Stramaccioni: “Tutto il Napoli è stato protagonista, questa è la forza degli azzurri. L’Inter ha qualcosina in più dal punto di vista dell’organico”
Andrea Stramaccioni parla a Marte Sport Live: “Il migliore in campo del Napoli è stato il Napoli tutto, ieri non ho visto un giocatore che ha spiccato su tutti, ma questa è la chiave del Napoli. Meret ha compiuto grandi parate, la coppia centrale difensiva ha fatto bene tranne quel retropassaggio sanguinoso di Buongiorno, Gilmour è in crescita e posso svelarvi che Conte ne era particolarmente contento a fine gara. Lukaku ha fatto il Lukaku, nel senso che nel Napoli gioca in modo diverso rispetto al passato. E’ più al servizio della squadra, attacca meno lo spazio rispetto a quando giocava con Roma e Inter. Olivera? In tv l’ho detto, è cresciuto tantissimo, il lavoro fatto con Conte ma anche con l’Uruguay, dove ha giocato da difensore centrale, lo hanno completato. Politano è stato pazzesco: l’ho preso in giro, dicendogli che è ormai diventato il miglior terzino d’Italia, lui ci scherzava su. Ma è uno che il Gps lo scarica, è un grande segnale il fatto che si sacrifichi per la squadra. Al Napoli servono rinforzi per gennaio? Considerando che il Napoli non ha le competizioni europee, magari questa rosa – sempre toccando ferro – può essere sufficiente. Se devo fare un appunto, però, l’unico rinforzo che prenderei è un difensore centrale importante, anche se il mio giudizio su Rafa Marin è sospeso. Perciò vi dico che io, da allenatore, di pensare ai giocatori che ci sono attualmente. Gli azzurri sono primi in classifica, sono una realtà che in Serie A sta facendo benissimo, sono lì in vetta e lotteranno sino alla fine. Adesso, sono arrivati gli scontri diretti e io credo che l’Atalanta sia una squadra forte, gioca un grande calcio e ha un attacco strepitoso di cui magari si parla anche poco. Ma ha Retegui che è il centravanti della Nazionale, ha Lookman che era nella lista del Pallone d’Oro e De Ketelaere altrettanto fortissimo. E non dimentichiamo che ha fuori Scamacca e Zaniolo. Insomma, ha cinque giocatori straordinari. Sarà un banco di prova importante e io, da spettatore neutro, dico che ce la godiamo. Inter ancora favorita per lo Scudetto? Come valori, sulla carta ha qualcosina in più a livello della rosa, rispetto al Napoli. Ha più alternative e il mio giudizio non passa tanto sui primi undici, dove secondo me gli azzurri se la giocano tranquillamente, ma per la profondità dell’organico. L’Inter, se voi ci pensate, ha due squadre. In ogni reparto, ha due giocatori per ruolo. Ai punti direi che i nerazzurri hanno qualcosina in più”.
