sabato 14 settembre 2024

News calcistiche del 14 settembre 2024

 


Inter, Inzaghi fa turnover e Lautaro va in panchina


Ragionare sul medio-lungo periodo, senza tralasciare ovviamente l’immediato: per cui il pensiero va a City e Milan, questo è certo, ma guai a sottovalutare la tappa di Monza. La fortuna di Simone Inzaghi è che può permettersi tutto questo dall’alto di una rosa che gli consente di cambiare senza però snaturare la sua creatura. Anzi, se vogliamo, la contingenza offre l’opportunità al tecnico dell’Inter di concedere spazio e riflettori a chi sinora ne ha avuti di meno. Tradotto, contro i brianzoli sono diversi i cambi previsti nell’undici “titolare”: nessun particolare stupore, dunque, nel vedere Lautaro partire dalla panchina. La lunga trasferta sudamericana alle spalle e la Champions alle porte: il capitano, per quanto ancora alla ricerca del primo gol stagionale, può così lasciare spazio a Taremi, in vantaggio su Arnautovic come partner di Thuram. Difficile che Inzaghi rinunci a entrambe le sue due “prime punte”, e allora meglio sfruttare l’onda lunga dell’ottimo stato di forma del francese.



Fonseca, contro il Venezia vietato sbagliare


La prima domanda riguarda la formazione e non è una domanda da poco: saranno titolari gli “epurati ribelli” di Roma Theo Hernandez e Leao. La sensazione è che i due dominatori della fascia sinistra saranno della partita anche se Paulo Fonseca, alla vigilia, non ha dato certezze in merito. La certezza, dunque, è piuttosto nel ruolo di centravanti, dove Abraham, ottimo nel finale contro la Lazio, giocherà al primo minuto al posto di Okafor, che potrebbe però trovare spazio a destra, dove il tecnico portoghese deve valutare le condizioni di Pulisic dopo gli impegni con la nazionale statunitense. La seconda a San Siro del nuovo Milan si porta però dietro altri temi e qualche tensione. Il tema principale, dopo i sei gol subiti in tre partite, è la tenuta di una difesa che ha fatto acqua da tutte le parti e che il Venezia, ottimo a ripartire, metterà a dura prova. La tensione riguarda il clima, non esattamente amichevole, con il quale la squadra sarà accolto dalla Curva Sud che, per chiarire la propria posizione, ha già fatto sapere di non essere disposta ad accettare altri passi falsi. Il che, tradotto, lascia aperta una sola possibilità: vincere. A meno che non si voglia trasformare settembre nel mese di una nuova rivoluzione.


Paulo Fonseca rischia? A giudicare da quanto fatto trapelare dalla società la risposta è no. E in effetti in una settimana che porterà all’esordio in Champions contro il Liverpool e al derby contro l’Inter cambiare, anche in caso di risultato non positivo contro il Venezia, sarebbe molto complicato. Va da sé, però, che i jolly sono stati giocati già tutti. Non solo perché i risultati, con due punti in tre partite, sono stati obiettivamente negativi, quanto piuttosto perché la mancanza di vittorie è stata accompagnata da un gioco improbabile, frutto della evidente mancanza di idee e buona volontà. Quando sarebbe servita una corsa in più non c’è mai stata. Quando sarebbe stata utile una intuizione, Fonseca ha “marcato visita”. Il tempo per rilanciarsi c’è ancora, ma è un tempo che deve cominciare da subito, dal Venezia. Venezia che fin qui non ha ingranato, ma che nelle ultime due partite ha subito solo due gol. Segna poco – un gol in tre partite -, ma sa sfruttare gli spazi. E il Milan, fin qui, di spazi ne ha lasciati sempre molti.


Ma Theo e Leao, si diceva. Dopo il caos di Roma, con il cooling-break della discordia, è logico che ci si attenda una risposta anche da loro. La prima, nonostante le secche smentite bi-partisan, è se si sentano dentro a questo Milan oppure no. L’atteggiamento è certamente la prima cartina tornasole della questione. Sono stati per anni il motore del Milan e mai come adesso i rossoneri hanno bisogno da loro una decisa accelerata.



