Juventus, Nico Gonzalez ai saluti. Per l’argentino c’è l’Arabia
Gli occhi dell’Arabia su Nico Gonzalez. L’esterno offensivo argentino potrebbe tornare di moda in Saudi Pro League, dopo i contatti di un anno fa, quando il classe 1998 scelse di approdare alla Juventus dalla Fiorentina declinando le avance di alcuni club inglesi e una ricca proposta arrivata proprio dal torneo saudita. Ai petrodollari aveva preferito il fascino intramontabile di un top club internazionale come la Vecchia Signora. Un anno dopo, però, le cose non sono andate come tutti si aspettavano: Nico ha faticato a ingranare e, complici anche alcuni guai fisici, ha vissuto una stagione decisamente al di sotto delle aspettative. Tanto che ora il suo nome non fa parte della lista degli incedibili. Motivo per cui – qualora dovesse arrivare una proposta allettante – la Juventus potrebbe aprire la porta verso la cessione dell’ex viola, che è stato acquistato per 33 milioni (8 di prestito di oneroso più altri 25 di obbligo di riscatto, maturato a inizio febbraio al primo punto conseguito). Tra l’altro, uno degli intermediari che ha curato l’approdo di Nico a Torino, ovvero Alessandro Moggi, è stato nelle scorse ore anche l’artefice del passaggio di Retegui all’Al-Qadsiah. Tradotto: il canale col mercato saudita può essere approfondito pure per il nazionale argentino.
Mercato, l’Al Hilal di Inzaghi tenta Kean con venti milioni a stagione
Dopo la partenza di Retegui verso l’Arabia, un altro attaccante della Nazionale di Gattuso è pronto a seguirlo. Simone Inzaghi ha chiamato Moise Kean per parlargli di quanto il suo Al Hilal sarebbe disposto a versagli se decidesse di fare il grande salto verso il campionato saudita: 20 milioni di euro netti a stagione per quattro anni, in pratica oltre 80 totali. Un’offerta che farebbe riflettere chiunque, anche chi stava discutendo con il suo club del rinnovo di contratto secondo il piano della Fiorentina, che voleva metterlo al centro del nuovo corso viola con un buon adeguamento dell’ingaggio.
Kean ha una clausola rescissoria da 52 milioni, valida ancora per qualche giorno e solo per l’estero, che gli arabi sono disposti a pagare. L’alternativa è restare in attesa per capire quale possa essere la volontà del giocatore. E’ chiaro che sia la sua decisione quella che farà pendere l’ago della bilancia sul futuro dell’attaccante azzurro. Moise aveva rifiutato un’offerta da 15 milioni dall”Al-Qadsiah, che poi è andata su Retegui. Ora le cifre e le prospettive sono diverse. In viola prende circa due milioni all’anno, è evidente che la differenza sia notevole. Dopo il 15 luglio, alla scadenza della clausola valida per l’estero, se l’Al Hilal non si sarà ancora fatto avanti, la Fiorentina potrebbe proporgli uno stipendio al raddoppio. Ma resta sempre fondamentale la volontà del giocatore.
Gatti, no al Napoli, vicino rinnovo con la Juventus
Federico Gatti è ormai a un passo dal rinnovo con la Juventus. Come riportato da Tuttosport mancherebbe soltanto l’ufficialità che arriverà però non prima del rientro dalle vacanze per questioni logistiche, motivo per cui sarà necessario attendere ancora qualche settimana. Il rinnovo dovrebbe arrivare sino al 2030 con uno stipendio attorno ai 2,5 milioni di euro fra parte fissa e bonus. Una cifra inferiore a quanto offerto dal Napoli a cui Gatti avrebbe però detto no.
