venerdì 4 ottobre 2024

News calcistiche del 4 ottobre 2024

 


Pogba, il Tas ha ridotto la squalifica a 18 mesi: può tornare a giocare da marzo 2025


Paul Pogba torna a vedere la luce in fondo al tunnel. Nelle ultime ore filtra la notizia di una riduzione della squalifica per doping a 18 mesi. Si attende la sentenza del TAS di Losanna, al quale si è rivolto il centrocampista per impugnare la sentenza di qualifica per 4 anni, emessa dal Tribunale nazionale Antidoping a seguito della positività registrata nei test di routine svolti dal giocatore al termine della partita Udinese-Juventus, valida per la prima giornata dello scorso campionato di Serie A.


Proprio nella serata di oggi Pogba ha pubblicato sui social un’immagine eloquente, per celebrare un suo imminente ritorno in campo.


Il centrocampista è stato sospeso definitivamente lo scorso 11 marzo: la Juventus, con cui ha un contratto fino al 30 giugno 2026, lo ha messo al minimo stipendiale (circa 2 mila euro al mese) per dargli l’opportunità di chiarire la propria posizione. La riduzione della squalifica, a differenza della prima sentenza, riattiverà il super contratto che il calciatore aveva firmato nell’estate 2022: da 8 milioni netti all’anno più di 2 di bonus sotto il regime di decreto crescita, 12 milioni e mezzo lordi. A questo punto il club si ritroverà nuovamente a bilancio l’ultimo anno di contratto e gli ultimi mesi di questa stagione, a partire dall’11 marzo 2025. Pogba tornerà in campo con la Juve? Spetterà adesso al club, che resta in attesa della sentenza ufficiale, scegliere la strada migliore: reintegrarlo in rosa e affidarlo a Thiago Motta, dopo il lungo periodo di inattività, oppure avviare una trattativa per la risoluzione del contratto, con l’esborso di una buonuscita (prevista anche dagli accantonamenti del bilancio).



Italia, i convocati di Spalletti per la Nations League: prima volta per Di Gregorio, Gabbia, Pisilli e Maldini


Il ct azzurro ha deciso di chiamare per la prima volta Michele Di Gregorio, Matteo Gabbia, Niccolò Pisilli e Daniel Maldini. A oltre 22 anni di distanza dall’ultima presenza di papà Paolo (18 giugno 2002) e 61 anni dopo nonno Cesare, un Maldini tornerà quindi a indossare la maglia della Nazionale maggiore.


Dopo i successi in trasferta contro i vicecampioni del mondo della Francia e contro Israele, la Nazionale riprenderà dunque il cammino in Nations League con le prime due gare casalinghe della stagione: giovedì 10 ottobre alle 20.45, allo Stadio Olimpico di Roma, affronterà il Belgio, mentre lunedì 14 ottobre alle 20.45 lo Stadio “Friuli” di Udine farà da cornice al secondo confronto con Israele. L’obiettivo è confermarsi in testa alla classifica e ipotecare con altre due vittorie la qualificazione ai quarti di finale.


La squadra si radunerà domenica a Coverciano e nel pomeriggio di mercoledì 9 ottobre si trasferirà a Roma per poi rientrare nella notte di giovedì al Centro Tecnico Federale. Domenica il secondo trasferimento a Udine, alla vigilia della gara con Israele.


L’ELENCO DEI CONVOCATI


– Portieri: Michele Di Gregorio (Juventus), Gianluigi Donnarumma (Paris Saint-Germain), Guglielmo Vicario (Tottenham);

– Difensori: Alessandro Bastoni (Inter), Raoul Bellanova (Atalanta), Alessandro Buongiorno (Napoli), Riccardo Calafiori (Arsenal), Andrea Cambiaso (Juventus), Giovanni Di Lorenzo (Napoli), Federico Dimarco (Inter), Matteo Gabbia (Milan), Caleb Okoli (Leicester), Destiny Udogie (Tottenham);

– Centrocampisti: Nicolò Fagioli (Juventus), Davide Frattesi (Inter), Lorenzo Pellegrini (Roma), Niccolò Pisilli (Roma), Samuele Ricci (Torino), Sandro Tonali (Newcastle);

– Attaccanti: Moise Kean (Fiorentina), Daniel Maldini (Monza), Giacomo Raspadori (Napoli), Mateo Retegui (Atalanta).



