbraio 2025

Calcio-News del 28-02-2025

 


Fenerbahce, Mourinho denuncia Galatasaray per danni morali


Jose Mourinho ha intentato “una causa per danni morali pari a 1 milione 907 mila lire turche (al cambio poco più di 50mila euro, ndr) contro il Galatasaray”. Lo rende noto il Fenerbahce in una nota, spiegando che lo Special One sarà assistito dagli avvocati del club e che la causa è stata intentata “a causa dell’attacco ai diritti personali del nostro direttore tecnico”. Mourinho è stato accusato dal Galatasaray di offese razziste e immorali, per cui lo Special One è stato per altro appena squalificato per 4 giornate dalla Federazione.


Zeman, condizioni stabili. I medici: “Disturbi del linguaggio, non sappiamo se tornerà a parlare”

Sono stabili le condizioni Zdenek Zeman. L’ex tecnico, che in A ha guidato Foggia, Lazio, Roma Napoli, Lecce, Cagliari e Pescara, è ricoverato da ieri al Policlinico Gemelli di Roma – la stessa struttura in cui è in cura Papa Francesco – nel reparto di terapia intensiva neurologica per una ischemia cerebrale: patologia di cui Zeman ha già sofferto nel recente passato, a ottobre scorso. Il 77enne boemo “ha ancora disturbi del linguaggio più che motori”, fatica ad articolare le parole, ma ha “trascorso una notte tranquilla” è “vigile e collaborante” e proseguirà le terapie prima di essere sottoposto ad ulteriori accertamenti.


Inzaghi difende Lautaro: “Mai sentita una parolaccia da parte sua”


La capolista Inter alla prova del Maradona. Nerazzurri con un punto di vantaggio sui diretti rivali: “Importante ma non decisiva”, dice Inzaghi che resta in dubbio sull’impiego di Thuram: “Non è detto che parta dall’inizio”, dice dell’attaccante francese che rischia di non essere al fianco di Lautaro, sul quale la Procura Federale ha rintracciato l’audio che inchioda l’espressione blasfema del capitano: “In tre anni e mezzo mai sentita una parolaccia da parte sua”, la difesa di Inzaghi.


Ranieri: “Il Como ricorda il Parma degli anni ’90”


“Fabregas? Non so se sarebbe pronto, vi posso dire che arriverà in 3/4 anni al Como. Credo che il Como sia il Parma degli anni ’90. Sono una squadra destinata a salire in alto. Ho letto che Guardiola diceva che affrontare l’Atalanta è come andare dal dentista. Affrontare il Como ora è come andare dal dentista senza anestesia. Sono bravi e dovremmo essere super attenti. Giuro che ho sondato solo le squadre che affrontiamo. Parliamo di calcio attuale, domenica ci aspetta una partita tremenda. Guardate quel Nico Paz che fenomeno che è, guardate Diao. È una squadra che gioca molto bene. Il Como è una squadra. Dovbyk centravanti del futuro? Intanto godiamocelo quest’anno. Il ragazzo sta recuperando, da domani dovrebbe stare a mia disposizione”. Così il tecnico della Roma, Claudio Ranieri, alla vigilia della sfida contro il Como. “La scelta del nuovo tecnico? Mi hanno preso anche con questa mansione, posso consigliare ma poi sarà poi il presidente o la proprietà a dire questo e quello. Il mio compito è dare un ampio ventaglio di persone che possono guidare la Roma, poi sarà la proprietà a scegliere. I ragazzi sanno che siamo tutti sotto esame. Hanno sofferto molto nella parte centrale del campionato e adesso stanno raccogliendo. A me non dà fastidio, neanche alla squadra. Voi potete sbizzarrirvi” ha detto l’allenatore giallorosso.


Baroni: “Milan squadra fortissima”


“Credo che tutto il movimento deve lavorare per migliorarsi, non solo le squadre. La stessa attenzione che rivolgo alla mia compagine la avranno gli organi competenti per migliorare o puntualizzare qualcosa. Il tema è che ci sono dei regolamenti e ci dobbiamo muovere tutti all’interno di questi. Il calcio non è mio, non è delle società,  ma della gente e dobbiamo sostenerlo tutti”. Il tecnico della Lazio, Marco Baroni, esprime così il proprio pensiero in conferenza stampa in merito alle polemiche che hanno coinvolto gli arbitri con protagonista la Lazio stessa nella partita di Coppa Italia contro l’Inter. Parlando poi della sfida al Milan, Baroni afferma come quella di Conceicao sia “una squadra fortissima, è una delle più forti se parliamo di individualità. Il Milan è una pretendente al quarto posto, per noi è un impegno severo ma bellissimo da affrontare viso a viso”. Sulla mancanza di gol, invece, Baroni ammette come questo sia “responsabilità della squadra. Castellanos è importante, ma è la squadra che deve avere la soluzione. Tchaouna e Noslin non hanno fatto male, dobbiamo sostenerli. Sono ragazzi che hanno dato un contributo importante e che potrebbero arrivare a dare quello di qualche loro predecessore”, prosegue. Infine, in merito al processo di crescita della squadra, il tecnico sottolinea che “le critiche fanno parte del gioco, noi lavoriamo sui nostri limiti. Siamo una bella squadra che fa un buon calcio, non siamo ancora una grande squadra ma lavoriamo ogni giorno per diventarlo. Siamo ambizioni ma nella misura dell’andare passo dopo passo. Per questo i confronti con le grandi squadre ci stimolano”, conclude.


Serie A, Bologna-Milan 2-1: i rossoblù abbattono il Diavolo in rimonta


Nel recupero della nona giornata di Serie A va ancora al tappeto il Milan, sconfitto 2-1 in rimonta per mano del Bologna al Dall’Ara. Dopo un primo tempo piuttosto bloccato i rossoneri stappano la partita al 43’ con l’azione personale di Leao. In avvio di ripresa Castro da due passi pareggia i conti (48’), poi nel finale (82’) Ndoye anticipa Pavlovic e ribalta il risultato. Italiano sale a 44 punti e stacca Conceicao, ottavo a quota 41.




Serie A, Fiorentina-Lecce 1-0: la Viola torna a respirare, Gosens è decisivo


Dodò fa l'assist, Gosens trova il gol e la Fiorentina allontana le densissime nubi sul futuro di Raffaele Palladino, che sarebbe stato a rischio con un'altra sconfitta. Dopo tre ko consecutivi, i viola fanno esultare un Franchi sull'orlo della contestazione e sconfiggono 1-0 il Lecce, passando al 3-5-2 e sbagliando un rigore. La Fiorentina sale così a 45 punti, superando momentaneamente il Bologna. Lecce sempre a +4 sulla terzultima.


LE STATISTICHE

•    Tra i terzini, Robin Gosens è quello che ha segnato più reti nei maggiori cinque campionati europei dal suo esordio in questi tornei ad oggi (dal 2017/18): 37, almeno quattro reti in più rispetto a qualsiasi pari ruolo nel periodo. 

•    Robin Gosens ha segnato il suo secondo gol contro il Lecce in Serie A, che diventa così la 10ª squadra contro cui vanta più di una rete nei maggiori cinque campionati europei. Dal suo esordio in queste competizioni (2017/18), tra i terzini è l'unico ad aver colpito più di una volta così tante avversarie differenti (10 appunto).

•    La Fiorentina ha sbagliato sette rigori tra tutte le competizioni dall'inizio della passata stagione (16 segnati su 23) e nessuna squadra dei maggiori cinque campionati europei ha fatto peggio nel periodo - a quota sette errori dal dischetto anche Friburgo, Real Madrid e Stoccarda.

•    Robin Gosens ha segnato tre gol nel campionato in corso (in 24 presenze) e in Serie A non fa meglio dal 2020/21: 11 centri con l'Atalanta, era arrivato a tre nel 2022/23 con l'Inter ma in 32 gettoni.

•    Primo rigore sbagliato in Serie A da Lucas Beltrán, al quarto penalty calciato nella competizione.

•    La Fiorentina è la squadra, tra quelle di Serie A, che ha centrato più legni tra tutte le competizioni a partire dalla scorsa stagione (2023/24): 45.

•    Terzo assist in questa Serie A per Dodô che non ha mai fatto meglio in una singola stagione del massimo campionato in termini di passaggi vincenti (tre anche nel 2022/23).

•    100ª presenza in Serie A per Pablo Marí (tra Udinese, Monza e Fiorentina).

•    La Fiorentina ha segnato con l’unico tiro tentato nel corso del primo tempo contro il Lecce. Inoltre i viola, in questa Serie A, non avevano mai tentato così pochi tiri in una prima frazione in cui avevano trovato la via del gol.

•    La Fiorentina è scesa in campo con una formazione dall'età media di 27 anni e 248 giorni, la seconda più 'anziana' schierata da Raffaele Palladino in questa Serie A dopo quella contro l'Atalanta a settembre scorso (27 anni e 273 giorni).

mercoledì 26 febbraio 2025

Coppa Italia: Juventus eliminata ! Empoli in semifinale!

 


Clamoroso colpo dell'Empoli che espugna lo Stadium battendo 5-3 la Juventus dopo i calci di rigori (1-1 nei 90 regolamentari) e conquista così la prima semifinale della sua storia in Coppa Italia. I toscani approfittano di una serata no dei bianconeri e passano in vantaggio al 24' con un gran destro da fuori area di Maleh. Sfiorano poi più volte il raddoppio come in occasione del palo clamoroso colpito da Konate nel finale della prima frazione. I padroni di casa trovano il pari al 66' grazie a una straordinaria giocata di Thuram. Ma a decidere l'incontro sono i tiri dagli undici metri: fatali alla Juve gli errori di Vlahovic e Yildiz, mentre l'Empoli fa 4 su 4. La squadra di D'Aversa affronterà ora il Bologna nella doppia semifinale.

Napoli...ssimo del 26-02-2025

 


Zamboni: "Il Napoli deve ritrovare serenità e tranquillità, ci può stare il ritorno al 4-3-3”


MARCO ZAMBONI, ex difensore del Napoli, è intervenuto a "NAPOLI MAGAZINE LIVE", su Radio Punto Zero, trasmissione radiofonica dedicata al Calcio Napoli, che approfondisce i temi proposti sul web da NapoliMagazine.Com, in onda dal lunedì al venerdì, dalle 14:00 alle 15:00, condotta da Antonio Petrazzuolo e Michele Sibilla. Ecco quanto ha affermato: “Autogol? Nell’arco di un campionato, un errore banale ci può stare, non dico sia giustificato, ma non mi focalizzerei su questo errore. Dispiace, ma non può segnare il campionato che sta facendo il Napoli. Il Napoli ha bisogno di un po' di leggerezza e di meno pressione, di più tranquillità. So bene che è difficile e lo è soprattutto nel trovare serenità e tranquillità. Tutti si aspettano tanto, ma bisogna affrontare gli eventi in modo più tranquillo, Conte non è adatto alla parola tranquillità, ma bisogna mollare un po' la presa e i ragazzi sono forse un po' pieni del grande lavoro fatto fino adesso. Nell’arco del campionato ci stanno queste situazioni, in un momento importante capisco che ci siano preoccupazioni, ma non porta a buone cose andare così in campo. Serve cambiare un po' la mentalità e la tendenza. Conte è un grande allenatore e sa come affrontare la gara con l’Inter. Possibile ritorno al 4-3-3? Ci sta, Conte vede i ragazzi tutti i giorni e lo sa meglio di chiunque altro cosa fare in questo momento. Raspadori? Per un calciatore importante come lui, si può trovare spazio in tutti i moduli. Conte è un ex calciatore che ha vissuto momenti importanti ed è la persona più giusta per vedere il meglio e opterà per la cosa migliore”.