Paredes va al Boca e saluta la Roma
Mentre il Boca Juniors ufficializzava l’acquisto di Leandro Paredes dalla Roma, il centrocampista argentino sui social ha dedicato un lungo messaggio ai giallorossi e ai suoi tifosi per congedarsi, per la seconda volta in carriera, dal pubblico capitolino: “Non so da dove iniziare. Siete stati i primi ad accogliermi quando ero ancora un bambino, a dare a me e alla mia famiglia l’amore di cui avevamo bisogno per sentirci a casa e così è stato, ROMA sarà sempre la mia seconda casa, è stata la mia prima e ultima squadra in Europa, mi dispiace tanto non aver potuto vincere qualcosa con voi ma vado via tranquillo che ho dato tutto di me stesso. Spero essere stato un grande professionista e un esempio per i ragazzi ma soprattutto una grande persona. Due dei miei figli sono romani ma tutti e tre romanisti. È il momento di tornare a casa dove sempre ho sognato la squadra del mio cuore e so che il grande romano romanista mi capirà. Grazie di tutto Roma e LA ROMA, vi porteremo sempre nel cuore, che saranno sempre giallorossi. Vi amo”.
Ciro Immobile è del Bologna: il comunicato del club rossoblù
Adesso è ufficiale: Ciro Immobile torna in Italia ed è un nuovo centravanti del Bologna. Questo il comunicato diramato dalla società emiliana per annunciare il suo acquisto: “Il Bologna FC 1909 comunica di avere acquisito a titolo definitivo il diritto alle prestazioni sportive dell’attaccante Ciro Immobile. Classe 1990, fra i migliori attaccanti della propria generazione, Ciro raggiunge Bologna seguendo il solco dei grandi campioni che, da Baggio e Signori in poi, hanno deciso di vivere in rossoblù una seconda e trionfale giovinezza, come Gilardino, Di Vaio e in tempi più recenti Palacio. 201 gol in Serie A dal 2008 ad oggi, nessuno come lui, in generale è l’ottavo marcatore di tutti i tempi del nostro massimo campionato, del quale per ben 4 volte si è laureato capocannoniere, facendo segnare anche il record (36) di gol realizzati in una singola stagione, la 2019-20. Due anni prima è stato anche miglior marcatore dell’Europa League”.
Retegui va all’Al Qadsiah per 67 milioni: ennesima cessione da record per l’Atalanta
Il capocannoniere dell’ultima Serie A lascerà il nostro campionato: Mateo Retegui ha detto sì all’Al Qadsiah che a sua volta ha convinto l’Atalanta con un pacchetto monstre da 67 milioni totali. L’attaccante della Dea e dalla Nazionale ha accettato l’offerta da capogiro del club arabo da circa 20 milioni a stagione per quattro anni.
Dopo la prima proposta di poco superiore ai 50 milioni di euro, nel pomeriggio gli arabi si sono spinti fino a quota 65, bonus inclusi.
Impossibile per i Percassi fare muro, specialmente a queste cifre e considerando la volontà del giocatore. Per la Dea si tratterebbe per altro dell’ennesima maxi plusvalenza, dato che Retegui è sbarcato a Bergamo meno di un anno fa per 22 milioni di euro più 3 di bonus. Il capocannoniere dell’ultima Serie A è dunque pronto a salutare l’Italia.
ADL - Napoli, De Laurentiis a Pompei: "Stiamo comprando tanti giocatori, Conte è bravissimo, è il miglior allenatore che potessimo avere, ce lo teniamo stretto! Tutti in Trentino!"
Intervistato dall'attrice Serena Autieri, Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, è intervenuto dall'anfiteatro degli scavi di Pompei a margine dell'iniziativa di fundraising "Una Notte di Cuore". Si è parlato di cinema, ma c'è stato anche un passaggio sul Napoli e sul ritiro estivo: "Di giocatori ne stiamo comprando tanti. Conte è bravissimo, il miglior allenatore che potessimo avere, ce lo teniamo stretto. Noi vi aspettiamo in Trentino. Io il 17 sarò a Giffoni e poi volerò subito in Trentino e vi aspetto tutti quanti lì numerosi".
