giovedì 31 ottobre 2024

News calcistiche del 31 Ottobre 2024

 


Lazio esagerata a Como, è terza con Atalanta e Fiorentina

Tiene il passo di Fiorentina e Atalanta anche la Lazio, che batte 5-1 il Como a domicilio, con doppietta di Castellanos e reti di Patric, Pedro e Tchaouna.


Dybala piega il Torino e fa sorridere la Roma

Dybala piega il Torino e fa sorridere la Roma. I giallorossi tornano alla vittoria dopo un mese e, grazie all’1-0 dell’Olimpico, interrompono l’emorragia di risultati, mettendo temporaneamente al sicuro la panchina di Juric. Continua invece il momento negativo dei granata, alla quarta sconfitta nelle ultime cinque gare.


Serie A, Genoa-Fiorentina 0-1: la zampata di Gosens porta i viola al terzo posto


Nella decima giornata di Serie A si prende altri tre punti la Fiorentina, che in casa del Genoa si impone 1-0. Nel primo tempo i viola tengono a lungo il possesso del pallone, ma non riescono a sfondare. Nella ripresa la zampata di Robin Gosens al 72’ su cross di Beltran porta avanti gli ospiti, poi de Gea salva di tutto nel finale. Toscani a 19 punti, terzi insieme all’Atalanta e sopra la Juventus. Gilardino resta ultimo a quota 6.


Serie A, Inter-Napoli del 10 novembre vietata ai tifosi residenti in Campania


Domenica 10 novembre a San Siro andrà in scena lo scontro scudetto tra Inter e Napoli: gli uomini di Antonio Conte al momento guidano la classifica con quattro punti di vantaggio sui nerazzurri di Simone Inzaghi. Durante il big match, però, gli azzurri dovranno fare a meno dell’appoggio dei loro tifosi.

Infatti, la Prefettura del capoluogo lombardo ha vietato la trasferta a tutti i tifosi residenti in Campania per questioni di sicurezza. Di seguito il comunicato:

“In occasione dell’incontro di calcio Internazionale F.C. vs S.S.C. Napoli, valevole per il campionato nazionale di serie A, stagione 2024/2025, in programma allo stadio Meazza di Milano il 10 novembre 2024, il Prefetto di Milano Claudio Sgaraglia, viste le determinazioni del Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive, ha adottato per preminenti ragioni di tutela dell’ordine, della sicurezza e dell’incolumità pubblica, con provvedimento, le seguenti prescrizioni:

– divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella Regione Campania, anche se in possesso della tessera di fidelizzazione della “S.C.C. Napoli”, con l’esclusione dei residenti in Campania titolari della fidelity card della “F.C. Internazionale”;

– vendita dei tagliandi del settore ospiti ai soli possessori di fidelity card della “S.S.C. Napoli”, sottoscritta in data antecedente al 28 ottobre 2024, non residenti nella Regione Campania”.

Nel dicembre del 2018, le due curve si erano rese protagoniste di duri scontri al di fuori del Meazza in cui perse la vita anche il tifoso dell’Inter Davide Belardinelli.


Napoli, si avvicina il rinnovo di Kvara: balla il nodo clausola, lo stipendio…


Dopo l’ennesima serata da protagonista di questo suo grande avvio di stagione per Khvicha Kvaratskhelia arrivano segnali incoraggianti anche sul fronte rinnovo di contratto. Mercoledì l’entourage del giocatore ha incontrato il ds del Napoli, Giovanni Manna, e altri incontri sono in programma per le prossime settimane. Al netto delle recenti dichiarazioni del presidente De Laurentiis, la distanza tra richiesta degli agenti per lo stipendio e offerta del club si sta assottigliando, anche se è ancora da trovare la quadra sulla clausola. Kvara, che attualmente guadagna circa 2 milioni di euro a stagione, chiede una cifra importante per prolungare l’accordo in scadenza nel 2027: 8 milioni più bonus. Il Napoli è pronto a fare uno sforzo per il suo fuoriclasse e sarebbe disposto a triplicare l’ingaggio attuale, per poi arriva a quota otto col tempo, magari in tre anni (con nuova scadenza nel 2029). Al momento però il vero scoglio riguarda la clausola di rescissione da inserire nel contratto con l’entourage del giocatore che vuole stare sugli 80 milioni mentre il Napoli pensa a non distanziarsi troppo da quota 100. Le parti hanno già deciso di rivedersi dopo il match di San Siro contro l’Inter: un altro round per avvicinarsi ulteriormente alla fumata bianca.



Fedele: “Il Napoli ha il fattore C2: Conte e catenaccio. L’Atalanta concede molti spazi in difesa”

Enrico Fedele parla a Marte Sport Live: “Con l’Atalanta sarà un ‘stress test’ importante per la difesa del Napoli, ma gli azzurri faranno molta densità negli ultimi metri per non far tirare in porta agli avversari. Il Napoli corre bene, e finalmenteMcTominay gioca per la squadra, agendo da mediano più che da mezzala o seconda punta, evitando di creare quei buchi che si erano visti in tutti i primi tempi contro Parma, Cagliari e Como, squadre contro le quali abbiamo sofferto. Deve fare lo stesso anche domenica. A Milano, invece, ha giocato all’italiana, lasciando la palla agli avversari per farla girare in orizzontale, non in verticale. Per quanto riguarda la sfida con l’Atalanta, il rendimento della Dea è altalenante, ha fatto tante vittorie e segna molto, ma rischia troppo in difesa, perché gioca uno contro uno sull’uomo e gioca troppo largo, in difesa lascia molti spazi liberi. Il Napoli è sedicesima per proposizione di gioco nell’area avversaria, ma è tra le prime a difendere e ripartire. Potrebbe essere una partita ideale per chi gioca d’attesa, senza lasciarsi prendere dalla voglia di stravincere, perché è soprattutto una partita da non perdere. Il Napoli del fattore C2, ovvero Conte e catenaccio, ha un credo: ‘Vieni avanti, che prima o poi ti faccio un gol’. Gli assedi a Fort Apache, insomma, li facciano gli altri. Nel primo quarto d’ora di San Siro, sembrava un altro Napoli; dopo il gol, invece, abbiamo visto il Napoli che conosciamo”.


Marchetti: “Il rinnovo di Kvaratskhelia? Va trovato l’accordo sulla clausola rescissoria. Il problema non è l’ingaggio”


Luca Marchetti parla a Marte Sport Live: “Come è andato l’incontro Napoli-Kvaratskhelia? Il nodo dell’ingaggio, secondo l’entourage di Kvara, è relativo e non centrale. Perché la richiesta è di 5 milioni più bonus per arrivare a 8 ma dal terzo anno in poi. Non c’è accordo sulla clausola. Da quello che mi risulta per l’entourage la clausola dovrebbe attestarsi sugli 80 milioni in proporzione all’ingaggio che il club intende mantenere relativamente basso. Inoltre sarebbe anche una sorta di riconoscenza perché il Napoli ha acquistato il georgiano a soli 10 milioni anche grazie al lavoro del manager. Per il club la clausola a quella cifra è troppo bassa, perché ritiene che a 80 milioni eventualmente il calciatore si possa vendere anche senza clausola. Se la clausola fosse fissata a oltre 100 milioni è chiaro che l’entourage poi vorrebbe un ingaggio più alto dei 5 milioni a salire proposti. Il Napoli sta avendo una grande identità e sta facendo punti anche con le piccole squadre, mantenendo alta la concentrazione nelle gare dove l’avversario è sulla carta meno forte di te. E’ questo uno dei segreti per vincere lo scudetto. Bonny e Dorgu piacciono al Napoli, ma l’ostacolo sarebbe convincere le rispettive società a darli via a gennaio, perché sono due pilastri rispettivamente per il Parma e il Lecce. Più facile sarebbe acquistarli a giugno. E’ difficile riuscire a mettere le mani su calciatori di un certo spessore come Chilwell e Rashford, dei quali parlano i tabloid inglesi, soprattutto a stagione in corso. Determinati giocatori possono partire se non sono fondamentali nelle rispettive squadre: se qualcuno di loro fatica a trovare posto in Premier, magari ci si può ragionare. Il Napoli, a mio avviso, deve continuare a puntare su profili d’alto livello e che non sono centrali lì dove si trovano adesso. Anche provenienti dall’estero: perché no?”.