Prandelli: “Il Napoli ha gettato la maschera battendo il Milan: gli azzurri lotteranno per lo scudetto”
Cesare Prandelli parla a Marte Sport Live: “Il Napoli contro il Milan ha dato una notevole dimostrazione di forza, di compattezza, ha avuto idee ed equilibrio, è una squadra che sa quello che deve fare e dove vuole arrivare. Ha gettato la maschera, è vero, e lotterà per lo scudetto. In serie A non è vero che il livello del calcio si è abbassato, ci sono 4-5 squadre potenzialmente in lotta per il tricolore, altre 2-3 per l’Europa. Ci sono, insomma, squadre di qualità: in Europa soffriamo un po’ perché dobbiamo lavorare maggiormente sull’intensità. Il Milan potenzialmente è forte, non ha trovato equilibrio in campo ed anche equilibrio in società: quando un allenatore è lasciato solo è più facile che commetta errori. Il Napoli, grazie al lavoro di Conte, ha trovato subito un grande equilibrio nelle due fasi, la potenzialità c’era anche lo scorso anno, ma è stata una stagione disastrosa. In poche settimane Conte ha restituito agli azzurri tutte le certezze in ogni situazione di gioco e poi cambia anche durante la gara, non se ne sono accorti in molti. Parte con una difesa a 5, poi cambia e passa a 4, ha un centrocampo che ruota. E’ una evoluzione del calcio di Conte e del resto Antonio ama ricercare il gioco e sfruttare con grande qualità le caratteristiche dei propri giocatori. Siamo comunque all’inizio, è presto per dire se il Napoli potrà vincere lo scudetto, Anche l’Atalanta ha le potenzialità per farlo, ha intensità e meccanismi perfetti quando è in giornata. Domenica sarà una gara molto equilibrata, magari sarà determinata da episodi. Outsider? La Fiorentina ha recuperato lo spirito e sarà protagonista, la Lazio ha sorpreso un po’ tutti, Baroni sa sfruttare bene le individualità e conosce tutti i sistemi di gioco. Complimenti a lui e a Palladino”
Conte: “Nessuno si nasconde, ho le spalle larghe. L’obiettivo primario è tornare in Europa, poi se ci torniamo dalla porta principale…”
Antonio Conte commenta la vittoria contro il Milan: “Lo scudetto? Nessuno si nasconde. Dopo dieci giornate, quello che stiamo facendo è incredibile. Era impossibile pensarlo in estate, neanche un folle lo avrebbe detto. Restiamo umili. Ho le spalle larghe, ho un nome e una carriera. Qualcosa credo di aver fatto. Vogliamo fare più punti possibili. Noi sappiamo qual è il nostro obiettivo. Quello primario è tornare in Europa, poi se riusciamo a tornare dalla porta principale, tanto meglio. Ma la nostra idea è la stessa di 5-6 squadre. Noi partiamo di rincorsa, ma l’anno scorso siamo finiti a 41 punti dalla prima. Vogliamo far sognare i nostri tifosi, ma restiamo con i piedi per terra perché l’ambiente di Napoli è bello largo. Nel giro di quattro mesi, siamo riusciti a creare un gruppo unito e solido. Si pensa con il noi e non con l’io. E’ uno dei migliori gruppi che io abbia avuto in carriera. C’è una visione comune tra me e il club. L’ambiente che abbiamo creato a Castel Volturno è importante: respiro un’aria pulita e bella. Ovviamente vorrei vincerle tutte e per questo soffro. Abbiamo preparato questa partita con un solo allenamento e ringrazio tutti. Mi entusiasma lavorare con questo gruppo. I nostri tifosi sono stati incredibili anche oggi: loro devono sognare ed è giusto così. Il Tottenham? Penso di aver fatto bene conquistando la Champions, poi dopo di me non è arrivata. Non posso fare miracoli. Vincere a Napoli sarebbe qualcosa di incredibile, ci siamo dati tre anni di tempo. Noi dopo lo scudetto abbiamo fatto il decimo posto e questo non va dimenticato. I miracoli accadono una volta, ma poi c’è un percorso da fare. Noi lo possiamo accorciare, ma va comunque fatto, ma io penso che sarà molto dura. Non ci poniamo limiti, ma restiamo umili. Lukaku? C’è empatia con lui, è voluto venire a tutti i costi a Napoli e lo ha dimostrato aspettando e a livello contrattuale. Posso parlare solo bene di lui”.
Serie A, Juve-Parma 2-2: frenano i bianconeri, Napoli a +7
La Juve pareggia 2-2 col Parma e perde altro terreno dal Napoli (+7). All’Allianz Stadium gara complicata per gli uomini di Thiago Motta che vanno al trotto e faticano a portare a casa un punto. Nel primo tempo McKennie (31′) risponde al gol in apertura di Delprato (3′) e Sohm (38′) riporta avanti i gialloblù approfittando di una mezza dormita difensiva di Danilo e compagni. Nella ripresa poi ci pensa Weah (50′) a rimettere tutto nuovamente in parità su assist di Conceicao e nel finale Di Gregorio salva il risultato su Charpentier e Delprato mura l’ultimo tentativo di Yildiz.