IL PARERE - Milanese: "L'Inter ha avuto difficoltà negli scontri diretti, col Napoli gara equilibrata"


A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Mauro Milanese, direttore sportivo ed ex calciatore, fra le tante, di Napoli, Inter ed Empoli:



Come spiega i tanti infortuni muscolari del Napoli? 

 


"Gli infortuni si possono suddividere in due categorie: quelli da contatto, causati da scontri di gioco, e quelli muscolari. Per questi ultimi bisogna capire la percentuale di casualità e quella dovuta ad altri fattori. Gli stiramenti e gli strappi muscolari possono derivare da sovraccarico, mancanza di stretching, insufficiente recupero. Se si arriva da una preparazione intensa, con carichi pesanti, può aumentare il rischio di problemi muscolari. Poi ci sono anche gli infortuni legati al gioco, che hanno altre dinamiche. Gli infortuni muscolari dipendono anche dalla gestione della preparazione atletica e dal recupero. Se non si rispettano certi equilibri, si rischia di sovraccaricare il muscolo. Tuttavia, ogni caso andrebbe analizzato nello specifico e, in quello del Napoli, considerando che gli ultimi quattro infortuni sono stati tutti di natura muscolare e hanno coinvolto il soleo, si può ipotizzare che ci sia stato un errore nella preparazione atletica, potrebbe essere stata fatta una preparazione non ottimale per prevenire questo tipo di problemi".



Come vede Napoli-Inter? 

 


"L’Inter, pur partendo spesso favorita, ha avuto difficoltà negli scontri diretti. Ha perso punti contro Milan, Juventus e in altre partite importanti. Credo che la differenza la faranno l’interpretazione della gara, l’intensità e la cattiveria agonistica. Sarà una partita equilibrata".



Il Napoli, però, sembra arrivare più stanco dell’Inter a questo appuntamento?

 


"Sì, dai risultati sembra che il Napoli abbia perso un po’ di brillantezza. Un mese fa si pensava che, non giocando le coppe, potesse gestire meglio le energie. Ma gli infortuni muscolari suggeriscono il contrario. Giocare una o due partite a settimana può aiutare a mantenere il ritmo, ma le coppe portano anche un dispendio energetico e mentale che il Napoli non ha avuto. Inzaghi sta sfruttando molto la panchina, mentre Conte meno. Probabilmente dipende sia dalla qualità delle alternative che da una gestione tecnica differente. Spesso Conte non fa turnover, provando il 3-5-2 come nelle ultime due partite, ma l’esperimento non ha dato risultati positivi. Potrebbe tornare al 4-3-3, il modulo con cui questa squadra ha vinto lo scudetto prima di lui. Questo sistema permette di valorizzare meglio le caratteristiche dei giocatori, sebbene mancherà Neres per infortunio, anche lui al soleo. Mi aspetto Spinazzola alto e non Raspadori anche se, ovviamente, sarà una scelta tattica di Conte. Spingere con Spinazzola potrebbe essere una soluzione per contrastare l’incedere dell’Inter sull’altra fascia".


Il Napoli non riesce più a fare clean sheet: quale potrebbe essere la causa?

 


"Potrebbero esserci diversi fattori. Forse un calo di attenzione, magari dovuto alla stanchezza. Gli infortuni muscolari possono essere legati anche a un abbassamento della concentrazione, dovuto alla fatica fisica e mentale. L’approccio alla partita e la gestione dei tempi di gioco diventano fondamentali in queste situazioni".

 

IL COMMENTO - Gianello: "Napoli-Inter gara importante, il Maradona darà una mano"


A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Matteo Gianello, ex portiere, fra le tante, di Napoli e Verona:



Cosa ricorda della sua prima stagione in Serie A? Era in campo nella prima storica vittoria del Napoli di De Laurentiis contro l’Inter… 

 


"Per me è stata una stagione indimenticabile, perché è stato il mio esordio nella massima serie. Anche per il Napoli è stata un'annata bellissima, il primo anno in Serie A è stato straordinario. Quella partita, in particolare, è difficile da dimenticare: se non sbaglio, era un posticipo serale di domenica, con più di 60.000 spettatori. Il clima era perfetto per un grande match. Siamo andati subito in vantaggio con Marcelo Zalayeta, e i rischi sono stati molto limitati. Se ricordo bene, l'Inter aveva giocatori come Maicon, Materazzi, Figo e Julio Cesar in porta, oltre a tantissimi altri di grandissimo livello. Nonostante ciò, la nostra vittoria fu meritata. C'era anche un certo Patrick Vieira a centrocampo, che oggi allena il Genoa, e davanti c'era Mario Balotelli, anche lui in rossoblu".



Sabato si affronteranno nuovamente Napoli e Inter, ancora allo stadio Maradona. Il pronostico vede ancora favoriti i nerazzurri?

 


"Sicuramente sono partite da tripla, molto combattute. Non dico che ci sia in palio una stagione, perché il campionato è ancora lungo, ma è una gara dal valore importante. Il Napoli gioca in casa, e sicuramente il pubblico darà una grande mano ai giocatori. L'Inter, però, ha dimostrato anche in Coppa Italia di avere una rosa molto ampia, con giocatori in grado di sostituire i titolari senza farli rimpiangere. Basti pensare ad Arnautovic. In una partita del genere, non c’è una squadra nettamente favorita. Il Napoli non arriva da un buon momento in termini di risultati, forse anche di prestazioni, ma una sfida così porta con sé motivazioni speciali, al di sopra delle ultime gare. Possiamo dire che è una di quelle partite che si preparano da sole dal punto di vista mentale. Conoscevo un allenatore che diceva sempre: 'Potresti anche andare in vacanza una settimana e poi presentarti al campo, perché tanto una partita del genere si prepara da sola'. L’importanza del match e la posta in palio sono tali che, a livello mentale, non si può sbagliare".



Forse, in casa Napoli, sarebbe stata davvero utile, viste le numerose problematiche muscolari che hanno colpito la squadra, una settimana di vacanza? 



"Sì, però non è giusto imputare colpe a Conte ed al suo staff, perché gli infortuni esistono a prescindere. Il Napoli ha il piccolo vantaggio di giocare una volta a settimana, ma le squadre di Conte sono sempre andate a mille. Lui prepara le partite con grande intensità e determinazione, sia a livello fisico che mentale. I giocatori, per quanto li vediamo come idoli, sono esseri umani e possono incappare in problemi muscolari. Inoltre, i ritmi di gioco sono altissimi e, quando un calciatore si ferma per una settimana o dieci giorni, diventa difficile ritrovare subito la condizione. Gli infortuni fanno parte del calcio, per questo oggi le squadre cercano di costruire rose ampie e con tanti giocatori di qualità. L’Inter, ad esempio, ha dimostrato di avere tante alternative valide, come si è visto anche ieri sera con Arnautovic, che sembrava finito nel dimenticatoio e invece ha offerto una grande prestazione. Forse il problema è proprio questo: anziché rinforzare la rosa a gennaio, il Napoli l’ha indebolita, vendendo Kvaratskhelia e sostituendolo con un giocatore come Okafor, che è arrivato in prestito dal Milan e non è ancora pronto per giocare. Anche queste scelte obbligano l’allenatore a schierare sempre gli stessi, aumentando lo stress fisico sui titolari e spingendoli al limite dell’infortunio. Hanno venduto un top player che negli ultimi anni ha fatto la differenza, permettendo al Napoli di vincere lo scudetto e raggiungere traguardi importanti. Non dico che Okafor non sia un giocatore di qualità, ma sappiamo tutti che, per entrare nei meccanismi di Conte, bisogna essere al 101%. Alla lunga, queste situazioni si pagano: può andare bene finché nessuno si fa male e vinci tutte le partite, ma basta qualche infortunio per ritrovarsi con poche alternative. Giocando una volta a settimana, puoi anche gestire bene la formazione, ma se devi sempre schierare gli stessi undici, rischi di logorarli. I giocatori del Napoli sono sempre sulla corda: il campionato è lungo, e basta un'influenza, una contrattura o un piccolo infortunio per dover rinunciare a un titolare e schierare qualcuno che magari non è pronto. Il Napoli finora ha fatto una grandissima stagione, e sarebbe un peccato vanificare tutto per mancanza di alternative. Sabato ci sarà una grande partita, e sono certo che il Napoli si farà trovare pronto".



Dalle sue parole sembra che, più che i giocatori, a non farsi trovare pronta sia stata la società, che a gennaio non ha fornito a Conte i giusti rincalzi?



"Sì, perché negli 11 titolari, il Napoli non ha nulla da invidiare all’Inter. Le partite le vincono anche i giocatori che entrano dalla panchina. Spesso, sono proprio i sostituti a cambiare gli equilibri, con una giocata decisiva o un gol. Non dico che il Napoli non abbia alternative valide, ma se confrontiamo le due rose, l’Inter ha sicuramente qualcosa in più".



Meret poteva posizionarsi meglio sull’autogol di Rrahmani contro il Como?

 


"Col senno di poi, sì. Però, analizzando l’azione, lui era nella posizione corretta ad inizio azione, orientato verso la palla. Forse avrebbe dovuto comunicare meglio, magari chiamando il pallone e invitando la squadra a giocarlo diversamente. Ho sentito tanti pareri in questi giorni, alcuni dicono che sarebbe dovuto stare più centrale. Ma la verità è che quella giocata di Politano ha sorpreso un po’ tutti. In genere, da una rimessa laterale, ci si aspetta un passaggio al terzino per poi costruire l’azione, o che il terzino stesso la batta. Invece, qui si è cercato di accelerare la giocata con un passaggio centrale, che è sempre rischioso. Rrahmani ha toccato il pallone senza guardare dov’era il portiere, dando per scontato che fosse in una determinata posizione. Non sono neanche convinto che sia una giocata provata in allenamento, perché una palla centrale così è sempre pericolosa. Se la controlli male, può diventare un’occasione per l’avversario. Inoltre, se guardiamo il fermo immagine, l’attaccante del Como era già pronto a pressare. È stato un errore di concatenazione, che parte proprio dalla scelta iniziale di Politano, prosegue con Rrahmani e termina con Meret che, forse, seguendo l’azione avrebbe potuto mettersi più centrale".


CORRIERE DELLA SERA - Napoli, Anguissa infortunato potrebbe tornare dopo la sosta


E' un febbraio "nero" quello vissuto dal Napoli, scrive il Corriere della Sera. Nella seduta di allenamento di martedì, in vista del big match scudetto contro l'Inter, Antonio Conte perde anche Frank Zambo Anguissa. Il centrocampista camerunense ha subìto lo stesso infortunio di Olivera e Politano: una lesione restrittiva al soleo della gamba, un problema muscolare insomma. Anguissa salterà almeno tre partite e potrebbe tornare dopo la sosta, quando si giocherà Napoli-Milan. 


Coppa Italia: Inter-Lazio 2-0

 


L’Inter batte la Lazio e si regala il derby col Milan in Coppa Italia


Nei quarti di finale di Coppa Italia, l’Inter batte la Lazio 2-0 a San Siro e vola in semifinale. Decidono un eurogol di Arnautovic al 39′ (gran tiro al volo da fuori area) e un rigore procurato da Correa e trasformato da Calhanoglu al 77′. In semifinale la squadra di Inzaghi troverà, ad aprile, il Milan: sarà un doppio derby, tra andata e ritorno, a decidere la finalista.

L’Inter non si lascia andare a troppi calcoli, con un gol per tempo liquida la pratica Lazio e si aggiudica il diritto di sfidare il Milan nelle semifinali di Coppa Italia.



 Questo il primo commento di Simone Inzaghi, tecnico nerazzurro, ai microfoni di Sport Mediaset:


Bella risposta a chi pensava che ci fosse una scala di gerarchie degli obiettivi. Sarà orgoglioso di tutti i ragazzi, soprattutto quelli che giocano meno.