Marcolin: “Il Napoli dovrà essere bravo a variare i ritmi contro l’Atalanta. La squadra di Gasperini terza candidata allo scudetto”


Dario Marcolin parla a Marte Sport Live: “Napoli-Atalanta? Mi aspetto una partita di grande intensità perché la squadra di Gasperini è abituata a dare ritmo al suo gioco. Il Napoli deve essere in grado di variare i ritmi della partita, la chiave sarà lì. Dovrà riuscire a dare intensità quando vorrà spegnere quella dell’avversaria. L’Atalanta gioca all’assalto, anche in trasferta, e questo può essere un vantaggio per il Napoli che ha una difesa solida e che può trovare gli spazi per gli affondi nell’area avversaria. Gilmour è in grande crescita, contro il Milan ha fatto la sua migliore partita sia nei cambi gioco sia nelle verticalizzazioni. Sembrava un veterano, uno che giocava nel Napoli da tempo: Conte lo ha premiato con un abbraccio a fine gara che era un attestato di stima. La sua difficoltà, come quella del suo connazionale McTominay, può essere quella di non conoscere l’Atalanta: una cosa è vederla in video, un’altra viverla sul campo. Giocano a uomo, e la soluzione per il Napoli potrebbe venire dal gioco ad uno massimo due tocchi. Se Gilmour lo capisce, farà ancora meglio delle scorse gare. Atalanta terza candidata al titolo con Napoli ed Inter? Penso di sì, Gasperini la allena da nove anni. Dopo un avvio difficile, ora si sta vedendo la vera natura della sua squadra. L’unico problema potrebbe essere nella gestione di due squadre, perché ora per la prima volta ha a disposizione una panchina completa”.


De Biasi: “Prevedo un duello Napoli-Inter per lo scudetto. Gli azzurri hanno alternative importanti come Gilmour”


Gianni De Biasi parla a Marte Sport Live: “Il Napoli ha saputo essere cinico, sfruttando quasi tutte le occasioni avute e mantenendo la porta inviolata per la settima volta in dieci partite. Questo è un dato fondamentale, soprattutto se poi in attacco hai gente come Lukaku e Kvara che la buttano dentro facilmente. Sicuramente il vantaggio di non avere le coppe è di non poco conto, il Napoli può lavorare con Conte per tutta la settimana, in più la rosa è di grande livello anche nelle alternative: penso a Lobotka, assente da tre gare, ma Gilmour non l’ha fatto rimpiangere. Ebbene, questo la dice lunga su quanto sia forte il Napoli, è una squadra che beneficia della pressione che mette Antonio nello spogliatoio, è un gruppo compatto, coeso, nessuno tralascia niente e questo è un aspetto che va assolutamente esaltato, in un ambiente entusiasta come quello partenopeo che ha dovuto assaporare l’amarezza di un’annata disastrosa. L’inizio del campionato è stato facilitato dall’aver incontrato squadre non di primissima fascia, ma certo la lezione di Verona è servita per ripartire alla grande. Lotta scudetto? Difficile dirlo, la Juve è in fase di transizione, è partita bene, ha ragazzi interessanti ma ha un possesso palla un po’ difensivo. Insomma, per il titolo vedo un duello Inter-Napoli, con i bianconeri un po’ più indietro”.


Colomba: “La partenza del Napoli spaventa le rivali scudetto. Maradona? Diego sarebbe il più forte anche oggi”


Franco Colomba parla a Marte Sport Live: “La partenza a Verona era stata fuori da ogni pronostico, il Napoli veniva da una stagione non bella ma la gara del Bentegodi è stata benedetta, ha riportato tutti con i piedi per terra, il campionato andava affrontato come voleva Conte e la squadra ha risposto alla grande cambiando marcia e registro.  Il Napoli è una squadra che ha fantasia davanti e sugli esterni, un centravanti che sa gestire benissimo la palla, un punto di riferimento fortemente voluto da Conte e poi un Gilmour che non ha fatto rimpiangere Lobotka, ha fatto capire che sa tenere in mano il filo del gioco, tutta la squadra ne beneficia moltissimo, fa il regista basso. E’ ovvio che il Napoli sia candidata a lottare per lo scudetto, certo l’Inter è favorita ma è chiaro che gli azzurri con questa partenza abbiano messo paura a tutti. Il calcio di oggi? Oggi Maradona direbbe “ve l’avevo detto”, era stato un buon profeta, aveva predetto un calcio che pensa solo ai soldi, un calcio in cui si cambia bandiera facilmente e che non appassiona più i tifosi. Oggi lui, Careca e Van Basten, non avrebbero prezzo. Diego in quest’epoca sarebbe molto più tutelato, come lo è Messi. All’epoca c’erano veri e propri killer, oggi Maradona sarebbe ancora il più forte in assoluto, avevo un buon rapporto con lui, quando ero all’Avellino spesso eravamo a cena insieme”.


mercoledì 30 ottobre 2024

News calcistiche del 30 Ottobre 2024


 Stramaccioni: “Tutto il Napoli è stato protagonista, questa è la forza degli azzurri. L’Inter ha qualcosina in più dal punto di vista dell’organico”


Andrea Stramaccioni parla a Marte Sport Live: “Il migliore in campo del Napoli è stato il Napoli tutto, ieri non ho visto un giocatore che ha spiccato su tutti, ma questa è la chiave del Napoli. Meret ha compiuto grandi parate, la coppia centrale difensiva ha fatto bene tranne quel retropassaggio sanguinoso di Buongiorno, Gilmour  è in crescita e posso svelarvi che Conte ne era particolarmente contento a fine gara. Lukaku ha fatto il Lukaku, nel senso che nel Napoli gioca in modo diverso rispetto al passato. E’ più al servizio della squadra, attacca meno lo spazio rispetto a quando giocava con Roma e Inter. Olivera? In tv l’ho detto, è cresciuto tantissimo, il lavoro fatto con Conte ma anche con l’Uruguay, dove ha giocato da difensore centrale, lo hanno completato. Politano è stato pazzesco: l’ho preso in giro, dicendogli che è ormai diventato il miglior terzino d’Italia, lui ci scherzava su. Ma è uno che il Gps lo scarica, è un grande segnale il fatto che si sacrifichi per la squadra. Al Napoli servono rinforzi per gennaio? Considerando che il Napoli non ha le competizioni europee, magari questa rosa – sempre toccando ferro – può essere sufficiente. Se devo fare un appunto, però, l’unico rinforzo che prenderei è un difensore centrale importante, anche se il mio giudizio su Rafa Marin è sospeso. Perciò vi dico che io, da allenatore, di pensare ai giocatori che ci sono attualmente. Gli azzurri sono primi in classifica, sono una realtà che in Serie A sta facendo benissimo, sono lì in vetta e lotteranno sino alla fine. Adesso, sono arrivati gli scontri diretti e io credo che l’Atalanta sia una squadra forte, gioca un grande calcio e ha un attacco strepitoso di cui magari si parla anche poco. Ma ha Retegui che è il centravanti della Nazionale, ha Lookman che era nella lista del Pallone d’Oro e De Ketelaere altrettanto fortissimo. E non dimentichiamo che ha fuori Scamacca e Zaniolo. Insomma, ha cinque giocatori straordinari. Sarà un banco di prova importante e io, da spettatore neutro, dico che ce la godiamo. Inter ancora favorita per lo Scudetto? Come valori, sulla carta  ha qualcosina in più a livello della rosa, rispetto al Napoli. Ha più alternative e il mio giudizio non passa tanto sui primi undici, dove secondo me gli azzurri se la giocano tranquillamente, ma per la profondità dell’organico. L’Inter, se voi ci pensate, ha due squadre. In ogni reparto, ha due giocatori per ruolo. Ai punti direi che i nerazzurri hanno qualcosina in più”. 