Reduce dal clamoroso 4-4 di San Siro, contro il Parma Thiago Motta recupera Koopmeiners per la panchina, tiene ancora fuori l’eroe del derby d’Italia Yildiz e davanti conferma Conceicao, McKennie e Weah alle spalle di Vlahovic. Dopo tre pareggi consecutivi, Pecchia si presenta invece allo Stadium puntellando la mediana con Keita e Bernabé e piazzando Bonny al centro dell’attacco con Man, Sohm e Mihaila sulla trequarti. Scelte che in avvio mettono subito in difficoltà i bianconeri. Lenta e imprecisa nel giropalla, la Juve fatica a coprire bene il campo, pasticcia in mediana e va in affanno sulle secondo palle. Di Gregorio si oppone a un sinistro ravvicinato di Bonny, poi al terzo minuto di gioco Delprato sblocca la gara di testa su assist di Balogh approfittando della marcatura troppo morbida di Weah e Gatti su un cross di Bernabé. Giocata che gela lo Stadium e scuote gli uomini di Motta. A caccia di una reazione, la Juve pressa con più convinzione, guadagna metri e prova a manovrare in ampiezza per sfruttare la velocità degli esterni nell’uno contro uno. Vlahovic si divora il pareggio dopo un’incornata ravvicinata di McKennie respinta da Suzuki, poi Balogh rischia l’autogol su un cross di Weah. In pressione, la Juve aumenta la velocità del palleggio, alza i terzini e attacca con più uomini. In vantaggio, il Parma invece serra le linee, verticalizza rapidamente e gioca bene di rimessa. Da una parte Sohm arriva tardi su un cross di Man, poi Bonny non riesce a concretizzare una buona giocata di Hainaut in profondità e un sinistro di Barnabé dal limite non centra il bersaglio grosso. Dall’altra invece un sinistro di Conceicao finisce fuori, poi McKennie pareggia i conti di testa impattando alla perfezione un cross di Weah. Guizzo che rimette tutto in equilibrio, ma per poco. Dopo un destro alto di Thuram in ripartenza, infatti, il Parma approfitta di una dormita di Danilo & Co. su un lancio lungo e si riporta in vantaggio con Sohm. Gol che punisce la passività in fase di non possesso dei bianconeri e insieme a un paio di tentativi imprecisi di Vlahovic e Gatti chiude la prima frazione di gioco.
La ripresa inizia con l’ingresso di Hernani al posto di Keita e con la Juve che prova ad aumentare il ritmo e la pressione sui portatori gialloblù. Weah spara alto di destro, poi si inserisce bene e firma il 2-2 deviando in rete un cross perfetto di Conceicao. Zampata che rimette tutto di nuovo in parità, riapre il match e porta ai primi cambi. Dopo una girata di testa di Vlahovic sopra la traversa, Yildiz e Savona entrano al posto di Weah e Cabal e la Juve prova a guadagnare metri e ad aumentare la qualità delle giocate individuali. Un sinistro di Conceicao termina alto, poi Vlahovic non trova il tempo giusto a centro area e Sukuzi devia in corner un destro a giro velenoso di Yildiz. Almqvist e Charpentier entrano per Mihaila e Bonny, poi Thiago Motta getta nella mischia Koopmeiners al posto di McKennie. Mosse che alzano i ritmi e trasformano il match in un continuo botta e risposta. Da una parte Delprato disinnesca un cross di Koopmeiners, poi Sukuzi blocca un colpo di testa di Vlahovic e respinge un altra giocata pericolosa bianconera. Dall’altra Di Gregorio salva invece il risultato in uscita su Charpentier. Occasioni che con le squadre lunghissime portano al recupero e alle due ultime grandi chance. Per il Parma è Almqvist ad avere la palla giusta per colpire, ma Gatti è attento. Per la Juve invece l’ultima occasione se la procura Yildiz, ma la sua deviazione viene murata da Delprato. Juve e Parma si smezzano la posta, ma per i bianconeri è un pari amaro. Nella parte alta della classifica, Inter e Napoli guadagnano infetti terreno e ora anche l’Atalanta è davanti alla banda di Thiago Motta.