“Tutto giusto, abbiamo fatto una gara bellissima contro un avversario di assoluto valore. Nel primo tempo abbiamo sofferto ma non ci siamo mai disuniti, abbiamo rischiato di andare sotto ma l’abbiamo sbloccata col gran gol di Arnautovic. Poi nel secondo tempo abbiamo cambiato modulo per esigenza, ma ho dei grandi ragazzi e sono orgoglioso di essere il loro allenatore”.


Il Milan è la costante di queste stagioni e ultimamente vi ha dato fastidio.

“Assolutamente sì, però ci penseremo dopo. Andiamo di partita in partita, sappiamo di essere in difficoltà sugli esterni visto che siamo anche senza Carlos Augusto. Pensiamo prima alla partita di sabato”.


Dal punto di vista mentale questa vittoria può dare una bella spinta per il big match di sabato.

“Assolutamente sì, ho avuto tante risposte importanti. Tanti giocatori non al meglio non si sono tirati indietro, Frattesi e Taremi avevano problemi importanti, hanno giocato con antidolorifici ma hanno giocato senza battere ciglio”.


Due parole su Pepo Martinez?

“Ottimo portiere, la società me lo ha prospettato insieme ad altri tre elementi. Col Genoa fece una grandissima stagione, davanti ha Sommer che sta facendo un ottimo campionato. Più volte ho pensato di farlo esordire ma senza fretta perché sapevo che avrebbe fatto bene. È un ragazzo serio, si è inserito molto bene e lavora molto bene in settimana”.


Sul gol di Arnautovic, come ha fatto a trovarsi lì?

“Stamattina abbiamo fatto le palle inattive, se la Lazio avesse tenuto giocatori alti avrebbe dovuto uscire e stare sui marcatori. E lo ha fatto, sappiamo delle sue qualità balistiche e lo abbiamo messo lì”.



Dopo la sconfitta ai quarti di Coppa Italia contro l’Inter, il tecnico della Lazio Marco Baroni è intervenuto in conferenza stampa dalla pancia di San Siro. Di seguito le sue dichiarazioni.


Pochi tiri in porta? 


“Abbiamo fatto 16 tiri, 6 in porta. Credo che la squadra abbia prodotto, poi l’Inter ha passato il turno e noi no. Siamo dispiaciuti, ma nella produzione offensiva abbiamo fatto. Dobbiamo fare sicuramente meglio, lavoreremo ancora di più per questo”.


Quali sono gli obiettivi della Lazio?


“La pressione la vogliamo, è la nostra linfa. Gli obiettivi li detta la società, noi siamo qui e vogliamo competere. Oggi siamo tremendamente dispiaciuti ma, come dico alla squadra, ben vengano le pressioni per giocare partite importanti. Non cercheremo mai alibi”.


Primo gol in fuorigioco?


“Sì, ma non lo commento. Mi dispiace che non sia stato analizzato, ma non voglio entrare nel merito. Io lavoro su ciò che posso cambiare e determinare, sul resto non spendo energie. Sono già uscite classifiche e graduatorie sul VAR, noi andiamo avanti con la nostra identità e non la molliamo”.


Europa League obiettivo primario? 


“Io batto la testa tutti i giorni sul muro per questi obiettivi. Io sono contento che siamo in corsa, ci vogliamo rimanere. Non abbasso l’asticella, la alzo tutti i giorni. Poi ha parlato la società, anche dopo il mercato. Io ho l’obiettivo di far crescere questi ragazzi giovani, anche deresponsabilizzando alcuni”.


Romagnoli?


“Aveva l’adduttore un po’ carico, non l’ho fatto rientrare io. Lui voleva continuare a giocare”.


Pellegrini?


“Quando è stato fuori Hysaj non abbiamo parlato tutti i giorni di lui. Luca è un giocatore della Lazio, sta lavorando, io ho dovuto fare delle scelte che a volte per qualcuno non sono comprensibili”.


Infortunati? 


“Vecino è molto vicino al rientro, si sta allenando con la squadra, devo parlare con lui e capire se posso portarlo in panchina contro il Milan. Dele-Bashiru forse proviamo a farlo rientrare per la gara d’andata di Europa League. Per Patric deve parlare il medico e la società”. 

martedì 25 febbraio 2025

Calcio-News del 25-02-2025

 


Serie A, Roma-Monza 4-0: a segno Saelemaekers, Shomurodov, Angelino e Cristante


La Roma continua a correre a ridosso della zona valida per un posto in Europa. Nel posticipo che chiude la 26.ma giornata di Serie A la squadra di Ranieri travolge 4-0 il Monza, incassa la terza vittoria consecutiva e si porta a -2 dal sesto posto della Fiorentina a quota 40 punti. All'Olimpico va in scena un monologo giallorosso. Nel primo tempo Saelemaekers (10') sblocca il match con un gran sinistro a giro dal limite e Shomurodov (32') raddoppia i conti di testa su perfetto assist di Soulé. Nella ripresa poi ci pensano Angelino (73') e Cristante (88') ad archiviare la pratica con un sinistro chirurgico e una bella girata di testa. 


Claudio Ranieri può dirsi più che soddisfatto per la vittoria conquistata dalla Roma nel posticipo della ventiseiesima giornata di Serie A. I giallorossi hanno inflitto un secco 4-0 al Monza dimostrando come la squadra capitolina sia in grande forma e sia pronta ad avvicinare quella zona Europa che sino a qualche mese fa appariva un'illusione. 

"I ragazzi si stanno allenando bene sin dall'inizio, l'ho detto sin dall'inizio, e si vede che è uno spogliatoio sano. Per esempio un giocatore mi aveva chiesto di andare a giocare a padel, ma gli ho detto di no perché c'era allenamento. Paredes e Dybala mi hanno chiesto di lasciarlo andare e quando il gruppo chiede, non ci si può fermare - ha spiegato Ranieri ai microfoni di Sky Sport -. Stiamo facendo bene, ma ogni partita fa a storia a sè. Sto già pensando al Como che ci ha battuto in campionato. È una squadra in piena euforia, Fabregas è uno dei top manager in Europa, per cui la mia mente è già al Como". 

A questo punto la forza della Roma sta nella capacità di aver ritrovato dei giocatori che, sino a qualche settimana fa, venivano considerate delle riserve e che oggi stanno prendendosi sulle spalle la formazione capitolina. Un'impresa frutto del grande lavoro di Ranieri che ha dato fiducia a giocatori come Matias Soulé ed Eldor Shomurodov: "Soulé ha fatto una grande partita contro il Napoli raddoppiando il proprio difensore. Ho sempre creduto a questo giocatore che è arrivato per sostituire Dybala - ha sottolineato il tecnico romano -. Gli ho detto che il futuro della Roma sarebbe stato lui perchè, quando si allena, si vede che ha qualcosa in più. Deve fare come Baldanzi lo scorso anno: entrare, fare qualcosa di bene e poi prendere fiducia. Soulé ha i colpi da campione, ma deve sistemare ancora qualcosa". 

A questo punto la Roma può puntare in grande come ricordato da Ranieri, però sarà fondamentale non perdere mai il faro e soprattutto sfruttare il sostegno dei tifosi: "La cosa più importante è esser riuscito a rendere orgogliosi i supporters di questi ragazzi. Si fidano di loro, sanno che possono sbagliare, ma li aiutano anche nei momenti di difficoltà - ha concluso l'allenatore giallorosso -. Dobbiamo continuare ad andare avanti così ogni partita. Stimo tantissimo il Como. E' una squadra dura, abbiamo visto quando ha fatto con il Napoli, ma lo abbiamo vissuto anche sulla nostra pelle. Poi ci sarà l'Europa League e anche lì sarà una partita importantissima. Abbiamo ripreso il campionato, a fine anno vedremo cosa accadrà".


Vlahovic, no a Mourinho e… Juventus: vuole la Premier League


Il decisivo gol contro il Cagliari rilancia le ambizioni di Dusan Vlahovic per un finale di stagione al top, che poi sembra il miglior modo per chiudere l’avventura con la Juve visto che il suo futuro sembra ormai segnato. I colloqui per il rinnovo del contratto in scadenza 30 giugno 2026 non solo non hanno prodotto risultati ma ora risultano proprio fermi: la proposta dello scorso settembre, firmata Giuntoli, abbassava lo stipendio dagli attuali 12 milioni a stagione sino a 8-9 con nuovo termine il 2030. Una proposta che decisamente non ha scaldato l’agente

Vlahovic via a fine anno, dunque. Ma dove? Non in Arabia Saudita, che a gennaio aveva offerto un contratto di tre anni a mezzo a 20 milioni di euro a stagione. L’idea di Dusan, infatti, è di continuare nel calcio che conta, stesso motivo che lo ha portato a rifiutare la corte del Fenerbahce di Mourinho, che lo vorrebbe il prossimo anno visto che Dzeko, 39 anni a marzo, è in scadenza.

Il sogno si chiama Premier League, dove potrebbe continuare a guadagnare lo stipendio attuale e dove la competitività resterebbe ai massimi livelli. Prima, però, c’è un finale di stagione da fare al top chiudendo l’avventura bianconera aiutando la squadra a conquistare la qualificazione alla prossima Champions e, magari, alzare di nuovo la Coppa Italia.


Spalletti: “Inter e Napoli danno vita a un grande duello”


“L’Inter ha un vantaggio certamente, ma con il Napoli sarà un bel duello e una bella sfida, può dire tanto sulla corsa scudetto. Non vedo l’Inter al top da un po’ di partite, siccome ha quel livello altissimo di potenziale penso lo possa esprimere da un momento all’altro. Il Napoli da parte sua ha fatto partite straordinarie”. Così il ct dell’Italia, Luciano Spalletti che poi ha concentrato la sua analisi sugli azzurri. “Il Napoli sta facendo un campionato eccezionale, io faccio i complimenti a Conte non solo per punti e le vittorie ma perché quello che fa vedere è ben riconoscibile, sa quello che vuole. La squadra sa stare in campo e mette in atto un piano che i calciatori sanno riconoscere negli allenamenti. Sono convinto che oltre ad Atalanta e Inter, il Napoli sarà in lotta fino in fondo per il titolo e può darsi che si possa inserire ancora qualcuno, perché ne ho viste di tutti i colori”, ha aggiunto Spalletti.


Ibrahimovic: “Cardinale ti dà responsabilità e in cambio vuole risultati”


Da casa rossonera parla Ibrahimovic: “Il Milan è centrale nei piani di RedBird. Voglio riportare il club dove gli spetta”, racconta il dirigente, che poi aggiunge: “Siamo il rock and roll, la nuova scuola, Cardinale ti dà responsabilità e in cambio vuole risultati”.



Fiorentina, sollievo Kean: test negativi e dimesso dall’ospedale di Verona


“ACF Fiorentina comunica che Moise Kean, nella notte, è stato dimesso dall’ospedale di Verona e ha fatto rientro a Firenze. I test clinici e diagnostici effettuati sono risultati tutti negativi”. Questa la nota della società viola sulle condizioni dell’attaccante viola che ieri a Verona in uno scontro di gioco era stato colpito alla testa e, rientrato in campo dopo essere stato medicato per un taglio all’arcata sopraccigliare, si era poi accasciato a terra ed era stato portato all’ospedale della città veneta per accertamenti. Il giocatore è già rientrato a Firenze.