Prandelli: “Il Napoli ha gettato la maschera battendo il Milan: gli azzurri lotteranno per lo scudetto”

Cesare Prandelli parla a Marte Sport Live: “Il Napoli contro il Milan ha dato una notevole dimostrazione di forza, di compattezza, ha avuto idee ed equilibrio, è una squadra che sa quello che deve fare e dove vuole arrivare. Ha gettato la maschera, è vero, e lotterà per lo scudetto. In serie A non è vero che il livello del calcio si è abbassato, ci sono 4-5 squadre potenzialmente in lotta per il tricolore, altre 2-3 per l’Europa. Ci sono, insomma, squadre di qualità: in Europa soffriamo un po’ perché dobbiamo lavorare maggiormente sull’intensità. Il Milan potenzialmente è forte, non ha trovato equilibrio in campo ed anche equilibrio in società: quando un allenatore è lasciato solo è più facile che commetta errori. Il Napoli, grazie al lavoro di Conte, ha trovato subito un grande equilibrio nelle due fasi, la potenzialità c’era anche lo scorso anno, ma è stata una stagione disastrosa. In poche settimane Conte ha restituito agli azzurri tutte le certezze in ogni situazione di gioco e poi cambia anche durante la gara, non se ne sono accorti in molti. Parte con una difesa a 5, poi cambia e passa a 4, ha un centrocampo che ruota. E’ una evoluzione del calcio di Conte e del resto Antonio ama ricercare il gioco e sfruttare con grande qualità le caratteristiche dei propri giocatori. Siamo comunque all’inizio, è presto per dire se il Napoli potrà vincere lo scudetto, Anche l’Atalanta ha le potenzialità per farlo, ha intensità e meccanismi perfetti quando è in giornata. Domenica sarà una gara molto equilibrata, magari sarà determinata da episodi. Outsider? La Fiorentina ha recuperato lo spirito e sarà protagonista, la Lazio ha sorpreso un po’ tutti, Baroni sa sfruttare bene le individualità e conosce tutti i sistemi di gioco. Complimenti a lui e a Palladino”  


Conte: “Nessuno si nasconde, ho le spalle larghe. L’obiettivo primario è tornare in Europa, poi se ci torniamo dalla porta principale…”


Antonio Conte commenta la vittoria contro il Milan: “Lo scudetto? Nessuno si nasconde. Dopo dieci giornate, quello che stiamo facendo è incredibile. Era impossibile pensarlo in estate, neanche un folle lo avrebbe detto. Restiamo umili. Ho le spalle larghe, ho un nome e una carriera. Qualcosa credo di aver fatto. Vogliamo fare più punti possibili. Noi sappiamo qual è il nostro obiettivo. Quello primario è tornare in Europa, poi se riusciamo a tornare dalla porta principale, tanto meglio. Ma la nostra idea è la stessa di 5-6 squadre. Noi partiamo di rincorsa, ma l’anno scorso siamo finiti a 41 punti dalla prima. Vogliamo far sognare i nostri tifosi, ma restiamo con i piedi per terra perché l’ambiente di Napoli è bello largo. Nel giro di quattro mesi, siamo riusciti a creare un gruppo unito e solido. Si pensa con il noi e non con l’io. E’ uno dei migliori gruppi che io abbia avuto in carriera. C’è una visione comune tra me e il club. L’ambiente che abbiamo creato a Castel Volturno è importante: respiro un’aria pulita e bella. Ovviamente vorrei vincerle tutte e per questo soffro. Abbiamo preparato questa partita con un solo allenamento e ringrazio tutti. Mi entusiasma lavorare con questo gruppo. I nostri tifosi sono stati incredibili anche oggi: loro devono sognare ed è giusto così. Il Tottenham? Penso di aver fatto bene conquistando la Champions, poi dopo di me non è arrivata. Non posso fare miracoli. Vincere a Napoli sarebbe qualcosa di incredibile, ci siamo dati tre anni di tempo. Noi dopo lo scudetto abbiamo fatto il decimo posto e questo non va dimenticato. I miracoli accadono una volta, ma poi c’è un percorso da fare. Noi lo possiamo accorciare, ma va comunque fatto, ma io penso che sarà molto dura. Non ci poniamo limiti, ma restiamo umili. Lukaku? C’è empatia con lui, è voluto venire a tutti i costi a Napoli e lo ha dimostrato aspettando e a livello contrattuale. Posso parlare solo bene di lui”.



Serie A, Juve-Parma 2-2: frenano i bianconeri, Napoli a +7


La Juve pareggia 2-2 col Parma e perde altro terreno dal Napoli (+7). All’Allianz Stadium gara complicata per gli uomini di Thiago Motta che vanno al trotto e faticano a portare a casa un punto. Nel primo tempo McKennie (31′) risponde al gol in apertura di Delprato (3′) e Sohm (38′) riporta avanti i gialloblù approfittando di una mezza dormita difensiva di Danilo e compagni. Nella ripresa poi ci pensa Weah (50′) a rimettere tutto nuovamente in parità su assist di Conceicao e nel finale Di Gregorio salva il risultato su Charpentier e Delprato mura l’ultimo tentativo di Yildiz.

Reduce dal clamoroso 4-4 di San Siro, contro il Parma Thiago Motta recupera Koopmeiners per la panchina, tiene ancora fuori l’eroe del derby d’Italia Yildiz e davanti conferma Conceicao, McKennie e Weah alle spalle di Vlahovic. Dopo tre pareggi consecutivi, Pecchia si presenta invece allo Stadium puntellando la mediana con Keita e Bernabé e piazzando Bonny al centro dell’attacco con Man, Sohm e Mihaila sulla trequarti. Scelte che in avvio mettono subito in difficoltà i bianconeri. Lenta e imprecisa nel giropalla, la Juve fatica a coprire bene il campo, pasticcia in mediana e va in affanno sulle secondo palle. Di Gregorio si oppone a un sinistro ravvicinato di Bonny, poi al terzo minuto di gioco Delprato sblocca la gara di testa su assist di Balogh approfittando della marcatura troppo morbida di Weah e Gatti su un cross di Bernabé. Giocata che gela lo Stadium e scuote gli uomini di Motta. A caccia di una reazione, la Juve pressa con più convinzione, guadagna metri e prova a manovrare in ampiezza per sfruttare la velocità degli esterni nell’uno contro uno. Vlahovic si divora il pareggio dopo un’incornata ravvicinata di McKennie respinta da Suzuki, poi Balogh rischia l’autogol su un cross di Weah. In pressione, la Juve aumenta la velocità del palleggio, alza i terzini e attacca con più uomini. In vantaggio, il Parma invece serra le linee, verticalizza rapidamente e gioca bene di rimessa. Da una parte Sohm arriva tardi su un cross di Man, poi Bonny non riesce a concretizzare una buona giocata di Hainaut in profondità e un sinistro di Barnabé dal limite non centra il bersaglio grosso. Dall’altra invece un sinistro di Conceicao finisce fuori, poi McKennie pareggia i conti di testa impattando alla perfezione un cross di Weah. Guizzo che rimette tutto in equilibrio, ma per poco. Dopo un destro alto di Thuram in ripartenza, infatti, il Parma approfitta di una dormita di Danilo & Co. su un lancio lungo e si riporta in vantaggio con Sohm. Gol che punisce la passività in fase di non possesso dei bianconeri e insieme a un paio di tentativi imprecisi di Vlahovic e Gatti chiude la prima frazione di gioco.


La ripresa inizia con l’ingresso di Hernani al posto di Keita e con la Juve che prova ad aumentare il ritmo e la pressione sui portatori gialloblù. Weah spara alto di destro, poi si inserisce bene e firma il 2-2 deviando in rete un cross perfetto di Conceicao. Zampata che rimette tutto di nuovo in parità, riapre il match e  porta ai primi cambi. Dopo una girata di testa di Vlahovic sopra la traversa, Yildiz e Savona entrano al posto di Weah e Cabal e la Juve prova a guadagnare metri e ad aumentare la qualità delle giocate individuali. Un sinistro di Conceicao termina alto, poi Vlahovic non trova il tempo giusto a centro area e Sukuzi devia in corner un destro a giro velenoso di Yildiz. Almqvist e Charpentier entrano per Mihaila e Bonny, poi Thiago Motta getta nella mischia Koopmeiners al posto di McKennie. Mosse che alzano i ritmi e trasformano il match in un continuo botta e risposta. Da una parte Delprato disinnesca un cross di Koopmeiners, poi Sukuzi blocca un colpo di testa di Vlahovic e respinge un altra giocata pericolosa bianconera. Dall’altra Di Gregorio salva invece il risultato in uscita su Charpentier. Occasioni che con le squadre lunghissime portano al recupero e alle due ultime grandi chance. Per il Parma è Almqvist ad avere la palla giusta per colpire, ma Gatti è attento. Per la Juve invece l’ultima occasione se la procura Yildiz, ma la sua deviazione viene murata da Delprato. Juve e Parma si smezzano la posta, ma per i bianconeri è un pari amaro. Nella parte alta della classifica, Inter e Napoli guadagnano infetti terreno e ora anche l’Atalanta è davanti alla banda di Thiago Motta.