Manchester City, Guardiola col dubbio Haaland verso l’Inter: “Sta vivendo un momento difficile in famiglia”


Prima c’è il Brentford in campionato, poi però il Manchester City dovrà affrontare il primo test stagionale in Champions League ospitando l’Inter di Simone Inzaghi in un remake della finale del 2023. Il momento del City non è dei migliori tra i rischi del processo per violazione del Fair Play Finanziario e problemi più legati al campo come l’infortunio di Aké e il momento difficile di Haaland. “Aké sarà assente fino alla prossima sosta – ha ammesso Guardiola in conferenza -. Haaland? Sta vivendo un momento difficile con la famiglia, vedremo se giocherà”. Il bomber norvegese sta affrontando la perdita del migliore amico del padre: “Vedremo se sarà in grado mentalmente e fisicamente di giocare”.


La questione più complicata è legata però ai problemi con il Fair Play Finanziario e ai rischi che la violazione potrebbe portare con sé se accertata. Guardiola però ha voluto proteggere la squadra da tutto questo: “Aspettiamo e vediamo che succede, non sono un avvocato – ha commentato -. Sicuramente non è un argomento di cui parlo coi calciatori, ma fino a prova contraria tutti sono innocenti”.


In un calendario sempre più intasato di partite, Guardiola dovrà come tutti gli allenatori essere bravo a gestire le risorse fisiche dei propri giocatori: “Le richieste dei giocatori sono normali e saranno sempre di più. Si tratta di salute e i medici dicono che i corpi dovrebbero recuperare in 3-4 giorni. Faremo comunque il nostro lavoro, andiamo avanti”.


Conte: “Soddisfatto di questi cento giorni, ma serve continuità”


“Il primo bilancio dopo 100 giorni? Sono stati molto intensi sotto tutti i punti di vista, si è dovuto lavorare molto in campo e fuori dal campo. Mi ritengo soddisfatto perché sono stati 100 giorni che hanno dato un indirizzo”. Così l’allenatore del Napoli, Antonio Conte, in conferenza stampa presentando la sfida di campionato al Cagliari. “Siamo partiti – ha aggiunto Conte – per una ricostruzione, è in atto un cambiamento importante. Il mercato ha portato dei miglioramenti in principio. Cercherò di cucire l’abito migliore per il Napoli. So cosa mi aspetta e quelle che sono le aspettative nei miei confronti. Cercherò di rispondere con il lavoro”.


Conte ha poi parlato di Lukaku: “Ha utilizzato la sosta per cercare di entrare a pieni giri sul piano fisico e anche tattico. C’è stato grande impegno, è venuto anche nei momenti liberi. C’è grande predisposizione, sta migliorando in tutto e vedremo, ci sono ancora due allenamenti e poi deciderò. Kvara? Ha avuto un problema alla caviglia, valuteremo in questi due sessioni e decideremo. Dove potremo arrivare? Mi porto dietro una grande pressione. Avendo vinto in passato, si aspettano questo a prescindere. L’avete detto dal primo giorno quando ci mancava mezza squadra. E’ una responsabilità, non mi sottraggo, ma la vivo in maniera serena, sapendo che dobbiamo lavorare, crescere. L’ha ribadito anche il presidente parlando di anno zero, magari non è proprio anno zero ma c’è una profonda ricostruzione. Il mercato l’ha detto, se prendi 7 giocatori e ne vanno via 12-13 significa che c’è un cambiamento importante. So cosa mi attende, le aspettative su di me, ma l’unica mia arma è il lavoro”.


Sulla situazione tattica ha aggiunto: “Veniamo da due mesi e mezzo di lavoro su un sistema, mi auguro dei miglioramenti intanto. Il mercato ha portato dei miglioramenti rispetto al principio. Poi sicuramente ci saranno situazioni da valutare, ci stiamo lavorando, scelgo l’abito migliore per il Napoli. Cerco l’abito migliore da cucire addosso, i tecnici sono un po’ sarti, ma non si inventa da un momento all’altro e ci stiamo lavorando per avere equilibrio nelle due fasi”.


Conte ha poi parlato del presidente: “È difficile trovare delle famiglie italiane impegnate. Va riconosciuto grande merito alla famiglia De Laurentiis anche considerando il percorso fatto in questi 20 anni, dalla Serie C a grandissimi livelli. La sua commozione nel parlare dei suoi anni al Napoli fa capire il suo impegno. L’idea di un centro sportivo può dare qualcosa in più. Quando sono arrivato all’Inter Appiano era un disastro”.