Il secondo tempo del match tra Verona e Fiorentina è iniziato da circa 10 minuti quando in uno scontro di gioco Kean si infortuna all’arcata sopraccigliare. Un punto delicatissimo, il sangue esce copioso e il giocatore viola è soccorso dallo staff medico per lunghi minuti nel tentativo di bloccare la ferita. Suturato direttamente in campo Kean rientra dopo essersi cambiato la maglia sporca di sangue. Ma dopo pochi minuti crolla a terra, da solo, dopo aver subito poco prima un altro colpo anche in questo caso assolutamente fortuito. Momenti di ansia al Bentegodi con Kean che sembra quasi perdere i sensi per qualche istante. Esce in barella tra gli applausi del pubblico.



MR Z - Napoli, serve una scossa


NAPOLI - Dolorosa premessa: il tanto decantato Como che a sentire entusiasti commentatori e aedi televisivi e non solo è più o meno sullo stesso piano, quanto a qualità tecniche della rosa e a organizzazione di gioco, del Real Madrid di Carlo Ancelotti, fino a domenica mattina era relegato a quattro punti dalla terzultima posizione di classifica, quella che a fine campionato condanna le squadre alla retrocessione in serie B. Questa considerazione rende ancor più amare le osservazioni che mi appresto a fare. Il Napoli ha perso la partita contro una squadra tutto sommato modesta che forse riuscirà a salvarsi e della quale, considerati i reali valori tecnici esistenti, avrebbe dovuto fare un sol boccone. Dunque c’è la conferma che nella gioiosa macchina da guerra che fino a un mese fa aveva dimostrato di essere la squadra di Antonio Conte qualcosa si è inceppato. Ce ne eravamo già accorti guardando ciò che era accaduto nelle precedenti tre giornate di campionato. Ma ora c’è una conferma. Ci sono troppe cose che non funzionano. È chiaro che non tutto è perduto e che non dobbiamo piangerci addosso perché la capolista Inter può essere battuta e nuovamente scavalcata già a partire da sabato prossimo. Tuttavia esaminare la situazione con crudo realismo e individuare quali siano le criticità emerse è un dovere comune per chi ha a cuore le sorti del Napoli. Il primo problema che balza evidente agli occhi è grave e al tempo stesso irrisolvibile: le carenze della rosa a disposizione dell’allenatore. Ne abbiamo già parlato diffusamente nelle passate settimane e non è il caso di tornarci su. Cosa fatta, capo ha. È chiaro che alla squadra serve una scossa e Conte non gliela può dare sul piano tattico perché le risorse umane sono quelle che sono e l’allenatore - che è uno dei migliori al mondo, ricordiamolo - non può fare miracoli. Però un po’ di coraggio nelle scelte lo può avere. Ad esempio è utile e produttivo continuare a schierare dal primo minuto Lukaku il cui apporto alla squadra è talmente scarso da apparire addirittura imbarazzante? E Lobotka? Lo slovacco è in questa fase della stagione la controfigura sbiadita del miglior regista del campionato che aveva dimostrato di essere fino a qualche tempo fa. E Politano? Mai incisivo e mai decisivo nelle ultime uscite e d’altro canto è più che giustificabile se si tiene conto della quantità enorme di energie che ha dovuto spendere fino a ora per la generosità sempre dimostrata in campo e per la tipologia del suo impegno sul piano tattico. Poiché il problema del Napoli sembra essere al momento una stanchezza psicofisica che probabilmente è figlia delle scarse disponibilità di ricambi, una soluzione potrebbe essere quella di privilegiare l’utilizzazione di chi dimostri di avere una buona condizione atletica e di essere motivato al punto giusto. Il migliore (o il meno peggiore) tra gli azzurri nell’infelice uscita al Sinigaglia mi è parso essere stato Billing (una vera sorpresa positiva, per quel che mi riguarda) e anche Okafor nei pochi minuti giocati ha dimostrato di avere nelle gambe spunto e velocità che gli hanno permesso di superare il diretto avversario e creare superiorità numerica. Cosa rara nel Napoli di quest’anno. Presumo che l’ex attaccante del Milan non sia ancora in grado di giocare per 90’ ma almeno per un tempo ci si potrebbe avvalere della sua freschezza di gambe e di testa, rispolverando il 4-3-3 un modulo che darebbe maggior sicurezza anche alla difesa, disorientata (vedi Rrahmani) da un modulo a tre al quale non è abituata. Rimane infine accesa la speranza che il preparatore atletico abbia preparato i calciatori a un finale di stagione nel quale siano in grado di correre di più degli avversari. Se così fosse a breve scadenza dovrebbe cominciare la risalita sul piano atletico anche di chi oggi appare più fermo sulle gambe. Certo il tempo a disposizione non è molto. Fino a prima delle ultime quattro partite (tre punti incamerati sui 12 disponibili) la distanza dalla quinta in classifica sembrava incolmabile. Oggi la Lazio è a 9 lunghezze. Non sono poche, ma per mantenere lontane le pretendenti a un posto nella Champions League del prossimo anno il Napoli non potrà più essere quello sbiadito e inconcludente che abbiamo visto a Como.

Mario Zaccaria


Napoli Magazine


Osimhen sul futuro: "Non so dove andrò, ma fatemi dire una cosa"


Victor Osimhen non ha ancora preso decisioni sul futuro. Lo ha confermato proprio lui ieri a fine partita dopo il derby col Fenerbahce di Mourinho: "Futuro? Al momento non lo so. Fino a pochi mesi fa nessuno avrebbe mai pensato neppure al Galatasaray e molti pensavano anche che sarei andato via a gennaio. Io personalmente vivo al momento".

Non so cosa accadrà in estate - ha aggiunto Osi -, ma posso dire che sono innamorato di questi tifosi, amo questo club, il presidente, lo staff, adoro chiunque sia associato al Galatasaray. Per me è davvero un privilegio essere qui e mi sto godendo questa esperienza", le sue parole riportate dalla Turchia. Osimhen a fine stagione tornerà a Napoli. Ha una clausola da 75 milioni valida solo per l'estero. Da tempo si interessano a lui club arabi e inglesi. Il futuro è un'incognita. Di sicuro non sarà difficile trovare un club disposto a coprire la clausola dato che Osi continua a segnare. 


Sky, Ugolini: "Tweet ADL è per paura di perdere la Champions?"


Massimo Ugolini, giornalista Sky, è intervenuto a Canale 8 a Ne Parliamo il Lunedì parlando del momento che sta vivendo il Napoli dopo il ko di Como: "Questo sistema non porta a nulla, porterà a cosa? A Conte che dopo un'altra stagione lascerà come Benitez, Ancelotti e Spalletti? Il messaggio del presidente è sicuramente di vicinanza e partecipazione, ma perché? Perché si perde il quarto posto o perché realmente vuole lanciare un messaggio per dire: teniamo duro che a giugno mettiamo un altro mattoncino", le sue parole. 



Il 3-5-2 non funziona: Conte con l'Inter torna al passato, resiste un dubbio


Napoli subito in campo dopo la delusione. La trasferta di Como, che per tutti doveva segnare il riscatto dopo tre pareggi ed il contro-sorpasso all'Inter, ha invece acuito le difficoltà della squadra di Antonio Conte verso lo scontro diretto con l'Inter. Partenopei dunque immediatamente a lavoro a Castel Volturno per iniziare l'avvicinamento che porterà alla sfida ai nerazzurri, ma anche ad un nuovo cambio di sistema di gioco. Il passaggio al 3-5-2, per l'infortunio di Neres e la poca fiducia in Ngonge e le condizioni precarie di Okafor, s'è rivelato poco produttivo ed in questo senso Conte è pronto a cambiare di nuovo e trovare nuovi correttivi per riprendere anche il filo del gioco smarrito da diverse settimane.



La fase difensiva non è più il punto di forza

Non soltanto il Napoli ha visto scendere la produzione offensiva (con il solo Raspadori a suo agio nel nuovo sistema di gioco). Il vero problema tra Lazio e Como è stata la fase difensiva con automatismi che necessitano di tempo per poter funzionare, come in occasione del secondo gol del Como: sì, la palla persa ed il mancato fallo tattico, ma anche le titubanze di Rrahmani nel rompere la linea ed i braccetti che non stringono a protezione. Il Napoli a cui era difficile anche tirare in porta ora invece sbanda paurosamente. Nel 3-5-2 in tanti hanno visto calare il proprio rendimento: da Di Lorenzo, troppo bloccato in fase difensiva da braccetto per contenere Diao, a tutta la catena di destra con Politano ed Anguissa senza automatismi e le solite rotazioni. Anche Lukaku e McTominay si sono ritrovati a calpestare zone e replicare movimenti già di Raspadori.


Si torna al 4-3-3. Ma Raspadori?

Verso l'Inter è molto probabile il ritorno al vecchio sistema di gioco, anche perché Conte recupera man mano pezzi importanti: dopo Leonardo Spinazzola è rientrato in gruppo anche Mathias Olivera. L'uruguayno dovrebbe agire basso a sinistra con l'ex Roma che può alzarsi da esterno alto, come già fatto con buoni risultati nella trasferta di Firenze. All'occorrenza, dopo quasi un mese di lavoro, Okafor ora può rappresentare quantomeno un'alternativa credibile nel secondo tempo. Il dubbio ovviamente è legato a Raspadori, reduce da due gol in due partite, che non avrebbe collocazione: da esterno sarebbe adattato e da centrale finirebbe in concorrenza con Lukaku. Il belga non attraversa certamente il suo momento migliore, ma tenerlo fuori con l'Inter sarebbe una mazzata anche dal punto di vista mentale. Riflessioni che accompagneranno Conte.


Adani sicuro: "Se l'Inter batte il Napoli, finisce il campionato"


Al podcast Viva el Futbol l'ex difensore e oggi opinionista tv Lele Adani ha commentato la vittoria dell'Inter contro il Genoa e lo scontro scudetto di sabato con il Napoli: "Ero allo stadio, vedevo le azioni e dicevo 'Non c'è Luis Diaz che punta e dribbla'. O crossa di prima, o passa la palla al compagno. Quando deve attaccare nello stretto, non c'è neanche Perisic che fa il doppio passo. Se la partita non si stappa, allora serve il calcio piazzato, serve Lautaro. Vittoria comunque pesante".


"Napoli-Inter? Se l’Inter vince finisce il campionato. Taglia fuori il Napoli vincendo. Ora lo scontro è a tre, ma è decisivo? Se vincesse Inzaghi sì perché prenderebbe sicurezze importanti".



domenica 23 febbraio 2025

MARADONA



 

Cagliari-Juventus 0-1

 


Serie A, Cagliari-Juventus 0-1: Motta sale al quarto posto da solo


La Juventus batte 0-1 il Cagliari nel posticipo della 26esima giornata di Serie A, centra la quarta vittoria consecutiva in campionato e sale al quarto posto in solitaria, staccando la Lazio. A decidere il match dell'Unipol Domus è una zampata di Vlahovic in avvio, che approfitta al meglio di uno svarione di Mina. La squadra di Motta domina il primo tempo divorandosi più di una chance per il raddoppio, soffre maggiormente nella ripresa, ma alla fine rischia tutto sommato poco e porta a casa tre punti fondamentali visti gli inciampi delle rivali.