Serie A, Empoli-Inter 0-3: Inzaghi resta nella scia di Conte


L’Inter supera 0-3 l’Empoli nel match valido per la decima giornata di Serie A e resta in scia al Napoli capolista. La squadra di Inzaghi disputa un primo tempo piuttosto anonimo, ma attorno alla mezzora beneficia dell’espulsione di Goglichidze per un brutto fallo su Thuram e a inizio ripresa, in superiorità numerica, la sblocca grazie a Frattesi. L’ex di serata sigla anche il raddoppio, che gli vale la prima doppietta in nerazzurro, prima che Lautaro chiuda definitivamente i giochi. I nerazzurri ripartono immediatamente dopo il pari con la Juve e incendiano la lotta scudetto.


LA PARTITA


L’Inter si mette subito in gestione del possesso palla, ma nei primi minuti rischia qualcosa sulle ripartenze dell’Empoli, sempre molto aggressivo sui portatori di palla nerazzurri. La prima grande occasione è comunque per i ragazzi di Inzaghi: la punizione di Dimarco è deviata da Ismajli e costringe Vasquez a un intervento da cineteca per deviare il pallone in angolo. La pressione dei campioni d’Italia cresce e al 19′ la partita si sblocca: Darmian sfonda in area su invito di Lautaro e appoggia in rete anticipando l’uscita del portiere avversario, ma Marchetti annulla su suggerimento del Var perché l’esterno nerazzurro si era portato avanti il pallone col braccio. L’Inter sembra faticare a creare azioni manovrate, ma poco dopo la mezzora arriva la svolta: il Var trasforma un giallo a Goglichidze per un brutto fallo su Thuram in rosso e l’Empoli resta in dieci. I nerazzurri tentano il forcing nel finale di frazione, ma un colpo di testa largo di Lautaro è tutto ciò che riescono a creare prima dell’intervallo.


D’Aversa torna in campo con De Sciglio al posto di Solbakken, ma l’Empoli regge poco: al 50′ l’Inter infatti la sblocca con Frattesi, che raccoglie una sponda di testa di Darmian e infila all’incrocio anche grazie a una deviazione che taglia fuori Vasquez. Con la tranquillità del vantaggio per l’Inter tutto diventa più semplice: Thuram sfiora il raddoppio di testa, Lautaro se lo vede negare da un grande intervento di Vasquez, alla fine a trovarlo è ancora Frattesi, che capitalizza con un destro chirurgico una sponda in area del suo capitano. I padroni di casa escono completamente dalla partita e al 79′ incassano il terzo gol: il pasticcio è di Vasquez, che regala all’Inter un pallone al limite dell’area capitalizzato da Lautaro su invito di Barella. Una sfida mai davvero in discussione si chiude di fatto lì. L’Inter riparte dopo il rocambolesco 4-4 con la Juve e si rimette a caccia del Napoli fuggitivo.


Napoli, De Laurentiis al lavoro per il rinnovo di Kvara fino al 2027


Il club del presidente De Laurentiis al lavoro per il rinnovo del contratto del georgiano, attualmente in scadenza nel 2027. C’è stato un incontro con l’agente del giocatore Mamuka Jugeli: segnali incoraggianti, le parti si rivedranno per trovare la migliore soluzione condivisa su cifre dell’ingaggio e clausola.


Fonseca: “Io il responsabile, ma lo scudetto non si vince dopo dieci partite”


“Io sono sempre responsabile per ciò che avviene sul campo – racconta Fonseca nel dopogara -. Abbiamo fatto errori sui gol, non è facile cominciare la partita con un gol incassato dopo cinque minuti. Guardando la partita nel complesso, però, abbiamo avuto una buona reazione, giocato un calcio positivo, creato occasioni. Se crediamo ancora nella lotta scudetto? Non posso dire il contrario in base a ciò che abbiamo creato, per come siamo rimasti uniti. Siamo a nove partite, non mi ricordo squadre che hanno vinto il campionato dopo nove partite, né che lo hanno perso. Dobbiamo però migliorare nei risultati per entrare in questa lotta. Stasera abbiamo creato, siamo mancati nel concretizzare le opportunità avute. Abbiamo avuto 4-5 situazioni per segnare e non era facile contro un avversario come il Napoli”.


L'Atalanta fatica ma porta a casa la quarta vittoria di fila: Monza ko a Bergamo


L'Atalanta batte il Monza al Gewiss Stadium nel match valevole per la decima giornata di Serie A.


Dopo un primo tempo privo di emozioni Gasperini prova a mescolare le carte mandando in campo Samardzic al posto di Lookman. Il serbo prova a far cambiare passo a una squadra abbastanza scarica dopo le fatiche di sabato: i nerazzurri danno un ritmo diverso, il Monza però resta in partita fino al 70esimo quando lo stesso Samardzic si inventa il gol che stappa la gara, un mancino ravvicinato che beffa Turati. La Dea prende coraggio, il 2-0 arriva su una conclusione di Zappacosta in buca d'angolo a due minuti dal termine. 


Il Venezia ribalta l'Udinese: da 0-2 a 3-2 con due rigori e l'uomo in più per i lagunari


Finisce una gara infuocata allo Stadio Penzo di Venezia. Il Venezia va prima sotto di due gol contro l'Udinese, ma poi ha la forza di rialzarsi e di trovare una grande rimonta da 0 a 2 a 3 a 2. 

Al 20' si sblocca il match: Payero porta palla fino all'area del Venezia, Bravo appoggia per Lovric che a rimorchio calcia di destro all'angolino. Poi l'Udinese raddoppia nemmeno 5 minuti dopo con lo stesso Iker Bravo: Stankovic rinvia non benissimo, Pohjanpalo si fa anticipare, la palla arriva allo spagnolo che controlla e calcia dai 20 metri, palla all'angolino. I friulani sfruttano il grande momento e vanno anche vicini al tris: Nicolussi Caviglia e Duncan pasticciano, altra palla recuperata dall'Udinese sulla trequarti, Lucca di destro trova pronto Stankovic. Il Venezia è tramortito ed in confusione dopo il doppio gol ospite. Alla mezz'ora ci prova Nicolussi Caviglia dai 20 metri, palla larga. Al 39' Duncan serve Pohjanpalo, che viene atterrato in area da Gianetti: calcio di rigore e giallo per l'ex Velez. Del penalty se ne occupa lo stesso capitano arancioneroverde, che incrocia perfettamente di destro, Okoye intuisce, ma non ferma il suo tiro. 


Al 56' il Venezia resta in dieci: Busio porta palla, premia il taglio di Oristanio, che viene atterrato al limite da Touré, che viene espulso. Sul punto di battuta va Nicolussi Caviglia: tiro sul palo del portiere che si insacca, rimonta completata.  All'85' il Venezia chiede un calcio di rigore per fallo di mano di Kabasele. L'arbitro Massa viene richiamato al Var e assegna il penalty, Pohjanpalo è ancora glaciale a spiazzare Okoye, che rimane fermo. 


Napoli, la gioia di De Laurentiis: “Bravi tutti, non è mai facile vincere a Milano”

Aurelio De Laurentiis si è complimentato per la vittoria di San Siro su X: “Bravi tutti. Non è mai facile vincere a Milano. Forza Napoli Sempre”


martedì 29 ottobre 2024

Milan-Napoli 0-2

 


Il Napoli vince ancora, superando il Milan nel big match di San Siro. Apre Lukaku dopo 5’, raddoppia Kvaratskhelia poco prima dell’intervallo, nel momento migliore dei rossoneri. La ripresa si apre con la rete annullata dal Var a Morata per fuorigioco. In classifica il Napoli allunga ancora sulle inseguitrici e va provvisoriamente a +7 sull’Inter e a +8 sulla Juventus

Il Napoli targato Antonio Conte non si ferma più e anche il Milan - a San Siro - è costretto ad arrendersi alla verve sportiva e le capacità atletiche e tattiche del Napoli che consolida ancor di più il primato in classifica. I rossoneri restano a 14 punti, appaiati al Torino. In gol Lukaku e Kvaratskhelia nel primo tempo. Annullata per fuorigioco la rete del possibile 2 a 1 di Morata. 