IL PENSIERO - Costi: "Osimhen? Fu un capolavoro di Giuntoli, in azzurro è migliorato tanto, Conte lo farebbe rendere al massimo"
A Stile TV, nel corso della trasmissione “Salite sulla giostra”, è intervenuto Giandomenico Costi, ex braccio destro di Giuntoli al Napoli: “Il calcio non è fatto di pensieri che prendono forma dall’oggi al domani, ma di programmazioni e certe decisioni prendono forma mesi o anni prima! Osimhen? Abbiamo sbagliato perchè potevamo prenderlo un anno prima, ma siamo soddisfatti perchè lo ha preso il Napoli nonostante potesse andare in club importanti come il Liverpool. Abbiamo insistito col presidente perchè sapevamo che Osimhen potesse esplodere e poi in azzurro è migliorato molto. Ad oggi è uno degli attaccanti più ambiti al mondo. Convocare Osimhen in attesa del prossimo ritiro non so, al Napoli converrebbe convocarlo, ma non credo che Conte abbia lo spirito giusto sapendo che è in uscita. Osimhen ancora al Napoli? Conte lo farebbe rendere al massimo, c’è da capire se il tecnico ha voglia di accettare questa sfida. I grandissimi club sono tutti a posto in avanti e Osimhen non andrebbe mai in un club per non giocare, poi Osimhen predilige l’attico alla profondità e il Galatasaray è un grande club, ma lì il calcio è meno tattico e quindi non affine alle caratteristiche del nigeriano. Il capolavoro di Giuntoli è stato Osimhen. Eravamo a Roma, in hotel c’era l’agente di Osimhen con offerte importanti tra cui quella del Liverpool e Cristiano per 3 giorni rimase chiuso in hotel fino a quando non ha strappato il sì di Calenda Quando mette il mirino su qualcuno, Cristiano poi porta a casa il risultato".
L'ANALISI - Anellucci: "Osimhen? Se il Galatasaray lo vuole deve dare delle garanzie"
A “1 Football Club”, in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Claudio Anellucci, agente Fifa.
Direttore, lei ha esperienza di trattative internazionali. In merito alla questione delle garanzie bancarie – che rappresentano una conditio sine qua non per la chiusura della trattativa Osimhen – quanto sono fondamentali?
“Diverse volte mi sono trovato in queste trattative e quando leggo certe ‘bombe’ di mercato, tipo: ‘operazione internazionale conclusa in 24 ore’, mi viene da sorridere. Sono tutte notizie buttate lì. È impossibile concludere operazioni internazionali vere in 24 ore. Puoi avere un accordo di massima, puoi avere un’idea, magari si apre improvvisamente una possibilità… ma quando si tratta di accordi importanti, con cifre elevate, servono lettere bancarie, garanzie, autorizzazioni. E queste non si ottengono in 24 o 48 ore: ci vogliono settimane. Perché ci vogliono settimane per mettere in piedi operazioni simili. Quando leggiamo che una squadra araba è piombata su un giocatore all’improvviso, è chiaro che loro si sono già mossi da giorni, hanno già parlato con il calciatore. Poi, se parliamo del Paris Saint-Germain o di certe squadre arabe con una potenza economica enorme, allora sì: la banca dà le chiavi direttamente, ma parliamo di eccezioni rarissime. Quando invece si parla di club di altri paesi, come ad esempio quelli turchi, è chiaro che devono muoversi secondo modalità più complesse. Galatasaray, tornando al discorso, è un club molto importante, con la sua credibilità bancaria e le sue linee di credito. Ma servono comunque tempi tecnici: giorni, non ore. Dimostri la propria solvibilità e presenti la fideiussione, se vuole realmente Osimhen".
Secondo la sua esperienza, si tratta di una trattativa che si concluderà, anche se non nell’immediato?
“Sì, però continuo a dire che quando si tratta di cifre così grandi, nulla è definito finché non ci sono le firme sui contratti. In questi casi può sempre saltare tutto all’ultimo momento. Magari ci si siede a un tavolo e uno dei due dice: ‘Lasciamo perdere, andiamo su un altro’. Oppure si cerca di abbassare il prezzo spingendo il giocatore a fare pressione sul club. Quando non ci sono ancora documenti ufficiali firmati, le trattative restano flessibili: si alzano o si abbassano a seconda dell’aria che tira. Oggi piove? Cambia tutto. Domani c’è il sole? Si rivede tutto da capo. Ma qui c’è una storia da rispettare. Trovo stucchevole il giochino del gruppo che sta dietro a Osimhen".
Oggi è il primo giorno in cui la clausola rescissoria non è più valida. Se il Galatasaray dovesse presentare una fideiussione bancaria, crede che il Napoli cederebbe comunque Osimhen per 75 milioni di euro?