Serie A: Napoli e Viola ko, Atalanta Como e Verona ok

 


Como-Napoli 2-1

Il Como ha vinto meritatamente. Solo il Napoli come sempre e come insegna la sua storia può perdere partite e campionati cosi, dopo aver illuso la gente di fede partenopea. Il Napoli ce l’ha nel Dna, abbindolare i suoi tifosi, illuderli con successi che lasciano prevedere grandi trionfi finali, per poi appannarsi quasi sempre nella seconda parte della stagione, e perdere tutto. E’ successo già con Sarri, quando per ben due volte gli azzurri stavano per vincere lo scudetto per poi ammainare clamorosamente bandiera bianca. La verità è che a Napoli di “calcio vero” al 100 per 100 non se ne può fare. Perchè tutto ruota sui soldi. Ossia faccio un esempio: se io ho Kvara non lo vendo a gennaio, quando sto per giocarmi il titolo. Caso mai lo vendo a giugno con lo scudetto già in tasca. E non compro Okafor per sostituirlo! Se agisci cosi non vuoi vincere. E ‘ inutile fare tanto casino. Tu Napoli, ossia De Laurentiis, quest’anno non volevi lo scudetto, vuoi solo andare in Champions League. E’ la logica di chi non vuole spendere soldi per Premi scudetto o altro. E’ la logica di chi vuole solo incassare quattrini per avere la pancia sazia. Ecco perchè quel tale viene definito a giusta ragione Pappone. Se io fossi Antonio Conte abbandonerei tutto. Perchè non hanno mantenuto (De Laurentiis) quello che hanno promesso. E se Conte è un uomo d’onore, dovrebbe dare le dimissioni.
Nel lunch match della 26a giornata di Serie A, il Napoli perde 2-1 contro il Como e si presenterà alla sfida scudetto di sabato prossimo con un punto di ritardo dall’Inter, nuova capolista del campionato. Il pomeriggio al Sinigaglia comincia nel peggiore dei modi con l’incredibile autogol di Rrahmani: al 7′ il difensore kosovaro passa indietro una rimessa di Politano senza vedere la posizione di Meret che è fuori dallo specchio. Passano 10′ e Kempf ricambia il regalo con un controllo goffo che aziona Raspadori per l’1-1. I lariani crescono nella ripresa e trovano la giocata vincente con Diao al 77′, un diagonale che non lascia scampo a Meret. Per Conte solo tre punti nelle ultime quattro giornate.



Serie A, Verona-Fiorentina 1-0: Bernede punisce la Viola nel recupero

Altro tonfo della Fiorentina in zona Champions League. Dopo le sconfitte contro Inter e Como, nella 26.ma giornata di Serie A la squadra di Palladino perde 1-0 in extremis anche contro il Verona e resta inchiodata a 42 punti in classifica. Al Bentegodi nel primo tempo ritmi bassi, difese attente e poche occasioni con Kean che impegna Montipò di testa e Sarr che testa i riflessi di De Gea dal limite. Nella ripresa poi Kean esce in barella dopo aver rimediato una profonda ferita al volto in uno scontro di gioco e l’Hellas centra il colpo grosso in chiave salvezza nel recupero con Bernede (95′).



Serie A, Empoli-Atalanta 0-5: con una goleada la Dea tiene vivo il sogno Scudetto


Nel posticipo delle 18 della 26esima giornata di Serie A, l'Atalanta batte l'Empoli 5-0 e riscatta la deludente eliminazioni in Champions. Sblocca il match un autogol di Gyasi al 27', poi Retegui (al 33'), Lookman (con una splendida doppietta tra il 43' e il 55') e Zappacosta al 74' firmano il comodo successo nerazzurro. La squadra di Gasperini sale a 54 punti in classifica e si porta a -2 dal Napoli e -3 dall'Inter mentre D'Aversa si ritrova terz'ultimo. 

Breve Cronaca: 

L'Atalanta vince 5-0 a Empoli

Zappacosta firma la cinquina al 74'

Empoli - ATALANTA 0-4 al 55'! Rete di Lookman. De Roon in profondità per Lookman che parte in velocità, nell'uno contro uno batte Cacace e calcia in diagonale beffando Silvestri.


Empoli - ATALANTA 0-3 al 43'! Rete di Lookman. Retegui imbuca per Lookman, il nigeriano di suola supera Silvestri e deposita la palla in rete.


Empoli - ATALANTA 0-2 al 33'! Rete di Retegui.

Lookman crossa dalla sinistra, Djimsiti spazzi di testa, Retegui sotto porta insacca.


Empoli - ATALANTA 0-1 al 7'! Autogol di Gyasi. Cross di Zappacosta dalla sinistra, la palla viene deviata da Gyasi e beffa Silvestri infilandosi sotto la traversa.


sabato 22 febbraio 2025

Serie A: Inter-Genoa 1-0, Lautaro Martinez porta in vetta l'Inter


 Serie A: Inter-Genoa 1-0, Lautaro Martinez porta in vetta l'Inter


Nella 26a giornata di Seri A, l'Inter soffre ma alla fine batte 1-0 il Genoa, regalandosi il sorpasso al Napoli (ora a -1) e almeno una notte in vetta in attesa del match tra il Como e i ragazzi di Conte. Nel primo tempo succede poco o nulla se non l'infortunio di Correa al ginocchio nel finale. Il Grifone si difende con ordine, l'Inter prova ad alzare i giri del motore e al 70' Barella colpisce un incredibile incrocio dei pali. Al 78' è decisivo il colpo di testa di Lautaro su corner di Calhanoglu. Nel finale altre due occasioni per Taremi e il Toro, ma Leali si supera.

Napoli, Conte: “Voci di mercato sul mio futuro? Pensiamo a lavorare, poi vediamo, Spinazzola e Olivera arruolabili”

 


Napoli, Conte: “Voci di mercato sul mio futuro? Pensiamo a lavorare, poi vediamo, Spinazzola e Olivera arruolabili”


Antonio Conte, allenatore del Napoli, ha parlato in Press Conference alla vigilia di Como-Napoli. Ecco quanto evidenziato da “Napoli Magazine”.

- Ausilio firmerebbe per scudetto al Napoli e Champions all'Inter... Anche lei?


“Non commento le parole di un altro dirigente, mi sembra una cosa superflua”.


- Come stanno Spinazzola e Olivera?


“Hanno ripreso ad allenarsi col gruppo da due giorni. Sono arruolabili, vedremo se saranno abili. Se c’è da prendersi qualche rischio vedremo”.


- Como-Napoli, ha in mente novità tecniche e tattiche?


“Il Como sta investendo milioni di euro in calciatori, nello stadio e nel centro sportivo. Hanno fatto un’offerta importante per Theo Hernandez. Hanno giovani interessanti come Nico Paz. Vincere in casa della Fiorentina vuol dire che ci sono valori. Bisogna fare grandissima attenzione”.


- C’è il rischio che la squadra sia già con la testa a Napoli-Inter?


“Quello che cerchiamo di trasmettere dal primo giorno è di concentrarsi sul presente, quindi testa al Como. Non è un momento semplice, dovremmo superarci. Comunque serve del tempo per tornare nel giusto stato di forma. Bisogna pensare al Como, sono tre punti importanti per noi e per loro. Dobbiamo fare grandissima attenzione. Stiamo lavorando nella giusta maniera per provare a vincere la partita”.


- Cosa bisogna fare per non subire gol?


“Preferirei sempre fare un gol in più dei nostri avversari. Lavoriamo sempre sull’equilibrio tra fase offensiva e difensiva”.


- Fabregas l’ha definita un vincente, ha sottolineato che lei va bene per le squadre che non vanno bene…


“La mia storia è questa. Mi piacerebbe iniziare la corsa stando in pole position. Ognuno ha la propria storia. Siamo dei gestori di fondi, ci viene dato un patrimonio. Se resta lo stesso significa che non abbiamo fatto dei danni. Pensiamo a valorizzare ciò che abbiamo”.


- Che modulo pensa di utilizzare?


“Utilizziamo il sistema di gioco in base al momento che attraversi. Cerchiamo di sfruttare i calciatori più in forma. Venti metri in più e venti metri in meno cambia poco. Se giochi sugli esterni non ti snaturi. Dobbiamo trovare le soluzioni giuste nelle difficoltà, senza snaturare le caratteristiche dei giocatori. Adattiamo la situazione in base alle contingenze”.


- Le ultime tre sono state tre pareggi, cosa hanno lasciato nella squadra?


“Il nostro obiettivo è di ottenere i tre punti, a volte ti possono rubare l’idea perché c’è l’avversario. L’idea è di vincere ogni partita. Questo campionato è un percorso, le due trasferte romane rappresentano campi ostici. Cercheremo di ottenere sempre il massimo. Ci sono gli avversari da battere. Vogliamo ottenere i tre punti. Dobbiamo migliorarci”.


- Como-Napoli, se dovesse individuare una dote che ha innescato nella squadra quale capacità si sente di individuare?


“Una dote da esaltare è la disponibilità di questi ragazzi, c’è grande voglia di lavorare e ottenere il massimo. Si vuole ricercare il miglioramento sempre. La resilienza è molto importante. Se hai avuto un percorso di vita hai dovuto lottare pure per un jeans nuovo”.


- Che idea si è fatto delle italiane in Champions? Si sente di dire che a prescindere da come finirà la stagione Conte allenerà il Napoli anche nella prossima stagione dopo le voci sull'estero, sulla Roma, sul Milan e la Juventus?


“Non ha senso fare delle valutazioni sugli altri. Non mi piacerebbe se lo facessero nei miei confronti e non lo faccio io nei confronti degli altri. Dobbiamo continuare a lavorare e vedere se c’è la possibilità di crescere, poi faremo le dovute valutazioni”.


Serie A, Torino-Milan 2-1

 


Serie A, Torino-Milan 2-1: festa granata, rossoneri in crisi

Prosegue il momento no del Milan che, dopo la clamorosa eliminazione in Champions per mano del Feyenoord, perde 2-1 in casa del Torino nella 26esima giornata di Serie A. Una partita nata nel peggiore dei modi per i rossoneri, subito sotto per una clamorosa autorete di Thiaw sulla respinta sbagliata di Maignan. Milinkovic-Savic para un rigore a Pulisic nel primo tempo ma non può nulla nella ripresa in occasione del gol di Reijndes. Il pari dura però solo tre minuti: al 77' il Toro segna la rete del definitivo 2-1 col neo-entrato Gineitis che sfrutta una punizione battuta alla svelta da Sanabria con la difesa del Milan colpevolmente imbambolata. Vittoria che permette agli uomini di Vanoli di salire a 31 punti all'undicesimo posto in classifica, mentre si complica forse definitivamente la rincorsa Champions per il Milan, fermo al settimo posto a quota 41. 

Calcio-News del 22-02-2025

 


Incredibile Udinese: Lucca litiga con i compagni per battere un rigore


Incredibile quanto successo allo stadio Via del Mare durante Lecce-Udinese. Alla mezz'ora, l'arbitro Bonacina ha assegnato un calcio di rigore ai friulani per una sbracciata su Lovric rivista al Var, ma a far clamore è stato quanto successo sul dischetto. Lorenzo Lucca, infatti, si è impossessato del pallone per calciare, nonostante numerosi compagni, il rigorista Thauvin in testa, abbiano provato a convincerlo che non era lui il deputato a battere la massima punizione. Davanti agli occhi di un incredulo Runjaic, però, Lucca, non si è arreso e dopo una lunga discussione, durante la quale si è anche meritato un cartellino giallo per perdita di tempo, ha tirato e segnato.

Un gol senza festa, visto che a esultare è rimasto da solo. I suoi compagni di squadra, infatti, si sono tenuti a debita distanza, rientrando subito a metà campo. Come se non bastasse, l'allenatore bianconero ha deciso di cambiarlo pochi minuti dopo, sostituendolo con Iker Bravo. Il tutto mentre Thauvin chiedeva di essere lui stesso tolto. E la serata di Lucca, arrivato a quota dieci reti in campionato, si è così chiusa in anticipo e con ben pochi sorrisi.


Serie A, Venezia-Lazio 0-0: biancocelesti quarti a +1 dalla Juve



Lazio avanti piano in zona Champions League. Nella 26.ma giornata di Serie A la squadra di Baroni non va oltre lo 0-0 col Venezia e si porta momentaneamente al quarto posto a +1 sulla Juve. Al Penzo nel primo tempo squadre corte, poco ritmo e una sola grande occasione fallita da Dia su assist di Zaccagni. Nella ripresa poi Baroni prova a dare una spallata al match coi cambi, ma sono i lagunari a rendersi più pericolosi con un'incornata di Maric e un corner di Kike Perez che si stampa sul palo.  