Il Napoli sbanca 2-0 San Siro e si conferma capolista indiscussa di questo campionato. Niente da fare per il Milan che soccombe sotto i colpi di Lukaku e Kvaratskheila, entrambi arrivati nel primo tempo. La rete del belga a freddo dopo appena 5 minuti e poi quella del georgiano al 43'. Il Milan ad inizio ripresa prova a reagire, va a segno con Morata ma il Var stronca l'urlo di gioia rilevando il fuorigioco dello spagnolo. Fonseca inserisce anche Leao e Pulisic, ma Meret è insuperabile. Tre punti preziosissimi per il Napoli che vola a 25 punti.

News calcio 29 Ottobre 2024


 Parma, Pecchia tra passato e presente: “Partita speciale. Man? Per noi importantissimo”

Juventus-Parma per mister Fabio Pecchia sarà una partita speciale. Il tecnico dei Crociati ha infatti un passato in bianconero nella stagione 1997-98 come giocatore e nella 2019-20 come allenatore dell’Under 23. Nella conferenza stampa di rito della vigilia ha presentato così la sfida.


“La Juve per me rappresenta un passaggio importante nella mia carriera: lì ho conosciuto tante persone che mi hanno arricchito anche dal punto di vista umano”, ha dichiarato Pecchia. Il passato in bianconero, però, domani sarà sicuramente messo da parte visto che il Parma ha raccolto una sola vittoria in Serie A, contro il Milan ad agosto, e si trova al diciassettesimo posto in classifica.


Per quanto riguarda gli 11 che domani sfideranno gli uomini di Thiago Motta, il tecnico dei Ducali ha ancora qualche dubbio da risolvere: “Devo tener conto della partita e delle condizioni di qualche calciatore per come è uscito. Il gruppo complessivamente sta bene, mercoledì avremo ancora qualche ora per valutare e per mettere la migliore formazione prima di affrontare la Juve“. Pecchia però può sorridere per le buone notizie che arrivano dall’infermeria: “Abbiamo recuperato Osorio, anche lui è del gruppo. Un gruppo quasi al completo, naturalmente all’interno non c’è una condizione simile fra tutti, per diverse situazioni”.


Sulle condizioni degli altri calciatori, l’allenatore gialloblù ha precisato: “Qualcuno è in crescita, vedendo anche le partite. Come Charpe che ha giocato 45 minuti ad alto livello, lo stesso Almqvist e Cancellieri. Poi all’interno del gruppo ci sono calciatori come Benek ed Estévez che recuperano dagli infortuni, quindi la loro forma sta migliorando ma non può essere al top, naturalmente.  Dennis Man, invece, attraversa un momento particolare, perché dopo la stagione straordinaria che ha disputato, ha avuto gli Europei, continua a giocare e anche tanto. Il suo inserimento è quello di un calciatore forte e per noi importante, probabilmente anche in questo periodo, dal punto di vista atletico, sta vivendo un calo fisiologico”.


Infine, per quanto riguarda gli avversari, Pecchia si aspetta la solita Juventus: “Avrà una grande spinta da parte del pubblico, giocherà e farà un grande possesso con tanti calciatori di qualità sia in mezzo che sulle fasce“.


L’Inter e il peso del “non” mercato estivo: un problema che ora condiziona Inzaghi


Da domenica a mercoledì, dalla Juve all’Empoli: un po’ per necessità e un po’ per scelta, Inzaghi cambia poco, molto poco. Acerbi e Calhanoglu sono ancora indisponibili, Carlos Augusto ne ha ancora per due settimane almeno e Asllani sta meglio ma non così bene da poter partire titolare. Gli avvicendamenti potrebbero riguardare le coppie Bisseck-Pavard e Darmian-Dumfries. Niente stravolgimenti, dunque. A centrocampo ancora Zielinski con Barella e Mkhitaryan e, soprattutto, in attacco ancora Lautaro e Thuram. Più o meno imprescindibili.


Scelte, passibili di conferma, che per quanto in parte determinate da necessità oggettive (gli infortuni) inducono tuttavia a una considerazione: all’Inter di oggi manca il mercato estivo. Proviamo a spiegarci. L’investimento più oneroso, Martinez, siede costantemente in panchina: sinora zero minuti in campionato e zero in Champions. In linea teorica, visto che è stato preso per fare il secondo di Sommer, nulla di anormale, non fosse solo per il fatto che, come detto, è stato il giocatore su cui si è concentrato il massimo sforzo di spesa (già di per sè molto limitata). In difesa è arrivato Palacios: acquisto futuribile, oggi non è considerato un’alternativa spendibile. Gioca invece Zielinski, al momento per necessità soprattutto: al netto dei suoi infortuni e fino a quello di Calhanoglu, l’impiego del polacco era stato comunque misurato. Infine l’attacco. In campionato Taremi ha messo assieme 190 minuti, una soltanto schierato titolare (contro il Lecce), per il resto solo scampoli finali, compresi i tre minuti più recupero di domenica contro la Juve.


Meglio, come minutaggio, in Europa: 256 minuti, qui sempre titolare e sostituito contro lo Young Boys. Una volta soltanto però in gol, in Champions contro la Stella Rossa. Poco per chi avrebbe dovuto e dovrebbe permettere a Lautaro o Thuram di rifiatare. Più che altro utilizzato in coppia con Arnautovic in un tandem in ogni caso dallo scarso feeling calcistico: quando i due, assieme, hanno avuto la possibilità di mettersi in mostra hanno deluso, demandando ai titolari la risoluzione dei problemi, come settimana scorsa contro lo Young Boys (fa eccezione la sola partita contro la Stella Rossa). Anche questo – meglio, tutto questo – diventa inevitabilmente un fattore quando si deve affrontare una stagione lunga, intensa e difficile, sulla quale stanchezza e infortuni hanno inciso, incidono e continueranno a farlo.


Rodri si gode il Pallone d’oro: “Il successo della normalità…”


Il Pallone d’Oro 2024 lo vince Rodri. Primo trionfo in carriera per il centrocampista spagnolo, classe 1996, che ha vinto la concorrenza dei madrileni (e assenti) Vinicius, Bellingham e Carvajal. Fuori per infortunio da fine settembre, quando ha riportato la lesione del legamento crociato del ginocchio sinistro, Rodri si è imposto grazie ai trionfi nella scorsa stagione con Manchester City (Community Shield e Premier League) e Spagna, trascinata al successo nell’Europeo e venendo premiato come miglior giocatore del torneo. Salito sul palco del Theatre du Chatelet in stampelle, Rodri si è emozionato ringraziando chi gli ha permesso di trionfare: “È una notte incredibile per me. Devo ringraziare moltissime persone per essere ancora qui. Oggi è un giorno speciale per me, la mia famiglia e il mio Paese. Ringrazio mia moglie Laura, non sarebbe stato lo stesso senza di lei. Non dimentico i miei compagni di squadra. Gioco nel club migliore del mondo. Grazie anche alla Spagna con cui ho vinto l’Europeo. E poi c’è Carvajal, che ha avuto il mio stesso infortunio e meritava di essere qui. Anche Lamine lo vincerà presto“.


Rodri ha quindi sottolineato l’importanza della Spagna, che ha dominato questa edizione del Pallone d’Oro: “Questa è la vittoria del calcio spagnolo. Lo dedico a chi non l’ha vinto come Xavi, Iniesta e Casillas. Un giorno al Villarreal pensavo di smettere, convinto fosse tutto finito e che quel sogno non fosse possibile. Mio padre mi ha ridato tutte le motivazioni”. Il centrocampista spagnolo ha aggiunto dettagli a livello tecnico e personale: “Sapevo che dovevo migliorare ancora e l’ho fatto negli ultimi anni. Ora penso di interpretare il ruolo in modo più moderno: oggi bisogna rendere anche come un attaccante. Sono un ragazzo normale, gentile coi miei compagni. Puoi avere successo anche essendo normale. Questi sono valori fondamentali per me. L’infortunio? Cerco di trovare il lato positivo. Ora festeggerò il Pallone d’Oro con chi mi vuole bene”.