Serie A, Empoli-Inter 0-3: Inzaghi resta nella scia di Conte
L’Inter supera 0-3 l’Empoli nel match valido per la decima giornata di Serie A e resta in scia al Napoli capolista. La squadra di Inzaghi disputa un primo tempo piuttosto anonimo, ma attorno alla mezzora beneficia dell’espulsione di Goglichidze per un brutto fallo su Thuram e a inizio ripresa, in superiorità numerica, la sblocca grazie a Frattesi. L’ex di serata sigla anche il raddoppio, che gli vale la prima doppietta in nerazzurro, prima che Lautaro chiuda definitivamente i giochi. I nerazzurri ripartono immediatamente dopo il pari con la Juve e incendiano la lotta scudetto.
LA PARTITA
L’Inter si mette subito in gestione del possesso palla, ma nei primi minuti rischia qualcosa sulle ripartenze dell’Empoli, sempre molto aggressivo sui portatori di palla nerazzurri. La prima grande occasione è comunque per i ragazzi di Inzaghi: la punizione di Dimarco è deviata da Ismajli e costringe Vasquez a un intervento da cineteca per deviare il pallone in angolo. La pressione dei campioni d’Italia cresce e al 19′ la partita si sblocca: Darmian sfonda in area su invito di Lautaro e appoggia in rete anticipando l’uscita del portiere avversario, ma Marchetti annulla su suggerimento del Var perché l’esterno nerazzurro si era portato avanti il pallone col braccio. L’Inter sembra faticare a creare azioni manovrate, ma poco dopo la mezzora arriva la svolta: il Var trasforma un giallo a Goglichidze per un brutto fallo su Thuram in rosso e l’Empoli resta in dieci. I nerazzurri tentano il forcing nel finale di frazione, ma un colpo di testa largo di Lautaro è tutto ciò che riescono a creare prima dell’intervallo.
D’Aversa torna in campo con De Sciglio al posto di Solbakken, ma l’Empoli regge poco: al 50′ l’Inter infatti la sblocca con Frattesi, che raccoglie una sponda di testa di Darmian e infila all’incrocio anche grazie a una deviazione che taglia fuori Vasquez. Con la tranquillità del vantaggio per l’Inter tutto diventa più semplice: Thuram sfiora il raddoppio di testa, Lautaro se lo vede negare da un grande intervento di Vasquez, alla fine a trovarlo è ancora Frattesi, che capitalizza con un destro chirurgico una sponda in area del suo capitano. I padroni di casa escono completamente dalla partita e al 79′ incassano il terzo gol: il pasticcio è di Vasquez, che regala all’Inter un pallone al limite dell’area capitalizzato da Lautaro su invito di Barella. Una sfida mai davvero in discussione si chiude di fatto lì. L’Inter riparte dopo il rocambolesco 4-4 con la Juve e si rimette a caccia del Napoli fuggitivo.
Napoli, De Laurentiis al lavoro per il rinnovo di Kvara fino al 2027
Il club del presidente De Laurentiis al lavoro per il rinnovo del contratto del georgiano, attualmente in scadenza nel 2027. C’è stato un incontro con l’agente del giocatore Mamuka Jugeli: segnali incoraggianti, le parti si rivedranno per trovare la migliore soluzione condivisa su cifre dell’ingaggio e clausola.
