Amarcord: Giuseppe Galderisi
"Quello al Verona è stato fra i periodi della mia vita sportiva e umana più belli che abbia avuto. Il popolo gialloblù era meraviglioso, i compagni li sento ancora adesso come fratelli e c'erano un allenatore e un Direttore Sportivo che sono stati molto importanti per la mia carriera. Giocavamo un calcio molto d'avanguardia e lì davanti io ed Elkjaer formavamo una coppia perfetta: lui era un bisonte e sterzava a tremila all'ora; io giocavo sulla rapidità e sulla velocità. Così quando partivamo in contropiede non ci prendevano mai."
Agile, scattante, scaltro e generoso, sapeva calciare indifferentemente con entrambi i piedi, risultando abile anche nel gioco aereo malgrado la statura. Dagli esordi da ragazzo prodigio con la Juve del Trap agli anni dorati al Verona di Bagnoli, dove è divenuto icona scaligera, trascinando la squadra alla conquista dello storico scudetto 84/85.
Il 22 marzo compie gli anni Giuseppe 'Nanu' Galderisi.
Amarcord: Lothar Matthaus
"Far parte di quella squadra è stato per me un gran divertimento e un grandissimo privilegio. Quando abbiamo sollevato la Coppa eravamo esaltati, felici per noi stessi e per i tifosi. Eravamo forti, ma soprattutto, eravamo un gruppo fantastico. I quattro anni passati in Italia sono stati i migliori della mia carriera, e non mi riferisco solo alle vittorie. Dell'Italia mi piacciono la mentalità delle persone, lo stile di vita, la moda, la cucina... Mi sono goduto il periodo trascorso a Milano, i risultati sportivi e la vita fuori dal campo sono stati indimenticabili. In quegli anni, i tedeschi giocavano nell'Inter, gli olandesi nel Milan e i sudamericani nel Napoli o nella Roma. Era un periodo in cui tutti i migliori calciatori del mondo giocavano in Italia, la Serie A somigliava a una sorta di campionato Mondiale per club."
L'Inter dei record a propulsione teutonica aveva nel suo motore i muscoli e il cervello di Lothar Matthäus, colui che Maradona definì l'avversario più forte contro cui avesse mai giocato. Un'investitura del genere non poteva di certo essere una frase di circostanza: il tedesco acquistato dal Bayern era infatti un centrocampista totale, un leader tecnico e carismatico, capace di ricoprire ogni ruolo in mezzo al campo. Tatticamente brillante, era in grado di abbinare alla perfezione compiti di rottura e costruzione risultando peraltro spesso decisivo in fase realizzativa grazie alla sua grande botta che lo rendeva anche abile realizzatore sui calci piazzati.
Amarcord: Moreno Ferrario
"Sono sempre stato orgoglioso di indossare questa maglia. Vivere e giocare per la città: ci vuole personalità, un carattere forte. Seguivo scrupolosamente i consigli dei senatori Bruscolotti e Vinazzani, i quali mi misero davanti la realtà della tifoseria partenopea, che voleva massimo impegno e pochissime distrazioni. Per un paio danni fui il rigorista della squadra, poi ironia della sorte, segnai il mio unico gol su azione proprio nella gara scudetto vinta contro la Juve. Fu il momento più bello: mi piace pensarlo come una sorta di risarcimento per quell'autogol che qualche anno prima feci contro il Perugia".
Undici stagioni in azzurro, stopper titolare nell'anno del primo storico scudetto, compie oggi gli anni uno dei calciatori con più presenze nella storia del Napoli: auguri a Moreno Ferrario.
Quando ero piccolo, verso i 6-7 anni subito m’innamorai della maglia del Napoli. Quel celeste chiaro o per meglio dire azzurro chiaro che infondeva a me amore e tenerezza e quei calciatori da Castellini a Pellegrini a Ferrario a Dirceu a Frappampina a Celestini che mi davano tenerezza, Sapere che quei colori appartenevano alla squadra della mia cuttà mi faceva tanto piacere come se fossi in colloquio con degli dei, degli angeli buoni. Ricordo all’inizio degli anni 80, quelle gare sofferte, quei pareggi e vittorie soprattutto grazie ai calci di rigore, trasformati da Moreno Ferrario che rialletavano il mio animo di bambino. Poi come in tutti i sogni apparve l’impossibile: Diego Armando Maradona. Avevo 9 annu e già compravo tutti i giorni il giornale per sapere se veniva a Napoli oppure no. Alla fine del calciomercato, un tira e molla col Barcellona, Ferlaino, il Presidente azzurro lo acquisto auspice Totonno Juliano. Non feci mai più un sogno cosi bello.