Serie A: Cagliari-Bologna 0-2

Il Bologna espugna Cagliari con un netto 0-2 LA CRONACA


Un gol per tempo bastano al Bologna di Vincenzo Italiano per imporsi su un buon Cagliari che non ha sfruttato le occasioni create.Nel primo tempo è Orsolini a sbloccare la partita al minuto 35, mentre nella ripresa tocca ad Odgaard siglare la rete del definitivo 0-2 con un tiro potente dalla distanza al 51°.Dopo il gol del doppio vantaggio Davide Nicola ha giocato tutte le armi del suo arsenale per provare a scardinare la difesa del Bologna che ha assorbito(non senza sofferenze) la carica degli avversari con ordine.


Clamorosa la doppia occasione avuta dal Cagliari al 58° con Gaetano e Marin che hanno trovato in Skorupski un ostacolo insormontabile.


Cagliari-BOLOGNA 0-2 al 51'!! Lucumì liberato sulla sinistra mette palla rasoterra all'indietro per l'accorrente Odgaard che con un tiro potente di prima intenzione trova il suo secondo gol in campionato trafiggendo Scuffet ancora sul suo palo!


Cagliari-BOLOGNA 0-1 al 35'!! Moro vince un contrasto a centrocampo e da palla a Ndoye, che vede l'inserimento di Castro e lo serve. Velo intelligentissimo dell'argentino così la palla arriva ad Orsolini che invece di rientrare sul sinistro scarica un destro potente sul primo palo piegando le mani a Scuffet!


Serie A: Lecce-Verona 1-0


Il Lecce conquista la seconda vittoria in questa Serie A, salendo così a otto punti in classifica e staccando, seppur provvisoriamente, di due lunghezze il Genoa e di tre il Venezia (sempre ultimo).


Settimo ko in campionato invece per l'Hellas Verona, che resta per stasera al 14° posto con nove punti. Dorgu, l'autore del gol. 

ALL'82' ESPULSO BELAHYANE. Già ammonito, il calciatore dell'Hellas commette fallo su Dorgu e poi manda platealmente a quel paese il direttore di gara. Altro giallo e allora cartellino rosso per somma di ammoninizioni. Ingenuità colossale di Belahyane.


LECCE-Hellas Verona 1-0 al 51'! Rete di Patrick Dorgu. Cross dalla sinistra di Banda, Coulibaly non riesce a deviare a centro area ma sul secondo palo sbuca il solito Dorgu, il quale insacca di testa in tuffo. Inizialmente Mariani annulla per fuorigioco, ma il VAR conferma la bontà della rete. 


Al 40' ESPULSO TCHATCHOUA. Cartellino rosso per DOGSO, poiché il giocatore gialloblù travolge un Dorgu lanciato a rete e senza avversari tra sé e Perilli. Punizione interessante per il Lecce. 


AL 35' ALTRA RETE ANNULLATA AL LECCE. Mariani annulla per fuorigioco di Dorgu, il quale era in traiettoria sul destro di Rafia. Deviazione involontaria di un avversario che però, come da regolamento, non rimette in gioco l'esterno giallorosso. 


AL 21' ANNULLATO GOL AL LECCE. Angolo dalla sinistra per i padroni di casa, Dorgu devia di spalla in rete e si gode l'esultanza coi compagni ma il direttore di gara annulla la rete. Fallo dello stesso Dorgu su Tchatchoua, si resta così sullo 0-0.



Fedele: “Il Napoli può vincere a Milano. Il fattore Conte è decisivo, ma non bisogna prendere sotto gamba i rossoneri”


Enrico Fedele parla a Marte Sport Live: “Non ho dubbi che il Napoli possa vincere domani sera contro il Milan, perché ha il ‘fattore C’: non avrà problemi… C’è, però, una trappola da evitare, nel senso che  il Milan non è forte in difesa, non avrà il miglior centrocampista, il miglior terzino ed Abraham, un attaccante di peso, ma non per questo andrà affrontato sottogamba. Leao, inoltre, non giocherà: ci sarà Okafor. Il calciatore davvero importante, però, è Pulisic: è un po’ come Kvaratskhelia, ma dal lato opposto. Attenti a non sottovalutare il Milan solo perché avrà diverse assenze. Non penso che si avvertirà troppo l’assenza di Lobotka, mica è Pirlo? Lo slovacco non può arrivare a quei livelli. In sua assenza, c’è come sostituirlo. Mazzone diceva che il pane è l’alimento dei poveri, e sarebbe la tattica; poi esiste lo champagne, che sarebbe il talento. Gilmour ha qualità diverse, mentre lo slovacco è tecnicamente migliore e sa usare benissimo il corpo, lo scozzese si fa preferire tatticamente. Nel recente passato hanno offeso un allenatore come Allegri per il calcio all’italian, invece ora premia un allenatore che concede un tempo agli avversari e poi segna il gol, anche con un po’ di fortuna. Poi c’è chi SI entusiasma per il 4-4, con il Napoli che deve ringraziare l’Inter che ieri è andata avanti in modo dissennato sprecando una vittoria avendo sbagliato altri gol. Nel Napoli c’è in questo momento anche una chiara medicina, il fattore “C”, ovvero fattore Conte. La serie A è ormai il quarto-quinto campionato europeo, con tanti gol e tanti errori. Dov’è il calcio italiano? Conte invece ha la mentalità e la tuta del metalmeccanico, ovvero del calcio italiano e non gira in frac come Thiago Motta. Secondo me non è contento dei primi tempi e non credo sia felice e non sa spiegarsi il rendimento di Lukaku. Però è un allenatore furbo che sa leggere bene le partite. Il Napoli è una squadra che non può o sa imporre il gioco, quindi sa adattarsi all’avversario e alle partite”.



D’Agostino: “Gilmour non farà rimpiangere Lobotka. Lo scozzese sta facendo bene e può soltanto crescere”


Gaetano D’Agostino parla a Marte Sport Live: “Lobotka è un giocatore importante e mancherà contro il Milan domani, tuttavia Gilmour ha disputato una buina gara col Lecce sabato, in crescendo rispetto all’esordio con l’Empoli. Lo scozzese mi piace, è un degno sostituto dello slovacco e la continuità non può fargli che bene.  Il Napoli non ha giocato così male come si dice sabato scorso. Dobbiamo sempre tener conto che il Lecce è una squadra che si chiude molto e ormai, secondo me, l’80% delle partite contro il Napoli sarà così: per questo, Conte deve trovare qualche alternativa di gioco in più per rendersi più imprevedibile. In un paio di azioni, il Lecce ha rischiato anche di far male al Napoli in ripartenza e di trovare la via. Strategicamente il Napoli di Conte magari lascia giocare gli avversari per poi stanarli con calma.   Domani col Milan si giocherà parti invertite, col Napoli che avrà più spazi? Sicuramente, per mentalità e storia, il Milan non giocherà come il Lecce. Il Milan, però, non è il Lecce come mezzi tecnici e pericoli che può crearti. Il Napoli, se ha spazi tra le linee, può esprimersi meglio rispetto a gare in cui sfidano squadre che restano basse e mettono il cosiddetto ‘pullman’; davanti alla porta. Nella mentalità del Napoli, vincere le partite 1-0 così è comunque sinonimo di grande cinismo: è un aspetto da non sottovalutare nella corsa al titolo”


Brambati: “La trasferta di San Siro misurerà la forza del Napoli. Conte proverà a vincere subito. Ha l’organico adatto”


Massimo Brambati parla a Marte Sport Live: “Sicuramente la gara col Milan è la prima di una serie di partite che misurerà la forza del Napoli e anche la mano di un allenatore che incide molto. Vedremo domani sera a che punto è il lavoro di Conte. E’ un test di prova per capire se il Napoli lotterà sino alla fine per lo scudetto e secondo me la risposta è affermativa. Conte è abituato solo a provare a vincere e anche perché la rosa è attrezzata per competere. La vittoria, poi, dipende da tante altre cose. Sicuramente il Napoli dovesse fare bene dopo questo mese avrebbe il vantaggio di non giocare le coppe e di non avere neanche l’ingombro a gennaio di disputare la Supercoppa, con viaggio a Ryhad e recuperi delle gare di campionato da disputare. Tutti questi elementi in mano a uno come Conte possono essere determinati. Per quanto riguarda la condizione fisica, può starci che Conte e il suo staff abbiano caricato molto anche di recente in vista Per esempio si sono accorti che uno come Lukaku è arrivato molto indietro rispetto a quanto si aspettassero, immagino che abbiano fatto carichi importanti, con un lavoro fisico i cui effetti ancora non si vedono ma che emergeranno a breve. Perché se Conte resta primo è difficile raggiungerlo? Perché lui incide molto sul gruppo, è capace di tirar fuori da tutti i giocatori l’applicazione, la concentrazione e la capacità di raggiungimento del risultato che molti allenatori non hanno. Per esempio se ieri Conte fosse stato sulla panchina dell’Inter, i nerazzurri avrebbero portato a casa la vittoria. Con tutto il rispetto di Simone Inzaghi che sta facendo un grande lavoro”  


domenica 27 ottobre 2024

Inter-Juventus 4-4; Fiorentina-Roma 5-1, Lazio ok

 


Gol e nessun vincitore, pari tra Monza-Venezia

Il Monza rimanda ancora una volta l'appuntamento con la prima vittoria casalinga, fermato sul pari all'U-Power Stadium da un buon Venezia.