Serie A, Parma-Bologna 2-0: Chivu debutta con una vittoria


La 26a giornata della Serie A fa risorgere il Parma, che torna subito alla vittoria nel debutto di Cristian Chivu sulla panchina gialloblù. L'ex tecnico della Primavera dell'Inter, alla prima nella massima serie, esulta per il 2-0 nel derby contro il Bologna. Apre le marcature Bonny, che ritrova il gol su rigore al 37', le chiude Sohm (79'): assist di Dennis Man e due big ritrovati. Il Parma risale così in quartultima posizione, con 23 punti.


Serie B: il Pisa rimonta la Juve Stabia e accorcia sul Sassuolo. Vincono Bari e Modena



La 27ª giornata di Serie B vale il ritorno alla vittoria per il Pisa, che accorcia così a -5 dal Sassuolo capolista. I ragazzi di Filippo Inzaghi battono infatti in rimonta 3-1 la Juve Stabia (in dieci dal 36’), che rallenta invece nella zona playoff: tutti i gol nella ripresa. Ne approfitta il Bari, vincente 1-0 a Mantova. Sorride pure il Modena, grazie al 2-0 sul campo del Cittadella, mentre Reggiana e Carrarese pareggiano 2-2.

PISA-JUVE STABIA 3-1


Visto lo 0-0 sul quale il Sassuolo è stato fermato ieri sera dalla Sampdoria a Marassi, il Pisa scende in campo all’Arena Garibaldi con la grande chance di tornare ad accorciare in classifica sulla capolista, in un pomeriggio in cui i toscani onorano Piero Gonfiantini, uno dei protagonisti assoluti della storica promozione in A dei nerazzurri nel 1968 e scomparso nella giornata di ieri. Un minuto di silenzio precede quindi il match contro la Juve Stabia, che vede poi Adorante costruire la prima grande occasione da gol alla mezz’ora: Semper non si lascia però superare, sfoderando un’ottima parata. A sfiorare il vantaggio per il Pisa è invece Moreo un paio di minuti più tardi, mentre al 36’ gli ospiti si ritrovano improvvisamente in dieci: il Var richiama infatti Aureliano per analizzare una gamba tesa di Candellone sulla tibia di Marin e il direttore di gara estrae il rosso diretto. La squadra di Inzaghi prova allora ad approfittare della superiorità numerica e al 50’ va a centimetri dal gol con Caracciolo: Piscopo è determinante con un salvataggio quasi sulla riga di porta. A trovare il fondo della rete tre minuti più tardi è quindi Tramoni, sull’uscita folle di Thiam, ma il pallone era uscito precedentemente dal campo e la rete viene quindi annullata. A portarsi sull’1-0 a sorpresa è allora la Juve Stabia: buco di Canestrelli e sfortunato autogol di Marin al 57’, sul cross basso di Floriani Mussolini. È un susseguirsi di emozioni in campo, dove il Pisa trova praticamente subito il pareggio: Quaranta spinge infatti Piccinini in area e Tramoni segna l’1-1 su rigore. Passano pochi secondi e i toscani trovano pure il 2-1. A ribaltare il risultato ci pensa Morutan al 67’, con un gol molto discusso: per Aureliano la parata di Thiam arriva infatti oltre la linea di porta, mentre per gli ospiti la sfera non aveva superato interamente la riga (non c’è la goal-line technology in B). Moreo al 77’ chiude quindi ogni discorso, segnando il 3-1 finale. Il Pisa sale così a 57 punti, portandosi a -5 dal Sassuolo capolista. A 39 punti resta invece la Juve Stabia, in piena zona playoff.

MANTOVA-BARI 0-1


Il Mantova ospita il Bari al Danilo Martelli, dove la prima vera occasione della partita si registra al 21’: Obaretin prova a colpire sugli sviluppi di un corner, ma Festa è reattivo e salva a pochi passi dalla linea di porta. Dalla parte opposta è invece Burrai a impegnare Radunovic alla mezz’ora, con il portiere del Bari bravo a bloccare in due tempi, negando pure il tap-in a Mancuso. Sono le due azioni più pericolose di un primo tempo che si chiude a porte inviolate. Si passa quindi alla ripresa e il Mantova torna a bussare alla porta di Radunovic con Radaelli, prima del vantaggio Bari con Maggiore al 70’: perfetto l’assist di Benali. Mensah prova allora a rispondere per i lombardi a un quarto d’ora dal termine, ma Radunovic non si lascia superare. Il Bari vince quindi 1-0 e si porta a 37 punti, lasciando il Mantova a 29.

CITTADELLA-MODENA 0-2


Distanziati da un solo punto in classifica, Cittadella e Modena si sfidano al Tombolato, in un confronto che vede gli emiliani portarsi avanti al 12’ con Cauz: la rete ospite viene però subito annullata per una posizione di fuorigioco. Lo stesso copione si ripete quindi anche al 22’, quando è Caso a vedersi cancellare un altro gol, sempre per offside. Gli ospiti però non si scoraggiano e al 25’ trovano l’1-0, proprio con Caso: questa volta è tutto regolare. Il Cittadella ha quindi un’ottima chance per rimettere in equilibrio il risultato in chiusura di primo tempo, ma Carissoni sfiora soltanto il palo, dopo la spizzata iniziale di Matino sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Pandolfi si vede invece annullare un gol al 52’, per un fallo in attacco di Okwonkwo, mentre Salvi colpisce l’incrocio dei pali al 66’. A un quarto d’ora dal termine arriva anche il quarto gol annullato di giornata: a rimetterci per la terza volta è il Modena, per un fuorigioco di Caso. È regolare invece il 2-0 di Pedro Mendes all’86’, con il portoghese che riesce a segnare pochi secondi dopo essere entrato in campo. Il Modena sale così a 34 punti, mentre il Cittadella resta a quota 30. 

REGGIANA-CARRARESE 2-2


Reduce da un pareggio e due sconfitte nelle ultime tre giornate, la Reggiana accoglie al Mapei Stadium la Carrarese, tornata invece al successo nello scorso turno contro la Salernitana. Gli ospiti partono forte e impegnano subito Bardi con un gran destro di Finotto, prima di passare in vantaggio al 10’ con l’incornata vincente di Guarino: l’ex Empoli segna così il suo primo gol in Serie B, sul corner battuto perfettamente da Cicconi. La Reggiana soffre visibilmente, ma al 26’ trova all’improvviso il colpo che vale l’1-1 con Girma: lo svizzero si sblocca dopo tredici mesi di astinenza, superando Fiorillo con un colpo di testa sul calcio di punizione battuto da Kabashi. Sempre Girma sfiora poi la doppietta al quarantesimo, prima del 2-1 Carrarese al 57’ con Zuelli: stupendo l’uno-due con Giovane. I padroni di casa provano allora a rispondere subito con Portanova, ma la sua punizione si arrende prima a Fiorillo e poi alla traversa. La squadra di Viali però non molla e all’83’ trova il 2-2 con Vido, dopo l’assist involontario di Bouah. È l’ultima grande emozione di un match che si chiude quindi in pareggio: un risultato che porta la Carrarese a 31 punti e la Reggiana a 30. 


Serie B: il Sassuolo rallenta, solo 0-0 in casa della Sampdoria


Si apre il ventisettesimo turno di Serie B: a Marassi la Sampdoria ferma il Sassuolo sullo 0-0. I padroni di casa cercano di far valere il fattore campo in avvio, ma con il passare dei minuti i neroverdi aumentano pressione e intensità. Nella ripresa gli uomini di Grosso provano a strappare i tre punti, ma i blucerchiati si chiudono e portano a casa il pari. I neroverdi salgono a 62 punti, con il Pisa secondo che  accorcia sul -5.

giovedì 20 febbraio 2025

Roma ammessa agli ottavi di Europa League

 


Dybala show: la Roma ribalta il Porto e vola agli ottavi di Europa League

La Roma ribalta il Porto. La squadra guidata da Claudio Ranieri, dopo l’1-1 della gara d’andata, vince il match dell’Olimpico valido per il playoff di ritorno di Europa League. 3-2 il risultati finale con Paulo Dybala grande protagonista.


I portoghesi passano al 27’ con Samp, poi sale in cattedra l’argentino che prima pareggia i conti al 35’ e quattro minuti più tardi segna il gol del sorpasso. Di Pisilli il tris all’83’ prima dell’autogol di Rensch al 96’., che non cambia il tabellino. I giallorossi volano agli ottavi di finale.

Calcio-News del 20-02-2025

 



FOCUS AZZURRO - Cammaroto a “NM”: "Il Napoli con i bilanci in regola, Conte rivitalizza Raspadori, Billing verso l'esordio, per l'estate si ragiona sul futuro di Osimhen: gli scenari"


"Destabilizzare" è la parola d'ordine dei fatti di queste ore che raccontano di un'indagine sui bilanci del Napoli con la notizia farlocca di un rinvio a giudizio del presidente Aurelio De Laurentiis, con tanto di smentita immediata da parte dei legali di ADL. Il club azzurro è già stato assolto due volte a livello sportivo ma stranamente, mentre il Napoli si gioca il suo quarto scudetto, ritorna d'attualità la vicenda Osimhen. Ancora la "storiella" della plusvalenza e dell'operazione con alcuni giovani della primavera per la trattativa che a suo tempo ha portato all'acquisto dell'attaccante nigeriano. Nuovi elementi? Non risultano. Nuove prove? Neanche. Eppure monta il caso su questioni contabili con De Laurentiis che potrebbe essere riconosciuto colpevole sapete di cosa? Del reato di "Bilanci in regola". La Società Sportiva Calcio Napoli è il club di Serie A con i bilanci migliori, forse l'unico in regola, non fa artifizi contabili e non si indebita per competere ad alti livelli. Tutto il resto è fuffa e clamore che serve solo a fare chiasso per provare a mettere tensione e pressione nell'ambiente azzurro. L'idea largamente diffusa è che si tratti, insomma, di qualche maldestro tentativo di sollevare un polverone in modalità telecomandata. Di certo è una vicenda grottesca che non solo non deve distrarre dalle cose di campo ma, per assurdo, deve dare un'ulteriore spinta al Napoli per concentrarsi sulla corsa scudetto. I calciatori e la piazza napoletana devono trarne ulteriore convinzione che la posizione di classifica della squadra di Conte comincia a mettere ansia da altre parti. 


Il calcio giocato racconta altro e, archiviate le discussioni sul mercato di gennaio, è tempo di guardare alla sfida per il titolo. Il Napoli va a Como con i recuperi che si avvicinano di Olivera e Spinazzola ma soprattutto con la fondata speranza che Conte stia riuscendo nell'impresa di rivitalizzare Raspadori. La gara con la Lazio, al netto della beffa finale, ha lasciato in eredità il segnale incoraggiante che forse dopo due anni siamo ad un punto di svolta per vedere ad alti livelli l'ex attaccante del Sassuolo, anche se va detto - non scordiamolo - che Raspadori aveva fatto bene nella stagione dello scudetto con Spalletti. Arrivano anche indiscrezioni su Billing, che viene dato in ottima forma e potrebbe finalmente trovare minutaggio ed esordire da qui a breve, togliendosi di dosso l'alone di mistero che lo circonda sui zero minuti giocati sin qui. E' un buon giocatore e chi lo ha già bocciato rischia di doversi ricredere. Aspettiamo a giudicare. 