Fonseca: “Io il responsabile, ma lo scudetto non si vince dopo dieci partite”
“Io sono sempre responsabile per ciò che avviene sul campo – racconta Fonseca nel dopogara -. Abbiamo fatto errori sui gol, non è facile cominciare la partita con un gol incassato dopo cinque minuti. Guardando la partita nel complesso, però, abbiamo avuto una buona reazione, giocato un calcio positivo, creato occasioni. Se crediamo ancora nella lotta scudetto? Non posso dire il contrario in base a ciò che abbiamo creato, per come siamo rimasti uniti. Siamo a nove partite, non mi ricordo squadre che hanno vinto il campionato dopo nove partite, né che lo hanno perso. Dobbiamo però migliorare nei risultati per entrare in questa lotta. Stasera abbiamo creato, siamo mancati nel concretizzare le opportunità avute. Abbiamo avuto 4-5 situazioni per segnare e non era facile contro un avversario come il Napoli”.
L'Atalanta fatica ma porta a casa la quarta vittoria di fila: Monza ko a Bergamo
L'Atalanta batte il Monza al Gewiss Stadium nel match valevole per la decima giornata di Serie A.
Dopo un primo tempo privo di emozioni Gasperini prova a mescolare le carte mandando in campo Samardzic al posto di Lookman. Il serbo prova a far cambiare passo a una squadra abbastanza scarica dopo le fatiche di sabato: i nerazzurri danno un ritmo diverso, il Monza però resta in partita fino al 70esimo quando lo stesso Samardzic si inventa il gol che stappa la gara, un mancino ravvicinato che beffa Turati. La Dea prende coraggio, il 2-0 arriva su una conclusione di Zappacosta in buca d'angolo a due minuti dal termine.
Il Venezia ribalta l'Udinese: da 0-2 a 3-2 con due rigori e l'uomo in più per i lagunari
Finisce una gara infuocata allo Stadio Penzo di Venezia. Il Venezia va prima sotto di due gol contro l'Udinese, ma poi ha la forza di rialzarsi e di trovare una grande rimonta da 0 a 2 a 3 a 2.
Al 20' si sblocca il match: Payero porta palla fino all'area del Venezia, Bravo appoggia per Lovric che a rimorchio calcia di destro all'angolino. Poi l'Udinese raddoppia nemmeno 5 minuti dopo con lo stesso Iker Bravo: Stankovic rinvia non benissimo, Pohjanpalo si fa anticipare, la palla arriva allo spagnolo che controlla e calcia dai 20 metri, palla all'angolino. I friulani sfruttano il grande momento e vanno anche vicini al tris: Nicolussi Caviglia e Duncan pasticciano, altra palla recuperata dall'Udinese sulla trequarti, Lucca di destro trova pronto Stankovic. Il Venezia è tramortito ed in confusione dopo il doppio gol ospite. Alla mezz'ora ci prova Nicolussi Caviglia dai 20 metri, palla larga. Al 39' Duncan serve Pohjanpalo, che viene atterrato in area da Gianetti: calcio di rigore e giallo per l'ex Velez. Del penalty se ne occupa lo stesso capitano arancioneroverde, che incrocia perfettamente di destro, Okoye intuisce, ma non ferma il suo tiro.
Al 56' il Venezia resta in dieci: Busio porta palla, premia il taglio di Oristanio, che viene atterrato al limite da Touré, che viene espulso. Sul punto di battuta va Nicolussi Caviglia: tiro sul palo del portiere che si insacca, rimonta completata. All'85' il Venezia chiede un calcio di rigore per fallo di mano di Kabasele. L'arbitro Massa viene richiamato al Var e assegna il penalty, Pohjanpalo è ancora glaciale a spiazzare Okoye, che rimane fermo.
Napoli, la gioia di De Laurentiis: “Bravi tutti, non è mai facile vincere a Milano”
Aurelio De Laurentiis si è complimentato per la vittoria di San Siro su X: “Bravi tutti. Non è mai facile vincere a Milano. Forza Napoli Sempre”
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