Succede tutto nel primo tempo, con gli ospiti che vanno in vantaggio per due volte, ma che in entrambi i casi vengono recuperati dai padroni di casa.


Ad aprire le marcature è Ellertsson, pari di Kyriakopoulos e nuovo vantaggio ospite con Svoboda, prima del definitivo 2-2 siglato da Djuric.


Una partita cominciata con l'amministratore delegato Adriano Galliani che ha consegnato una targa all'attaccante del Venezia Christian Gytkjær, per la prima volta avversario dei biancorossi dopo aver trascinato la squadra brianzola in Serie A, accolto da cori e applausi.


È il Venezia a partire meglio nei primi dieci minuti di gioco, affacciandosi più volte dalle parti della porta di Turati, complice anche alcune disattenzioni difensive dei padroni di casa. La prima vera palla gol la crea però il Monza: dalla sinistra Caprari pesca in area Djuric, ma il suo colpo di testa finisce alto di poco.


La partita si sblocca al quarto d'ora, con il Venezia che si porta in vantaggio sfruttando un'altra imperfezione della retroguardia della squadra di Nesta: Oristanio supera senza troppi problemi Carboni e trova in area Ellertsson che ha il tempo di stoppare e battere Turati con un tiro potente e preciso. Il Monza reagisce e alla prima occasione trova subito il pareggio: un cross lungo dalla destra di Pereira finisce dalla parte opposta sui piedi di Kyriakopoulos, bravo nel superare Svoboda e battere con un diagonale rasoterra Stankovic per il gol dell'1-1. La partita non decolla ma il Venezia si riporta avanti al 39' grazie a un colpo di testa di Svoboda, bravo a colpire e superare Turati per la seconda volta.


È la scossa che serve ai padroni di casa per reagire: passano infatti appena 5 minuti e Kyriakopoulos imbuca centralmente alla perfezione per Djuric che solo davanti a Stankovic non perdona, mandando le squadre all'intervallo sul 2-2. Nella ripresa bisogna attendere il 69' per la prima emozione: Bianco, da poco subentrato a Caprari, da pochi passi ha l'occasione per il gol del 3-2 ma il suo tentativo viene sventato in calcio d'angolo. L'U-Power Stadium si infiamma e reclama un calcio di rigore al 75' dopo che Warren Bondo, al termine di un guizzo personale, finisce a terra: per l'arbitro Rapuano è tutto regolare. Nesta si gioca allora la carta Daniel Maldini, mandando in campo il trequartista, al rientro dalla contusione alla spalla, a poco più di dieci minuti dalla fine, al posto di Pessina. Il Monza costruisce subito una palla gol, sprecata da Izzo con un cross fuori misura da ottima posizione. L'espulsione all'80' di Bondo per doppia ammonizione non cambia il match che si chiude sul 2-2: i brianzoli salgono a quota 8 punti in classifica, mentre i lagunari restano all'ultimo posto a 5 punti, insieme al Lecce. 


Serie A: tris Lazio sul Genoa, biancocelesti rivedono Champions


La Lazio batte il Genoa 3-0 grazie alle reti di Noslin, Pedro e Vecino e ritrova il sorriso anche in campionato.


Un tris per mettersi alle spalle il passo falso in casa della Juventus e riprendere così a volare nelle zone alte della classifica, mentre Gilardino in attesa di Balotelli non esce dalle sabbie mobili del fondo classifica.


Baroni è costretto a rinunciare a Zaccagni, fermato da una influenza intestinale, al suo posto va Noslin mentre nel Genoa, tra le difficoltà delle assenze, Gilardino conferma Pinamonti dopo la doppietta al Bologna.


Ma tra i due è proprio il tecnico laziale a dimostrare di vivere un momento da Re Mida trasformando in oro tutto ciò che tocca. E' proprio Noslin, infatti, a regalare la giocata che vale il vantaggio. L'olandese prende palla, si infila in area e dopo un tunnel insacca sul palo lungo portando avanti la Lazio. Eppure in precedenza i biancocelesti avevano rischiato con Provedel costretto a respingere con i piedi un pallone pericoloso calciato direttamente da calcio d'angolo. La prima frazione, a conti fatti, non regala grosse emozioni con la Lazio ad amministrare il vantaggio e il Genoa che non riesce a rendersi pericoloso. Nella ripresa Gilardino getta nella mischia Norton-Cuffy per l'ammonito Sabelli. E proprio l'inglese impegna subito Provedel chiamandolo all'intervento con i pugni.


La Lazio non vuole rischiare, Baroni toglie dalla contesa Isaksen e Dia per Pedro e Vecino passando al 4-3-3 puro con l'uruguaiano a dare grinta e muscoli a centrocampo. Ed è proprio la squadra di Baroni ad avere le occasioni migliori per raddoppiare prima con Patric su calcio, ma soprattutto con il neoentrato Tchaouna che, servito da Pedro, stoppa e calcia di sinistro dal limite dell'area svirgolando clamorosamente il pallone che termina in fallo laterale. La firma in calce al match, però, è quella dell'uomo più in forma del momento in casa Lazio, quel Pedro autore di quattro gol nelle ultime 5 partite che approfitta di una respinta corta di Leali sul pallone messo in mezzo da Castellanos per gonfiare la rete. A chiudere la partita, poi, ecco anche il tris di Vecino di testa a certificare una vittoria che proietta la squadra di Baroni a braccetto con l'Atalanta permettendo di sognare una qualificazione alla Champions del prossimo anno che, a inizio stagione, nessuna aveva osato immaginare. 


Serie A: Parma-Empoli è pari, D'Aversa imbriglia Pecchia

Il presente e il passato del Parma a confronto.


Da una parte Fabio Pecchia, fresco di rinnovo di contratto, dall'altra Roberto D'Aversa che ha segnato la storia del club emiliano riportandolo, dopo il fallimento del 2015, in serie A.


Ricordi che valgono poco in un match che conta tantissimo per la corsa salvezza. I toscani possono vantare un buon vantaggio sulla zona calda, il Parma è invece più in basso e quindi, chi vince al Tardini, fa davvero un doppio passo in avanti. Alla fine non lo farà nessuno per un 1-1 che, forse, visto anche un calcio di rigore fallito nella ripresa, sta stretto al Parma.

La prima frazione di gioco è stata invece tutta a favore dell'Empoli. Il 3-4-2-1 di D'Aversa imbriglia i padroni di casa che non trovano varchi, a centrocampo i toscani arrivano sempre prima sulla palla e sulle fasce Man e Cancellieri non affondano. Tutta un'altra partita nella ripresa con il Parma assoluto protagonista.


Arriverà così il pareggio di Charpentier e tante altre occasioni, penalty sbagliato da Bonny compreso. Tornando alla prima frazione, il primo guizzo è del Parma all'11 quando Man protegge in area di rigore il pallone e serve al limite Bonny, il tiro di piatto destro dell'attaccante crociato è angolato ma Vasquez respinge bene in tuffo.


Al 17' pericolo per la porta del Parma: su un cross teso da destra, Suzuki sbaglia l'uscita, ma sul fronte opposto Pezzella non ne approfitta. Il portiere emiliano è invece pronto al 24' su una conclusione centrale di Fazzini, ben servito da Pezzella. La risposta del Parma al 27' con Bonny, tiro potente ma la conclusione viene deviata in angolo dalla schiena di Viti. Al 35' la partita la sblocca, meritatamente, l'Empoli. I toscani trovano in velocità spazio sulla fascia destra con Colombo, in area riceve Gyasi che prolunga dove c'è Fazzini che, in scivolata anticipa Coulibaly, ma è del difensore del Parma le deviazioni decisiva in porta.