Attenzione, intanto, ai primi ragionamenti che si cominciano a fare per l'estate, quando Conte si aspetta (giustamente) rinforzi importanti sia a livello di undici titolare che soprattutto di organico. Tiene banco la questione Osimhen, ma non per la "bolla di sapone" del caso plusvalenze. La Juve vorrebbe provarci ma c'è una chiusura totale di ADL e soprattutto di Conte in tal senso. Giuntoli si sarebbe mosso per sondare la situazione con l'entourage del giocatore, che a giugno lascerà il Galatasaray per fare rientro a Napoli. La clausola dei 75 milioni vale solo per l'estero, anche se in Italia qualcuno fa finta di non saperlo e si ostina con la narrazione di un Higuain bis, che non esiste, forse per acchiappare qualche like in più o vendere qualche giornale in più. Il Napoli, provocatoriamente (ma non troppo), potrebbe chiedere alla Juve 100 milioni. Ma il punto è un altro: le parole di Oriali che preannuncia una chiacchierata a fine stagione con il giocatore potrebbero anche significare che magari Conte stavolta vorrà farsi una chiacchierata con Osimhen. Il Napoli ha bisogno di comprare un altro grande attaccante e in giro non ce ne sono molti, quei pochi che sono disponibili costano tanto. Partiamo dalla premessa che Osimhen al 95% non vestirà più la maglia del Napoli, pretende di percepire ancora 10 milioni e anche di più e la sua storia con gli azzurri è finita, ma per la legge del "mai dire mai" non si può escludere quel 5% di uno scenario alternativo. Il Napoli si è liberato di Kvaratskhelia, stella georgiana che ad un certo punto aveva ormai un rapporto ai minimi termini con un suo compagno di squadra e, in un plateale attacco di "gelosia", si era lamentato (per il tramite dell'agente) di non percepire un ingaggio pari a questo suo compagno. Kvara era entrato in rotta di collisione proprio con Victor Osimhen. Chissà che non possano esserci sviluppi a sorpresa, anche se lo scenario assai più probabile è che Osimhen vada via portando finalmente i 75 milioni che PSG, Chelsea e Manchester United sarebbero pronti a pagare versando la clausola. E c'è l'Al-Ahli che potrebbe spuntarla perché l'ingaggio che offre è di 30 milioni a stagione, mentre il Chelsea - per rendere l'idea - non arriva a 8 milioni.

Emanuele Cammaroto

 

Napoli Magazine


IL MATTINO - Como-Napoli, Olivera ancora out, Spinazzola potrebbe strappare la convocazione


Il Mattino ha fatto il punto sulle condizioni di Mathias Olivera e Leonardo Spinazzola, terzini del Napoli: “Complicato immaginare l'uruguaiano in panchina a Como. Conte spera che l'ex romanista ci sia perché qualche segnale positivo arriva dai campi di allenamento, ma non ha senso accelerare il recupero in vista dell'Inter per metterlo subito in campo, facendogli prendere confidenza con i lariani, visto che non gioca da un po'. Deciderà il medico, Canonico, se può essere convocato o no”.


IL MATTINO - Napoli, un collaboratore di Conte era a Firenze per vedere la partita del Como

Come riportato da Il Mattino, Mauro Sandreani, collaboratore tecnico di Antonio Conte, allenatore del Napoli, era a Firenze allo stadio Artemio Franchi per la gara tra Fiorentina e Como, in cui ha studiato gli ospiti, prossimo avversario degli azzurri: "Oggi in casa Napoli è giornata di visione della gara del Como in tv. Il collaboratore tecnico di Antonio Conte, Mauro Sandreani, era a Firenze per fare il report del match vinto contro la Fiorentina. Si lavora sui dettagli, come piace a Conte".


TUTTOSPORT - Napoli, è lotta con la Juventus sul mercato estivo per Adeyemi e Talbi, le ultime


Stando a quanto riportato da Tuttosport, Napoli e Juventus si sfideranno sul mercato in estate per Karim Adeyemi, attaccante del Borussia Dortmund, e Chemsdine Talbi, attaccante del Brugge: "Dopo la battaglia estiva per Khephren Thuram, Juventus e Napoli potrebbero tornare a scontrarsi sul mercato. Stavolta il terreno di gioco si sposta sulle fasce offensive, con entrambi i club a caccia di rinforzi in vista della prossima stagione. Uno dei nomi più caldi è Karim Adeyemi, l'attaccante del Borussia Dortmund, già corteggiato dagli azzurri a gennaio. Il Napoli aveva messo sul piatto 45 milioni, ma il giocatore ha scelto di restare in Germania, rimandando ogni decisione all'estate. Ora, per lui, le opzioni potrebbero ridursi a due: la Serie A con Napoli o Juventus, oppure il grande salto in Premier League. La situazione, però, potrebbe cambiare. Adeyemi ha recentemente cambiato agente, affidandosi all'agenzia Roof, e la Juventus ha già riallacciato i contatti per monitorare l'evoluzione della trattativa. Il club bianconero è pronto a inserirsi, consapevole che un duello con il Napoli sia all'orizzonte. Ma i due club hanno anche un altro nome nel mirino: Chemsdine Talbi, talento belga del Bruges, che con la sua doppietta ha eliminato l'Atalanta dalla Champions. Vent'anni da compiere a maggio, Talbi sta attirando le attenzioni di diverse big europee. Il Napoli può sfruttare i buoni rapporti con l'agente Miguel Alfaro, lo stesso che ha portato Okafor in azzurro. La Juventus, dal canto suo, ha già avviato gli scouting su di lui e potrebbe affondare il colpo nelle prossime settimane. Un altro duello di mercato tra i due club è pronto a decollare".


REPUBBLICA - Napoli, è Raspadori il jolly che rimpiazza Kvara e fa subito faville con Lukaku


Secondo La Repubblica, il nuovo Napoli si basa sul passaggio al 3-5-2 e sul conseguente inserimento tra i titolari di Giacomo Raspadori: "Il passaggio al modulo 3-5-2 (passi avanti verso il recupero per Spinazzola e Olivera) e la promozione tra i titolari di Giacomo Raspadori, che era uscito a lungo dai radar per la sua scarsa compatibilità col 4-3-3. Non ci sono dubbi che Raspadori sarà nuovamente titolare in Como-Napoli la prossima domenica. La sua intesa con Lukaku ha fatto subito faville. Raspadori ha dalla sua parte pure il vantaggio di avere il serbatoio pieno, dopo aver collezionato finora appena 14 presenze (per 400’ totali)".



IL MATTINO - Napoli, Conte conferma la difesa a tre, pronto il ritorno di Politano da titolare


Il Mattino si è soffermato sulle possibili scelte di formazione di Antonio Conte, allenatore del Napoli, per la gara contro il Como, in cui sembra orientato a confermare la difesa a 3: “Spinazzola è in forte dubbio, meglio lavorare al 3-5-2. Il ritorno di Politano appare scontato a destra, con Mazzocchi quinto a sinistra e dietro una linea che composta da Di Lorenzo, Rrahmani e Buongiorno. Rispetto all'Olimpico, l'escluso sarebbe Juan Jesus. La formula anti-Nico Paz”.



Champions: Psv Eindhoven-Juventus 3-1 dopo l’extra time. Bianconeri eliminati come Atalanta e Milan


Al Philips Stadion PSV Eindhoven-Juventus, dopo i tempi supplementari termina con il risultato di 3-1, la sommatoria delle reti tra andata e ritorno è 4-3. Decisiva la rete di Flamingo all’8’ dell’extra time.


Gli olandesi vanno agli ottavi di finale di Champions League 2025, i bianconeri sono eliminati, così come ieri sono uscite Milan e Atalanta.

Primo Tempo:

Nessuna rete tra PSV e Juventus al termine di una prima frazione di gioco in cui gli olandesi hanno cercato di partire su ritmi elevati, sospinti dal proprio pubblico. I bianconeri sono tuttavia stati in grado di reggere senza concedere nitide palle gol e con il passare dei minuti sono cresciuti, imponendo il loro palleggio. Cambiaso e Kolo Muani hanno avuto delle chances, ma non sono riusciti a trovare la rete. La Juventus, visto soprattutto il vantaggio conquistato all’andata, sembra avere tutte le carte in regola per passare il turno, ma la partita è ancora lunga e avrà certamente molto da raccontare nella ripresa.


Secondo Tempo:

Serviranno i tempi supplementari per stabilire chi, tra PSV e Juventus, staccherà il biglietto per gli ottavi di finale. Dopo una buona prima frazione, i bianconeri nella ripresa hanno tremendamente sofferto la pressione degli avversari, sospinti da un eccezionale Perisic. Proprio il croato al 53′ ha sbloccato la gara, raccogliendo un perfetto assist di Lang. La Juve ha incassato il colpo, ha rischiato di sbandare, ma è stata rimessa in piedi da Weah, in rete con un grandissimo destro dalla distanza. Gli olandesi non si sono comunque demoralizzati e hanno continuato a spingere, trovando il nuovo vantaggio con Saibari su un’azione avviata nuovamente da Perisic. Il finale di gara ha visto ancora il PSV attaccare e la Juve reggere con sofferenza, dovranno fare di più gli uomini di Motta per ottenere la qualificazione.


Primo Tempo Supplementare:

Si chiude qui il primo tempo supplementare! La Juventus ha sofferto e incassato il gol di Flamingo, ma ha dato segnali di vita nel finale con il palo di Vlahovic. Vedremo se gli uomini di Motta riusciranno a rimettere in piedi la gara.


Secondo Tempo Supplementare:

Si completa la settimana terribile del calcio italiano in Champions League. Dopo Atalanta e Milan, infatti, anche la Juventus saluta la massima competizione continentale, sconfitta per 3-1 dal PSV dopo il successo bianconero per 2-1 dell’andata. Se nel primo tempo i bianconeri avevano gestito bene la gara, in avvio di ripresa vengono travolti dal gran ritmo degli olandesi, passati meritatamente in vantaggio con un gran gol di Perisic, autore di una nuova prova maiuscola. Incassato l’1-0 la Juve continua a subire, ma esulta con il gran gol da lontano di Weah sugli sviluppi di un calcio di punizione. E’ una gioia effimera, perché il PSV riprende a spingere e sigla il gol del 2-1 con il destro sottoporta di Saibari. Nel primo tempo supplementare è un gol in mischia di Flamingo a firmare il decisivo 3-1, mentre la scivolata di Vlahovic si ferma sul palo. Passaggio del turno meritato per il PSV e bocciatura pesante per la Juventus all’interno di una stagione ricca di alti e bassi.

lunedì 17 febbraio 2025

Calcio-News 17-02-2025

 


Serie A, Genoa-Venezia 2-0: Pinamonti e Cornet affondano i lagunari, esulta Vieira

Il Monday Night valido per la 25ª giornata di Serie A si chiude con la vittoria del Genoa sul Venezia. Dopo un primo tempo avaro di emozioni, i rossoblù si impongono per 2-0 nella ripresa, andando a segno per due volte nel finale di gara. Ekuban entra dalla panchina e spacca la partita con due assist, mentre a segnare ci pensano Pinamonti e Cornet: bellissimo è soprattutto il gol dell’ex Sassuolo. Sconfitta pesante i lagunari di Di Francesco. 


Juventus, prosegue il recupero di Cambiaso


Dopo esser tornato in campo contro l’Inter, Andrea Cambiaso prosegue il proprio percorso di recupero dall’infortunio alla caviglia. Il giocatore della Juventus si è allenato soltanto in parte con il gruppo affrontando una parte della sessione con lavori specializzati.