“Il Cagliari è una squadra tosta come tutte le squadre di Nicola che è un allenatore sottovalutato. Dovremo fare grande attenzione con la consapevolezza che dobbiamo dare continuità. È più di un anno e mezzo che non facciamo tre vittorie di fila. Non dobbiamo essere provinciali e non dobbiamo pensare alla Juventus. Dobbiamo essere pronti a sporcarci le mani e a essere sul pezzo. McTominay e Gilmour alzano il livello. Il nostro intento è creare una rosa dove ci sia competizione, senza posti garantiti. Folorunsho è un lavoratore, un bravo ragazzo. Darà un contributo importante, siamo contenti che sia con noi”, ha concluso Conte.



Schillaci in miglioramento. Ma resta ricoverato a Palermo


Totò Schillaci lotta e non ha alcuna intenzione di mollare. Un po’ come quando era in campo, alla ricerca di un pallone vagante da calciare alle spalle del portiere avversario. L’eroe di Italia ’90 è ricoverato da sabato scorso all’ospedale Civico di Palermo, per via di un peggioramento delle sue condizioni. Adesso il suo stato di salute però è “in miglioramento”, come comunicato dalla direzione sanitaria del complesso ospedaliero del capoluogo siciliano. “Stanotte – si legge nella nota – si è registrata un’aritmia atriale, ben tollerata dal paziente, per cui è stato iniziato un trattamento farmacologico che ha determinato la stabilizzazione della frequenza cardiaca. Le terapie farmacologiche sono valse a ottenere un miglioramento del compenso respiratorio con riduzione del supporto di ossigeno“. Schillaci quindi sta provando a reagire, dopo essere stato colpito da una polmonite che aveva complicato il suo già delicato quadro clinico oncologico: Totò infatti ha subito due interventi per un tumore al colon, un male che pensava di aver superato e che invece adesso è tornato. Nonostante ciò, il 59enne “è vigile, cosciente, con un netto miglioramento dello stato ansioso, per cui riposa tranquillo”.


Ranieri: “Sono in vacanza e non ancora in pensione”


Claudio Ranieri, in un’intervista a Repubblica, si definisce “in vacanza, non ancora in pensione”. Per ora la vacanza prosegue: “Se ogni giorno guardi il mare, come vuoi passartela? Benone. A Cagliari ho chiuso un cerchio, è stato il finale perfetto. Però un po’ di voglia c’è sempre, chi lo sa. Di sicuro non farò mai il commentatore televisivo, proprio non mi va. L’ho già detto, come ultimissima cosa mi piacerebbe allenare una Nazionale. Ho detto ‘una’ nazionale, eh, non ‘la’ Nazionale”.


Sulla panchina azzurra aggiunge: “Mi auguravo che Spalletti ne sarebbe venuto fuori e sono contento che l’abbia fatto. E quando dichiarai che mi sarebbe piaciuto guidare una selezione, Mancini era ancora saldissimo. Non mi sono mai candidato all’azzurro e non lo faccio certo ora”.


Per il momento, si riposa in Calabria: “Ho spesso passato dei bellissimi settembre al mare. La Samp mi prese a ottobre, il Watford pure, il Cagliari addirittura a gennaio. Si vede che mi fanno la cortesia di concedermi vacanze lunghe. Qui si sta benissimo, sono uno del posto: vado a fare la spesa, dal macellaio, dal pescivendolo. Non vado in osteria a giocare a carte ma solo perché non ci ho mai giocato, non sono capace. Mia moglie è calabrese, mia figlia è nata qui, questo è un pezzetto di casa”. Ma resta l’amore per il calcio: “Seguo, guardo, vedo tutto. Noi allenatori siamo malati. Più di tutto mi è piaciuto, e molto, il Parma. Si vede che sono tre o quattro anni che hanno un progetto su cui lavorano, ed è un bel vedere. Davanti sono notevoli, Bernabé è un gran bell’organizzatore di gioco. Pecchia ha messo in piedi una squadra davvero divertente. Complimenti”.