Alessandro Lugli
Italia: Spalletti si affida a Retegui, assistito da Chiesa e Frattesi
Sarà Mateo Retegui a guidare l’attacco dell‘Italia nella prima delle due amichevoli negli Stati Uniti contro il Venezuela, in programma stasera alle ore 22 italiane a Fort Lauderdale, in Florida. Per l’attaccante del Genoa, oriundo argentino che un anno fa ha scelto la maglia azzurra, si tratta di un banco di prova importante in vista degli Europei di giugno. Le formazioni ufficiali: Italia (3-4-2-1) Donnarumma; Di Lorenzo, Buongiorno, Scalvini; Cambiaso, Locatelli, Bonaventura, Udogie; Frattesi, Chiesa; Retegui.
Per Retegui due gol in quattro presenze con l’Italia: il 23 marzo 2023 l’esordio da titolare con Roberto Mancini in panchina bagnato dalla prima rete azzurra nella sconfitta per 2-1 contro l’Inghilterra a Napoli. Il bis tre giorni dopo contro Malta a Ta’ Qali. Nell’era Spalletti 18′ in campo nella sfida contro l’Ucraina a San Siro.
Il ct Spalletti fa tre cambi rispetto alle previsioni della vigilia. Confermati Chiesa e Frattesi a dare supporto a Retegui nel 3-4-2-1 ma non ci saranno Jorginho e Barella in mezzo al campo bensì Locatelli e Bonaventura con Cambiaso e Udogie ai lati. In difesa, davanti a Donnarumma, Buongiorno al posto di Acerbi con Di Lorenzo braccetto destro e Scalvini a sinistra (panchina per Bastoni).
Nella trasferta americana verrà provato anche Lorenzo Lucca, stazza da cestista (2 metri e 01), dall’Udinese. “Avere uno così alto, forte di testa, avere la possibilità di beneficiare di qualità così in pochi minuti a volte serve”, ha detto di lui Spalletti. Con il centrocampista del Verona Folorunsho e il difensore del Torino Bellanova forma il trio da testare per gli Europei.
Acerbi riparte: oggi l’allenamento alla Pinetina, domani l’udienza con la procura Figc
Riecco Francesco Acerbi. Quattro giorni dopo il presunto insulto razzista nei confronti di Juan Jesus in Inter-Napoli di domenica scorsa la vita del centrale nerazzurro riparte. La lite, il parziale chiarimento a fine gara, il botta e risposta col brasiliano tra interviste e social, l’addio alla Nazionale… Quattro giorni in cui la vita di Acerbi è stata stravolta.
Oggi è ripartita dalla sua Inter, il difensore ha preso parte alla prima seduta pomeridiana della Pinetina. In campo a sudare con alcuni compagni di squadra (la maggior parte è fuori con le rispettive nazionali), obiettivo arrivare al top per Inter-Empoli di lunedì primo aprile. Ma sarà in campo o la guarderà dalla tribuna perché squalificato? Si saprà solo tra qualche giorno quando il giudice sportivo Mastrandrea metterà la parola fine a questa vicenda. Intanto Acerbi sarà ascoltato domani dalla Procura Federale, assistito dal legale del club Angelo Capellini (che oggi ha fatto tappa ad Appiano per confrontarsi di nuovo con il giocatore). Nessun altro compagno di squadra è stato convocato dagli inquirenti in qualità di testimone di quanto accaduto domenica sera.
Playoff Euro 2024, la Georgia di Kvara è la prima finalista: Lussemburgo battuto 2-0
La Georgia di Kvaratskhelia (oggi out in quanto squalificato) conquista la finale del playoff di accesso a Euro 2024 e affronterà così la vincente fra Grecia e Kazakistan nell’altra semifinale. Alla Boris Paichadze Dinamo Arena (Tbilisi) la Nazionale del ct Sagnol stasera ha battuto 2-0 il Lussemburgo grazie alle reti di Zivzivadze al 41′ e al 64′, la seconda su assist di Shengelia. Fra le fila ospiti si segnala l’espulsione di Chanot al 58′, che inevitabilmente condizionato l’ultima mezz’ora di gara.
Nessun minutaggio nella Georgia per il difensore della Cremonese Lochoshvili: il classe 1998 non è entrato in campo e ha osservato i compagni dalla panchina.