Parma, esonerato Pecchia

Finisce l’avventura di Fabio Pecchia sulla panchina del Parma. Dopo la sconfitta contro la Roma gli è stato comunicato l’esonero dalla dirigenza. La squadra emiliana è al terz’ultimo posto della classifica con 20 punti, a uno di ritardo dalla zona salvezza. Pecchia aveva da poco firmato un rinnovo di contratto fino al 2027


Fiorentina, contusione all’osso sacro per Gudmundsson

Continua il periodo nero per Albert Gudmundsson che, nella sfida contro il Como, ha dovuto uscire venti minuti dopo il suo ingresso in campo. Il calciatore islandese ha riportato una contusione all’osso sacro che dovrà esser rivalutata con nuovi controlli per stabilire l’entità dello stop.


Clamoroso Sacchi: “Sto pensando di tornare ad allenare, in Italia o all’estero”

Clamorosa rivelazione fatta in queste ore ai taccuini dell’agenzia Adnkronos: Arrigo Sacchi si è detto pronto a tornare ad allenare una squadra di calcio.

“Sto pensando di tornare ad allenare, in Italia o all’estero”. Il tecnico di Fusignano però non ha voluto dare indizi: “(di idee, ndr) Ne ho tante. Ma se farlo in Italia non lo so”. E ancora, spiega Sacchi: “Voglio troppo bene a questo paese ma ho un difetto. Dico quello che penso e devo farlo quindi anche di noi. E cerco di evitare prima. Mi chiedono di andare per esempio in Brasile, in Argentina, in Spagna. E tanti altri”.



IL COMMENTO - Mora: "Conte sta facendo un miracolo, Raspadori è una risorsa importante"

A “1 Football Night”, su 1 Station Radio, è intervenuto Nicola Mora, allenatore, già difensore del Napoli.


Se fosse in Billing, oggi, arrivato da un mese e mezzo e non hai giocato neanche un minuto. Saresti arrabbiato? Questo significa che Conte non crede in lui o è un messaggio che vuole lanciare? Perché questo ragazzo non gioca mai?  


“Questo non lo sappiamo, ed è un grande mistero. Parliamo di un giocatore dotato di grande tecnica e fisicità. Guardando la partita di sabato, in alcuni momenti ho invocato il suo ingresso, perché la squadra aveva bisogno di un giocatore fisico, soprattutto negli ultimi dieci minuti, quando il Napoli ha sofferto. Il motivo per cui Conte non lo utilizza può essere ricondotto, secondo me, solo a due fattori: o non lo ritiene ancora totalmente inserito nei suoi schemi, oppure non esegue ciò che gli viene richiesto durante la settimana. È anche vero, però, che se non giochi mai, non puoi dimostrare il tuo valore in partita. Ci auguriamo di vederlo presto all’opera, perché, per caratteristiche, sembra un giocatore su cui si può fare affidamento".


Da allenatore, nel momento in cui ha un Mazzocchi adattato a sinistra che si infortuna e chiede il cambio, possibile che un calciatore, dopo un mese e mezzo a Napoli, non possa entrare neanche per pochi minuti in una situazione di emergenza? 


“Dobbiamo affidarci a Conte. Anch’io, ragionando in questo modo, concordo con questa osservazione: è troppo drastico, il mister. Lo stesso Conte, infatti, ha dichiarato che, togliendo Mazzocchi, ha dovuto riorganizzare la squadra, spostando Politano a sinistra, ruolo in cui non è abituato a giocare. Sarebbe stato più semplice inserire un centrocampista e mantenere invariato l'assetto. Alcune scelte di Conte sono state criticate, anche durante la partita. Ad esempio, Di Lorenzo aveva fatto molto bene nel ruolo di braccetto, quindi ci si aspettava magari un ingresso anticipato di Politano a destra come quinto. Detto questo, faccio sempre fatica a contestare Conte, perché sta compiendo un vero e proprio miracolo: ha trasformato una squadra mentalmente a pezzi e reduce da una stagione difficile in una formazione che lotta per lo scudetto contro una corazzata come l’Inter".


Ha avuto la sensazione che, dopo l’infortunio di Mazzocchi e con l’ingresso di Rafa Marin, si sia generata un po’ troppa confusione?  


“Non parlerei di confusione vera e propria, ma più di una sorta di paura negli ultimi dieci minuti. Quando una squadra si abbassa troppo e concede troppo campo all’avversario, diventa pericoloso. Era successo anche contro la Roma, con la difesa a cinque: il Napoli prese gol su una diagonale mancata del quinto. Anche contro la Lazio c’è stata troppa passività. I centrocampisti, pur stanchi, avrebbero potuto chiudere meglio quella palla sul gol di Dia, che è passata con troppa facilità tra le linee, consentendo il tiro. Prendere gol nei minuti finali può capitare, ma farlo con la squadra schierata e i centrocampisti fermi a guardare è difficile da spiegare. Alla fine, il punto conquistato è comunque positivo, soprattutto alla luce della vittoria della Juve sull’Inter, ma una vittoria sarebbe stata un colpo importante in ottica scudetto".


Ha parlato del secondo gol subito, ma sul primo gol della Lazio chi ha commesso l’errore più grande?  


“L’errore principale è stato di Rrahmani, che ha fatto un colpo di testa appoggiando centralmente la palla, pensando che ci fosse Lobotka. Invece, Lobotka era uscito in pressione e quindi fuori posizione. Quando Isaksen ha ricevuto palla, la linea difensiva del Napoli ha arretrato e serrato gli spazi, ma secondo me Buongiorno avrebbe potuto uscire prima per chiudere la linea di passaggio. Invece, è rimasto passivo. Anche McTominay ha fatto una rincorsa blanda, senza mettere pressione a Isaksen, che ha potuto tranquillamente calciare. Meret avrebbe potuto fare qualcosa in più, anche se il tiro era molto ben piazzato. Guardando il replay da dietro, si nota che Buongiorno si ferma e aspetta il tiro, senza contrastarlo attivamente. Sono dettagli, ma in partite così tirate non si possono concedere certi spazi".


È tornato al gol Giacomo Raspadori, titolare dopo tanto tempo. Ha segnato nella sua posizione ideale. Può essere l’uomo in più nel rush finale?


“Credo che vedremo il 3-5-2 fino al rientro a pieno regime di Olivera e Neres. Raspadori non mi sorprende: è stato criticato tanto, ma spesso ha giocato fuori ruolo. Lui stesso ha sempre detto di trovarsi meglio vicino a una prima punta, e lo abbiamo visto rendere bene sia da centravanti di movimento in un 4-3-3, sia da seconda punta. Ricordiamo che ha segnato gol pesanti anche in passato, come quello decisivo contro il Venezia al Maradona. Se lo metti vicino all’area con un partner come Lukaku, può essere determinante. Giocando con continuità, migliorerà anche la condizione fisica e potrà diventare una risorsa importante per Conte".


Conte dovrebbe ricorrere più alla panchina oppure, oggettivamente, non ha nessun jolly che possa svoltare la partita a gara in corso?


“Oggi non ha nessun jolly, perché ha tre infortunati sulla stessa catena cinetica. Quando recupererà tutti gli infortunati, potrà pescare qualcosa dalla panchina, come ad inizio stagione Neres subentrava a Kvaratskhelia".


DALLA TURCHIA - Galatasaray, no di Osimhen a gennaio a Juventus, United e Chelsea


Il giornalista turco Yakup Cinar svela un retroscena di calciomercatu su Victor Osimhen. Ben tre squadre hanno provato ad acquistare l'attaccante nigeriano del Napoli a gennaio, tra cui anche la Juventus, ma il giocatore si sarebbe opposto alla cessione: "Sebbene il contratto di Victor Osimhen non prevedesse una clausola che gli vieteva di andarsene, Osimhen ha promesso al club e ai tifosi che avrebbe rifiutato ogni offerta a gennaio per restare fino a fine stagione", dichiara Cinar che aggiunge: "La Juventus, lo United e il Chelsea lo volevano, ma Osimhen ha mantenuto la parola".


L'EX - Zuniga: "Non mi perdo una partita del Napoli, faccio sempre il tifo per gli azzurri, avevo trovato un accordo con la Juventus ma decisi di restare per amore della gente"


Juan Camilo Zuniga, ex calciatore del Napoli, ha rilasciato un'intervista a La Gazetta dello Sport: "Con la Fundacion Zuniga seguiamo ben 150 ragazzi che sognano di diventare professionisti. Arrivano da ogni angolo del paese, alcuni di loro hanno un passato difficile. Vivono, studiano e giocano nel nostro centro sportivo e noi proviamo a regalargli un futuro migliore. Famiglia? Volevo avere la libertà di giocare su un prato con i miei figli, senza sentire dolore al ginocchio. Da giocatore facevo già investimenti, oggi sono un imprenditore, gestisco un’impresa edile ed una fattoria; con l’azienda agricola produciamo latte ed esportiamo frutta e pomodori in tutto il Sudamerica. Sul calcio e il Napoli? Sono sincero il calcio mi manca tanto, vorrei correre, dribblare e tirare come facevo una volta. Anche dalla Colombia non mi perdo una partita del Napoli, faccio sempre il tifo per gli azzurri. La città, come i tifosi, mi è rimasta nel cuore, sui social ancora oggi ricevo tantissimi messaggi, loro mi amano e io amo loro. Scudetto? Conte è un grande allenatore, la società è solida, i giocatori hanno grinta e spero che a maggio possano festeggiare un altro Scudetto. Il ritorno in Champions? Finì 1-1 la gara con l’Inter, segnammo io ed Eto’o. Ero un ragazzino che giocava per strada in Colombia e mi sono ritrovato a sfidare Manchester City, Bayern Monaco e Chelsea. La musichetta ce l’ho ancora nella testa. L'addio sfumato? Mi cercò il Barcellona e poi la Juventus; io avevo raggiunto un accordo con Giuseppe Marotta, mancavano solo le firme finali, ma devo dire la verità, cambiai idea nell’amichevole contro il Galatasaray al San Paolo. I tifosi mi fischiavano, ma io feci gol e chiesi scusa alzando le braccia, i fischi continuarono poi si alzò il coro ‘chi non salta juventino è’ e iniziai a saltare anche io. Decisi di restare per amore della gente, che mi voleva bene e io non potevo tradirla, ringrazierò Napoli a vita per tutto quello che mi ha dato. L'infortunio? Non riuscivo più a rendere in campo, il mio ginocchio non mi consentiva di giocare al massimo dei miei livelli. In realtà già a 10 anni mi venne detto che avrei avuto grossi problemi nella mia carriera e purtroppo così fu. Il rapporto con la società? Quando smisi di allenarmi e giocare iniziarono a girare tante voci su di me, ma non posso dire nulla al presidente De Laurentiis, che ho sempre rispettato e anzi lo ringrazio per avermi concesso l’onore di aver vestito la maglia azzurra. La vita adesso? Voglio solo tanta salute per me e la mia famiglia. Mi sento fortunato per quello che ho, desidero vivere una lunga vita con mia moglie e i miei figli“.



DAZN - Parolo: "L’Inter ha un solo risultato a Napoli per cambiare le gerarchie"


Marco Parolo, ex centrocampista, ha rilasciato alcune dichiarazioni a "Serie A Show" su DAZN a proposito dell'Inter nella lotta scudetto col Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Al netto di tutta questa trafila, l'Inter ha la possibilità ad oggi di andare a Napoli e fare uno scontro diretto e cambiare un po' le gerarchie di questo campionato, quindi nulla è perduto. E' vero che se l'Inter avesse fatto più punti si parlava di un altro campionato, di una Inter che era già in fuga, ma l'Inter quest'anno con l'obiettivo Champions, con la Champions allargata, con 8 partite nel girone, sforzi maggiori e mancanza di apporto di altri attaccanti per la zona gol e quindi caricare tanto Lautaro e Thuram che purtroppo non ti possono fare tutta la stagione a quel livello, può far fatica, adesso c'ha la partita di Napoli e c'ha un unico risultato".


News calcistiche del 25-06-2025

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