Inchiesta ultras, l’Inter rischia il commissariamento: ecco le 5 azioni per evitarlo


L’Inter deve tagliare i legami malati con gli ultras, altrimenti potrebbe andare incontro al commissariamento. I pm Sara Ombra e Paolo Storari hanno aperto nei confronti delle due società un “procedimento di prevenzione”, nominando due consulenti che devono rapportarsi con gli avvocati dei club. Sono almeno cinque, come riportato La Repubblica, le azioni individuate che nerazzurri e rossoneri dovranno essere messe in atto.


– La prima è un controllo vero e serrato sui biglietti, la cui vendita non potrà più essere influenzata dagli ultras, che, nel caso dell’Inter, hanno messo pressioni addirittura a giocatori e allenatore per avere pacchetti da rivendere a prezzi maggiorati e folli, alimentando le casse della Curva.


– La seconda è porre rimedio agli ingressi incontrollati al Meazza, visto che dagli atti è emerso che spesso due persone entrano dallo stesso tornello o addirittura accedono all’impianto indiscriminatamente dalle porte di servizio. Inoltre gli ultras entrano prima per sistemare striscioni e bandiere, smerciando fuori dallo stadio gli abbonamenti, prestati ad altri tifosi dietro pagamento. Infine ci sono gli abusi sugli ultras, che vengono intimiditi o picchiati da gente non in regola.


– La terza è assegnare un posto a sedere a ogni tifoso della curva. Il sovraffollamento è un problema ricorrente soprattutto per l’Inter, con il delegato alla Sicurezza che nel 2020 avvisò Renato Bosetti, oggi in carcere: “Devono levarsi dalla scala (gli altri tifosi, ndr)… Sennò diventa un problema!”.


– La quarta è gestire meglio le trasferte. In una sfuriata di Bosetti con un dirigente dell’Inter riguardo ai pochi biglietti per la trasferta di Lecce, l’ultrà ha minacciato di portare 100 supporters in più senza biglietto “allo scopo di creare problemi di ordine pubblico”-


– La quinta è gestire in maniera onesta e limpida i parcheggi che, soprattutto però nel caso del Milan, hanno evidenziato un avvicinamento tra la Curva Sud e gli esponenti della criminalità organizzata calabrese.



Roma, che brutta figura: sconfitta con l’Elsborg in Europa League


Nella seconda giornata di Europa League la Roma cade a sorpresa contro l’Elfsborg, con gli svedesi che vincono 1-0. Alla Boras Arena, gli uomini di Juric creano tanto, ma non riescono a essere incisivi, mentre i padroni di casa riescono a sfruttare l’occasione. Di Baidoo su rigore (44′) la rete che regala il successo alla squadra allenata da Oscar Hiljemark, ex conoscenza del calcio nostrano. Nel finale sfortuna per i giallorossi, con la traversa che ferma Pellegrini.



La Roma delude ma Juric non ci sta: “Ho visto passi avanti…”


La Roma cade a sorpresa contro l’Elfsborg in Europa League, ma Ivan Juric vede il bicchiere mezzo pieno. Il tecnico dei giallorossi, infatti, nonostante il risultato negativo accenna il sorriso per alcuni aspetti positivi notati in campo: “Non è tutto da buttare, oggi ho visto passi in avanti importanti. Abbiamo fatto tanto per arrivare in fase offensiva, poi devi alzare il livello. Ho visto cose interessanti, gioco, spazi presi bene”.


“La squadra ha fatto tante cose positive, ha mosso bene la palla ma dobbiamo migliorare. Abbiamo subito gol su un rigore in ripartenza, a volte le partite vanno così. Abbiamo tirato tanto e non siamo riusciti a trovare il gol. Anche in situazioni di superiorità non siamo aggressivi per bloccare le ripartenze, parliamo di coperture preventive. È sicuramente un aspetto a migliorare” ha detto a Sky.