Inter, problema agli adduttori per De Vrij: lascia il ritiro dell’Olanda
C’è preoccupazione in casa Inter per le condizioni di Stefan De Vrij, impegnato con l’Olanda per le amichevoli con Scozia e Germania. Il difensore oranje si sarebbe fermato durante l’allenamento di rifinitura in vista del match contro i britannici accusando un problema all’adduttore. L’infortunio costringerà De Vrij a rientrare in Italia nella giornata di venerdì per verificare le condizioni, lasciando così in emergenza la squadra di Simone Inzaghi, costretta con ogni probabilità a fare a meno anche di Francesco Acerbi in vista della sfida contro l’Empoli del 1 aprile.
L’Inter tornerà in campo lunedì primo aprile contro l’Empoli, quando Inzaghi potrebbe avere a disposizione solo tre difensori “puri”: Bisseck, Pavard e Bastoni. Discorso comunque ipotetico, prima bisogna attendere il responso degli esami su de Vrij, sul quale in ogni caso si potrebbe tenere una certa cautela se la vicenda Acerbi costringesse l’Inter a privarsi del 36enne per molte giornate.
Arriva anche una buona notizia, però: Carlos Augusto nei prossimi giorni tornerà in gruppo. Inzaghi più volte ha usato il brasiliano come braccetto di sinistra, l’ex Monza diventerebbe dunque un’alternativa in partita a Bastoni (oltre ovviamente a Dimarco) o comunque potrebbe spostarlo al centro della difesa, sebbene sia una posizione non usuale al difensore azzurro.
Senza contare la duttilità di Darmian che, similmente a Carlos Augusto con Bastoni, da braccetto di destra potrebbe “spingere” Bisseck centrale in caso di emergenza o per far rifiatare eventualmente Pavard
l vice di De Zerbi: “Serie A? Lui è innamorato dell’Italia…”
Ha la corte dei principali big club europei addosso, ma Roberto De Zerbi tornerebbe volentieri in Italia. Milan e Napoli, principali indiziate a cambiare allenatore in estate potrebbero pensarci seriamente, e lo stesso tecnico italiano, davanti a una offerta dalla Serie A, avrebbe difficoltà a rifiutare: “È innamorato dell’Italia, Napoli è una piazza che gli piace molto – ha detto il suo vice Andrea Maldera a Radio Kiss Kiss -. In Inghilterra però sta benissimo, ha altri due anni di contratto”.
In scadenza col Brighton il 30 giugno del 2026, De Zerbi ha portato per la prima volta i Seagulls in Europa in ben 22 anni di storia. Percorso terminato solo pochi giorni fa con la Roma di De Rossi: a pesare, complici i tanti infortuni stagionali, la pesante sconfitta per 4-0 rimediata all’Olimpico nell’andata degli ottavi di finale di Europa League. Adesso ottavo in Premier League, l’ex fantasista è apprezzato per il suo calcio offensivo e moderno, frutto anche del grande lavoro del suo staff. Da qui le tante sirene, con Barcellona e Liverpool e Bayern sulle sue tracce.
Fedele: “La stagione del Napoli al momento è fallimentare. Per andare in Europa servirà una vera e propria impresa”
Enrico Fedele parla a Marte Sport Live: “Il caso Acerbi è grave. La cosa però sembrava finita in campo, col giocatore del Napoli che non aveva voluto sospendere la partita… Acerbi ha fatto una dichiarazione un po’ avventata e Jesus è stato mal consigliato, perché il Napoli doveva vietare di fargli scrivere quella risposta sui social dopo le frasi post-gara dell’avversario. Juan Jesus avrebbe dovuto dire: ‘Io parlerò con gli organi competenti’, non rispondere pubblicamente. E’ stata più una rivalsa di chi si è sentito chiamare bugiardo, così. L’episodio è non da condannare, ma da stra-condannare, però lo si poteva gestire in maniera migliore. Jesus non doveva reagire, solo stare zitto, perché non c’è una prova concreta di ciò che ha detto Acerbi. Ci sono due versioni. La stagione è, sino a questo momento, fallimentare perché nel Napoli non hanno avuto la forza di difendere questo scudetto. E’ vero che il Napoli ha conquistato gli ottavi di finale di Champions, cosa rara nella sua storia, ma non si è mai visto che una squadra con il tricolore sul petto avesse 31 punti di distacco dalla prima in classifica. E secondo me per una qualificazione in una competizione europea il Napoli deve compiere un’impresa. Con l’Inter è stato un punto guadagnato o due persi? E’ un punto che dà morale. Già nel primo tempo, il Napoli poteva prendere quattro gol, mentre nel secondo si è ripreso sul piano fisico. Non capisco certi cambi: voi avete mai visto fare per due partite di seguito sostituzioni al novantesimo?”
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