Per il resto, aggiunge Ranieri, “l’Inter è l’Inter. Thiago Motta sembra che abbia subito preso la Juve per il verso giusto e in più deve ancora buttare nella mischia tutti i pezzi grossi. Mi sta piacendo molto il Toro di Vanoli, squadra verticale come poche, e aspetto il Napoli, perché Conte se non arriva primo arriva secondo, specie se non deve fare le coppe. In queste tre giornate però non abbiamo visto molto di vero: sono anni che sostengo che il mercato non possa durare così a lungo, è assurdo che gli allenatori debbano lavorare per settimane in uno spogliatoio che sembra un aeroporto, con gente che viene e gente che va. Un tecnico dovrebbe cominciare la preparazione dicendo ai giocatori: siamo una squadra, andiamo. Ma non può. E non c’è mai tempo, perché i tifosi vogliono che si vincano pure le amichevoli. È un bel problema specie per chi ha cambiato guida tecnica, come Milan, Fiorentina o Bologna, che giocoforza devono aspettare che le nuove proposte si consolidino”.



Ottaiano: “Sono convinto che Conte cambierà: immagino un 3-5-1-1 oppure un ritorno al 4-3-3”


Antonio Ottaiano parla a Marte Sport Live: “Nella conferenza di De Laurentiis la vera sorpresa è stata la sua commozione, evidentemente poi crede in questo progetto messo in piedi con Conte e sta diventando più tenero. Ha messo su un mercato sontuoso, e sono certo che se Osimhen fosse stato ceduto sarebbero arrivati anche i quinti di centrocampo. Il presidente è stato concreto e realista quando ha ammesso nuovamente i suoi errori della passata stagione, che è stata un fallimento evidente di fronte al quale non ci si può nascondere. Ma ha anche ribadito con i fatti che il Napoli riparte con forza e determinazione e che è mosso da progetti ambiziosi. Versatilità tattica? Non so se già a Cagliari, ma con il passare del tempo sono certo il Napoli cambierà pelle perché nel centrocampo a due Anguissa e Lobotka soffrono molto: immagino un 3-5-1-1 o un ritorno al 4-3-3. Il Napoli di oggi è un cantiere. Un aneddoto sul modus operandi di De Laurentiis? Quando decide di chiudere una trattativa, lo capisci chiaramente. Non ti fa alzare di lì se non hai firmato. Le trattative possono essere molto lunghe, anche condite da qualche nervosismo relativo al normale gioco delle parti, ma con De Laurentiis basta una stretta di mano: è uno dei pochi per cui vale la parola e ciò che è stato detto viene poi mantenuto”.



Tosto: “Conte sta valutando alcune cose dal punto di vista tattico. Anguissa può tornare al top con lui”


Vittorio Tosto parla a Marte Sport Live: “Per me Conte proseguirà su quello che è il vestito adatto per il suo Napoli, seguendo la linea che ha iniziato da due mesi a questa parte. Penso che stia valutando alcune cose, però, perchè non tutto quello che si è visto in campo lo avrà convinto. Lo conosco molto bene, credo che utilizzerà le prossime 5 gare per completare il percorso di crescita, sempre pensando a ottenere il risultato, magari modificando qualcosa e utilizzando i calciatori in posizioni diverse. Per me il vero Napoli di Conte lo vedremo da novembre in poi. Neres o Politano? Scelgo il secondo perchè mi dà garanzie, è integrato nell’ambiente, ha nelle sue gambe diverse gare col Napoli e al Maradona. Anguissa è un cavallo dal punto di vista atletico e secondo me non ha galoppato realmente se non con Spalletti. Per me lui può determinare come faceva nel Milan un certo Desailly. Con Conte può tornare quello di due anni fa ed anzi con lui può anche migliorare in zona gol. McTominay è un giocatore importante ma bisogna dargli tempo per inserirsi nell’ambiente e nel calcio italiano. Napoli, per come è la mia visione, è una metropoli unica al mondo perchè ha una sola squadra per cui tifare. E ci sono milioni di tifosi nel mondo potenzialmente. Per questi motivi, e per la storia che ha il club, deve lottare per vincere sempre per lo scudetto. Per mentalità deve essere forte e ragionare come i top club europei”  



Simeone: “Aspettiamo una proposta di De Laurentiis sullo stadio Maradona. Non bastano dichiarazioni pubbliche”