Analizzando la partita ha spiegato: “Abbiamo fatto tanto per arrivare in fase offensiva, poi devi alzare il livello. Ho visto cose interessanti, gioco, spazi presi bene. Ma anche ripartenze dove abbiamo dato troppo. Risultato assolutamente negativo, ma non è tutto da buttare”.


Adli e Kean salvano la Fiorentina: 2-0 al The New Saints


Parte con il piede giusto la Conference League della Fiorentina, finalista delle ultime due edizioni. Al Franchi, la Viola batte 2-0 i gallesi del The New Saints. Il match è a senso unico, ma si sblocca solo nella ripresa dove nel giro di tre minuti i ragazzi di Palladino chiudono la pratica. Al 65′ Adli segna il suo primo gol con la nuova maglia con un sinistro nell’angolino, poi Kean raddoppia da pochi passi. Il portiere Roberts, con 5 parate, evita agli ospiti un passivo ben più pesante. Nota stonata l’infortunio al ginocchio di Mandragora nel finale del primo tempo.





Napoli-Como 3-1

La squadra di Conte vince ancora, battendo 3-1 il Como, e allunga in testa alla classifica sulle rivali (+4 provvisorio sulla Juve seconda). Bastano 26 secondi a McTominay per sbloccare l'incontro. Passata la mezz'ora Paz colpisce un palo, ma ci pensa Strefezza a realizzare il gol del pari. In avvio di ripresa Lukaku, su rigore, riporta avanti il Napoli, poi entra Neres e chiude i giochi nel finale

Antonio Conte ai microfoni di DAZN: "Non so se sia un Napoli da primo posto in classifica, ma siamo primi e questo è un dato di fatto. Se me l'avessero detto tre mesi fa sarebbe stato difficile crederci. Noi sappiamo benissimo che abbiamo dovuto sudare in ogni partita, anche oggi contro la squadra forse più in forma del campionato, che veniva da quasi tre vittorie consecutive e che aveva vinto 3-1 in casa dell'Atalanta, oltre che col Verona. 

Mi ha fatto molto piacere oggi vedere, nella parte finale del primo tempo, nella difficoltà, quando stavamo concedendo qualcosa, una grande reazione. Stiamo crescendo a livello temperamentale, a livello di capacità di indossare anche diversi abiti, di giocare a calcio ma allo stesso tempo sporcarci il vestito quando c'è da farlo. E' un ottimo segnale, dobbiamo prenderlo a piene mani. 

Questo connubio con i tifosi è molto importante. Aver riacceso l'entusiasmo a Napoli non è una cosa scontata, partendo dal presupposto che Napoli a prescindere ha passione per il calcio. Noi cerchiamo di alimentare questa passione dando tutto, come oggi. Nel secondo tempo siamo stati in crescendo da ogni punto di vista".

Primi in classifica alla sosta? Con i ragazzi ci siamo detti che potevamo andare alla sosta mantenendo una posizione di classifica che all'inizio nessuno poteva immaginare. Sono passate poche partite, ma abbiamo messo in cantiere 16 punti che ci torneranno utili per i nostri obiettivi. Nel primo tempo siamo partiti benissimo, facendo un gol molto bello, frutto del lavoro. Poi abbiamo concesso un po' di campo al Como e non riuscivamo a contrastare questo palleggio e loro arrivavano al limite a calciare. Poi nel secondo tempo abbiamo cambiato qualcosa dal punto di vista tattico e non c'è stata più partita. 

Abbiamo perso troppi duelli, ma fa parte di un processo di ricostruzione dell'autostima e della fiducia. Giocare a Napoli, al Maradona, con uno stadio pieno vuol dire che chi gioca sente gli umori del pubblico. Se sbagli, puoi sentire la delusione e puoi perdere un po' di autostima. 

Nella ripresa ci siamo risistemati bene e abbiamo fatto un tempo in crescendo. In questo momento comunque il Como era la squadra peggiore da affrontare".

Quali partite guarderà in questo weekend? "L'importante è che abbiamo vinto noi, altrimenti sarebbero state due settimane complicate, non solo per me ma anche per chi mi sta intorno"

Darà un giorno libero in più? "Sempre. Se se lo meritano, sempre".


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