“Guarda, non mi permetto di dare consigli al Napoli. Sono troppo bravi per avere bisogno dei miei suggerimenti. Però credo che questa sia diventata una questione di principio. Quando De Laurentiis prende una posizione, difficilmente la cambia. E fa benissimo. Il Napoli è un club che non ha bisogno di vendere per motivi finanziari, è un club ricco, solido, che ha vinto due Scudetti in tre anni. Può sedersi al tavolo con chiunque. Trovo però l’arroganza, l’atteggiamento dell’entourage di Osimhen aberranti. E purtroppo siamo arrivati a questa situazione anche per come è stato gestito il ragazzo".
Vorrei ora fare un passaggio sul Milan. Vista la ricerca di un attaccante, secondo lei Gimenez è già stato bocciato?
“Sì, credo di sì. Per quello che ha fatto – o meglio, per quello che non gli hanno permesso di fare – mi sembra sia stato messo da parte. È un giocatore che a me è sempre piaciuto, sia chiaro. Può fare bene, ma come tutti, deve essere messo nelle giuste condizioni. Se prendi uno straniero a gennaio, lo fai entrare cinque minuti, poi sette, poi 40, poi di nuovo panchina… non funziona. I giocatori non sono interruttori della luce: non si accendono a comando. C’è chi si adatta prima, chi dopo, chi ha problemi col cibo, la lingua, la cultura. Dire semplicemente ‘è stato bocciato’ è troppo riduttivo. In certi casi non è colpa del giocatore".
Da agente, secondo lei è realistico pensare a Lorenzo Insigne alla Lazio con Maurizio Sarri? O il blocco del mercato biancoceleste rende impossibile persino un’operazione a parametro zero?
“La situazione della Lazio è imbarazzante. E lo dico da tifoso, prima ancora che da agente. Parliamo di un club con 125 anni di storia. Bisogna avere rispetto per i 14.000 tifosi che hanno rinnovato l’abbonamento in tre giorni, e per i milioni di laziali sparsi in tutto il mondo. Noi tifosi della Lazio siamo spesso sotto coperta, abituati a prendere bastonate. E quando ci si abitua a perdere, si impara anche a non esultare più troppo per le vittorie. Quello che sta succedendo è aberrante. I tifosi non hanno mai fatto mancare il supporto, l’amore per questa squadra. E l’amore per una squadra è simile a quello per una donna: non si tradisce. Anzi, la squadra la rispetti più di chiunque altro. È brutta da dire, ma è così. Purtroppo, sì, con queste condizioni neanche i parametri zero si possono tesserare. C’è confusione, è tutto poco chiaro. Io non sono vicino a questa proprietà, e in 21 anni sono sempre stato critico. Non amo certi atteggiamenti, come quello visto con la conferenza stampa di Sarri, dove si è quasi voluto mettere il bavaglio alla stampa. Però dobbiamo dire che ci sono club di Serie A che operano sul mercato da anni con 800, 900 milioni di debiti. È un dato di fatto. Bisognerebbe sistemare un po’ di regole, perché poi vieni a bloccare una società come la Lazio che non ha debiti. È un paradosso".
MERCATO - Schira: "Osimhen-Galatasaray, si riapre di nuovo uno spiraglio, l'attaccante ha minacciato di restare fermo un anno"
Retroscena sull'affare Victor Osimhen sul canale YouTube del giornalista Nicolò Schira. "L'affare Osimhen era quasi saltato, il Napoli si era innervosito per le non garanzie di pagamento, per la non lettera di credito e la fideiussione che era stata garantita per la famosa operazione da 75 milioni. A ora di cena Osimhen ha fatto sapere al Napoli che all'Al-Hilal non sarebbe andato - ha già rifiutato diverse offerte - e non avrebbe preso altre offerte se non quella del Galatasaray. Ha minacciato di stare fermo un anno pur essendo pagato. Intorno alle 22 ho intercettato Manna con la dirigenza del Galatasaray. La trattativa è andata avanti fino a tarda notte. Il Gala conta oggi di dare le garanzie richieste dal Napoli. Si è riaperto dunque uno spiraglio. La telenovela continua".
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