Nino Simeone parla a Marte Sport Live: “De Laurentiis non ci ha mai chiesto la cessione dello stadio, non può chiederlo di certo con dichiarazioni a mezzo stampa, deve fare un atto formale e per iscritto come qualsiasi cittadino che vuole comprare un bene pubblico. Il Consiglio comunale è preposto ad accogliere e valutare l’eventuale proposta. Non è il caso di entrare in questa bolla mediatica che ha messo in piedi il presidente. Lo stadio “Maradona”, chiarisco, non è tra i beni disponibili e quindi non è in vendita, ma si può decidere di cambiare idea se c’è una proposta seria e un atto formale con tutti i dettagli, compresa la destinazione d’uso, ovviamente. Sia chiaro: non ce l’abbiamo con De Laurentiis, non c’è un problema personale con il presidente, assolutamente. Da 10 anni spiego semplicemente quale è l’iter da seguire per acquistare uno stadio. E da 20 anni che sentiamo solo parole da De Laurentiis e mai una proposta concreta e secondo i parametri. Dovrebbe fare una manifestazione di pubblico interesse come accaduto per il basket per l’area orientale, ad esempio. O come stanno facendo Inter e Milan, Roma e Lazio e Bologna o Atalanta con le rispettive città e con gli stadi relativi. Chiaramente nel caso siamo pronti ad accoglierle e valutarle”.



Conte: “Lukaku si è allenato duramente, Kvara è da valutare. Sono stati 100 giorni intensi in campo e fuori”


Antonio Conte parla alla vigilia della sfida con il Cagliari


Che si aspetta da questo miniciclo?


“Mi aspetto continuità di prestazioni e di risultati. Mi aspetto che i nuovi arrivati si inseriscano quanto prima nel nostro contesto”.


Come sta Lukaku? Può giocare titolare?


“Romelu ha utilizzato questa sosta per cercare di entrare a pieni regimi a livello fisico e tattico con i discorsi della squadra. Ci è stato grande impegno da parte sua. Si è allenato anche durante i giorni liberi. C’è predisposizione da parte sua. Ho ancora due allenamenti e poi deciderò”.


Qual è il bilancio dei primi 100 giorni di Conte?


“Sono stati 100 giorni molto intensi. Abbiamo dovuto lavorare molto in campo ma anche fuori. Avevo detto che bisognava lavorare e lo abbiamo fatto. Sono soddisfatto”.


Come sta Kvaratskhelia?


“I nazionali sono tornati tutti in buone condizioni. Kvaratskhelia ha avuto un problema alla caviglia, decideremo dopo gli ultimi due allenamenti”.


Il Napoli è inserito nelle prime tre nelle varie previsioni. Come valuta questi giudizi?


“Sicuramente mi porto dietro una grande impressione e una grande responsabilità. Ho vinto in passato e ci si aspetta sempre quello a prescindere. E’ stato detto pure quando mancava mezza squadra. Non mi sottraggo affatto. De Laurentiis ha parlato di anno zero, per me non è proprio un anno zero, ma siamo partiti per una profonda ricostruzione. Se prendi 7 giocatori e ne vanno 12-13 via, vuol dire che c’è in atto un cambiamento profondo. Affronto le aspettative nei miei confronti in maniera normale”.


Vedremo qualcosa di diverso dal punto di vista tattico a centrocampo?


“Sicuramente veniamo da due mesi e mezzo di lavoro su un sistema. Mi auguro di vedere dei miglioramenti. Detto questo, sicuramente ci saranno delle situazioni da valutare. Ci stiamo lavorando, l’intenzione mia è scegliere l’abito migliore per il Napoli. Noi allenatori siamo dei sarti e dobbiamo cucire quello migliore. Stiamo lavorando, non si inventa nulla da un momento all’altro. Proveremo a trovare la soluzione ideale per avere equilibrio”.


Che sensazione ha avuto da McTominay e Gilmour?


“Sono due ragazzi seri, li ho avuti come avversari in Premier League. Alzano molto il livello e portano competizione e questa deve essere la nostra strada. Dobbiamo creare nel tempo una rosa competitiva dove non ci siano posti prestabiliti. Non dobbiamo ragionare da provinciali, ma da club che ha voglia e ambizione di lottare per qualcosa di importante. Ci saranno a Cagliari”.


E’ stato reintegrato Folorunsho. Cosa si aspetta da lui?


“Folorunsho era un giocatore a tutti gli effetti del Napoli, poi il mercato lo ha portato ad allenarsi a parte. E’ stato reintegrato, è un bravo ragazzo e un lavoratore. Darà un contributo importante al Napoli”.


Quale insidie ci saranno domenica a Cagliari?


“Sicuramente affrontiamo un avversario tosto, come lo sono le squadre di Nicola. E’ un allenatore sottovalutato, ho grande considerazione di lui. Troveremo un ambiente caldo. Dovremmo fare grande attenzione. Serve continuità di risultati. Non vinciamo tre partite di fila da più di un anno e mezzo. Giocare dopo la sosta è sempre un’incognita, stiamo lavorando e ci stiamo concentrando sull’impegno”.


Cosa ne pensa dei 20 anni della gestione De Laurentiis?


“Già oggi faccio parte di questa storia e sicuramente mi dà grande motivo di orgoglio e soddisfazione. Il mio lavoro è appena iniziato a Napoli. Impegnarsi per così tanto tempo nel calcio non è mai facile. E’ una proprietà italiana, va riconosciuto grande merito. La sua commozione fa capire l’impegno della famiglia De Laurentiis nei confronti della città. Il presidente ha parlato pure di una crescita globale. Vengo dall’esperienza inglese e un centro sportivo con prima squadra e giovanili è fondamentale. E’ un tassello importante. Quando sono arrivato all’Inter, Appiano Gentile era un disastro, adesso è un fiore all’occhiello. Un centro sportivo può dare qualche punto in più nella classifica finale. E’ giusta questa crescita”.


Come si rimane concentrati senza pensare alla Juventus?


“Parlavo prima di non essere provinciali. Noi non dobbiamo esserlo e dobbiamo pensare soltanto alla prossima partita che è la più importante. Il nostro focus è soltanto il Cagliari, poi vedremo il calendario. Ora non ci interessa”.


Neres giocherà titolare? Qual è il suo ruolo?


“Dipende da lui e da quello che dimostra quotidianamente in allenamento. Il discorso non riguarda solo David ma tutti. Non ci sono inamovibili in squadra, bisogna dare sempre il massimo. David ha fatto due spezzoni di gara e ha dato un grosso contributo, ora mi aspetto che entri quanto prima nella nostra idea. C’è una fase offensiva, ma anche una difensiva”.


Domenica affronterete la classica partita sporca?


“Ci sono partite in cui bisogna sporcarsi le mani. Non si può pensare di essere sempre troppo belli, bisogna essere pronti nelle difficoltà mostrando attenzione, grinta e determinazione”.


Ci sarà un ritorno al 4-3-3?


“Parto dal presupposto che non si possa pensare di avere un modulo fisso. Dipende dalle caratteristiche dei calciatori, sicuramente prima era praticamente impossibile pensare ad altre soluzioni rispetto a quelle adottate finora. Ora  con nuovi calciatori si aprono nuove possibilità e nuovi orizzonti. Sui sistemi di gioco c’è da lavorare. Con il nostro sistema abbiamo già posto basi importanti a livello offensivo per poi fare aggiustamenti che potrebbero avvenire in corso d’opera. Se dovessimo fare dei cambiamenti, troveremo l’abito migliore”.


Come valuta il tandem Lobotka-Anguissa?


“Anguissa ha dovuto fare gli straordinari finora. Hanno sempre giocato loro due in campionato e sono stati stakanovisti. Hanno giocato il match di Coppa Italia con il Modena e le tre di serie A. Il giudizio è positivo. Li considero due centrocampisti forti. Hanno sicuramente margini di miglioramento. Sono soddisfatto dell’apporto che hanno dato. Frank è arrivato ieri e si è calato subito nella realtà: ha fatto un buonissimo allenamento”.


Non è svilito Buongiorno da braccetto sinistro?


“Nel Torino ha giocato centrale e da braccetto. Cambia poco, magari da braccetto hai più responsabilità nella costruzione del gioco e devi essere più intraprendente. Non credo sia fondamentale la sua posizione”.

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