La reazione emiliana stenta ad arrivare ma al 43' il pareggio viene fermato dalla traversa su cui si spegne il bel tiro di Cancellieri, servito al limite da Man. Ad inizio ripresa Pecchia rinforza l'attacco inserendo Charpentier per Man, al tiro però ci va l'Empoli con Anjorin, alto sopra la traversa. Ancora due cambi negli emiliani con Keita e Almqvist per Hernani e Cancellieri ma è Bonny a farsi pericolosp al 12' quando esplode un rasoterra che Vasquez con molta fatica riesce comunque a deviare. Bravissimo invece il portiere empolese al 18' quando, su punizione di Bernabé, vola e intercetta la palla destinata a finire nel sette alla sua sinistra. Al 20' altra occasione per il Parma ma Sohm serve troppo lungo Charpentier, rimasto solo davanti alla porta avversaria. La partita si spegne sino al 35' quando Charpentier al limite dell'area fa partire una conclusione potente di destra, la palla viene sfiorata da Viti, ma non cambia traiettoria e Vasquez, in mezzo ai pali, non ci arriva. E' il gol del pareggio. Ma non finisce qui. Un minuto e mezzo dopo e Almqvist si infila in area da destra, il giocatore salta bene Vasquez in uscita ma il portiere lo atterra. E' calcio di rigore e Bonny sul dischetto non firma il sorpasso: tiro potente ma sulla parte alta della traversa. Il Parma ci prova ancora e al 43' prima Mihaila, che sbaglia il tiro, e poi Charpentier che metto di poco a lato. Nel finale ancora assedio emiliano ma la partita resta sull'1-1. 



 Inter-Juventus è pioggia di gol, finisce 4-4


Alla fine è 4-4, con questa sequenza di reti: nel pt 15' Zielinski (rigore), 20' Vlahovic, 27' Weah, 35' Mkhitaryan, 37' Zielinski (rigore); nel st 8' Dumfries, 26' e 37' Yildiz. E proprio il giovane turco è stato il protagonista del match: entrato al 16' della ripresa, sul 4-2 per l'Inter, al posto di Weah, ha preso per mano la Juve e segnando due reti ha regalato il pari alla squadra di Thiago Motta.

    Con questo risultato l'Inter perde terreno dal Napoli, che ora è primo con 22 punti e +4 sui nerazzurri. La Juventus è terza a quota 17.


Inter-Juventus 4-4 (3-2).




Emozioni, gol e spettacolo, in sostanza tutto quello che deve essere sempre un derby d'Italia. A San Siro non è stato uno dei classici Inter-Juventus degli ultimi anni da zero tiri in porta, ma stavolta il big match finisce con un pirotecnico 4-4.


Una sfida in cui succede di tutto con continui ribaltamenti di fronte e di punteggio: prima avanti i nerazzurri, poi i bianconeri, poi il nuovo allungo interista fino al 4-2 prima della clamorosa rimonta finale nel segno di Yildiz.


Un dato fa capire quanto sia stata una gara fuori dal normale, ovverosia che si tratta della terza volta nella storia che in un derby d'Italia vengono realizzato almeno otto gol e l'ultima volta era stato il 9-1 juventino del 10 giugno 1961 preceduto dal 6-2 per i bianconeri il 17 gennaio 1932. La migliore risposta probabilmente, a livello di movimento calcistico, al Clasico spagnolo di ieri. Un pari che per come si era messa la partita sicuramente fa più felice Thiago Motta, considerando che nel secondo tempo la Juventus per lunghi tratti ha vacillato, ma con la capacità (e un pizzico di fortuna) di rimanere in piedi prima di assestare il doppio colpo per strappare il pareggio.


E sul punteggio finale probabilmente si vede più la mano del tecnico bianconero che di Simone Inzaghi: se il primo butta nella mischia Yildiz che lo ripaga con la doppietta decisiva, il secondo con l'ingresso di Bisseck (dal suo lato arrivano entrambi i gol del turco) rovina tutto quello che aveva fatto di positivo prima. Anche perché poi l'Inter ha messo in mostra nella ripresa tutto il campionario del suo essere altalenante, dai molteplici errori in zona gol sprecando occasioni per il 5-2 fino alle disattenzioni difensive che hanno portato al pari. Erano stati proprio i nerazzurri a sbloccare la gara, con un calcio di rigore di Zielinski (contatto Thuram-Danilo), mostrando la faccia migliore fin da subito. Allo stesso tempo la Juventus di Thiago Motta ha mostrato tutto il suo carattere, ribaltando nel giro di 10' la gara con le reti di Vlahovic (mancino da due passi su assist volante di McKennie) e di Weah (deviazione sottoporta su cross basso di Conceicao). L'Inter sembra alle corde ma a sua volta reagisce con altri due colpi ben assestati, prima con un mancino di Mkhitaryan dal limite e poi con un altro rigore di Zielinski (contatto Kalulu-Dumfries in area) che regalano il nuovo vantaggio per 3-2 ai nerazzurri prima del riposo.


Nella ripresa la squadra di Inzaghi entra col piglio giusto di chi vuole chiudere la sfida. E sembra riuscirci, perché Dumfries trova con una deviazione in mischia il gol del 4-2. Non solio, perché sfiora più volte pure la quinta rete, sprecando occasioni con Thuram e Lautaro oltre a trovare un Di Gregorio decisivo con interventi importanti su Dimarco e Barella. Poi arriva la mossa che cambia la partita, con Thiago Motta che inserisce Yildiz per uno spento Weah mentre Inzaghi sostituisce un positivo Pavard con Bisseck. L'Inter sembra in controllo, continua a spingere ma sul lato del tedesco si dimentica di difendere. Così Yildiz prima riapre la partita con un mancino a chiudere un veloce contropiede prima di trovare il gol del 4-4 ancora col mancino dopo un cross dalla destra e la conseguente dormita della retroguardia nerazzurra. Nel finale nessuna ha più le forze per cercare il clamoroso 5-4 e così alla fine sorride il Napoli, che vola a +4 in classifica sull'Inter seconda e +5 sulla Juventus terza.


Serie A: Fiorentina-Roma 5-1

La Fiorentina travolge la Roma per 5-1 grazie alla doppietta di Kean al nono e 41esimo, alle reti di Beltrán su rigore al 17esimo e di Bove al 52esimo e all’autogol di Hummels al 71esimo. Al 39esimo Koné aveva accorciato le distanze.


Un calcio di punizione battuto direttamente in rete da Dybala è deviato sul palo da de Gea. Negli ultimi 25 minuti i giallorossi restano in dieci per l’espulsione di Hermoso al 65esimo.

News calcistiche del 27 Ottobre 2024

 


Super Barcellona nel Clasico: Poker di Flick ad Ancelotti


Il Barcellona si prende il Clasico nell’11ª giornata di Liga e lo fa con una prestazione che resterà nella storia: i Blaugrana demoliscono 4-0 il Real Madrid al Bernabeu, guidati da una doppietta di Lewandowski. Anche Yamal e Raphinha partecipano alla festa, mentre Mbappé si vede annullare due gol per fuorigioco. I catalani di Flick volano a 30 punti in campionato, lasciando i rivali a 24. Vittorie anche per Villarreal, Rayo e Las Palmas.


Atalanta show nell’anticipo: Verona sepolto da 6 gol


Nell’anticipo della nona giornata di Serie A l’Atalanta manda ko il Verona vincendo per 6-1. Al Gewiss Stadium è spettacolo di gol ed emozioni, con gli uomini di Gasperini che annichiliscono i gialloblù già nella prima frazione. Nerazzurri che partono bene giocando una mezz’ora micidiale che manda subito ko gli Scaligeri. De Roon (6′), Retegui (9′), De Ketelaere (14′) e Lookman (prima al 29′ e poi al 34′), mandando all’inferno gli uomini di Zanetti con una cinquina da incubo resa meno amara dalla rete di Sarr (42′). Nella ripresa Retegui (58′) sigla la doppietta personale e chiude i conti con Gasperini che festeggia la panchina numero 400 con la Dea nel migliore dei modi, con tre punti che portano gli orobici al terzo posto a pari punti con la Juventus in attesa del derby d’Italia.


Napoli, Meret: “Il rinnovo non mi condiziona. I miei agenti ne parlano col club”


Al termine del match vinto conto il Lecce, il portiere del Napoli Alex Meret è intervenuto in conferenza stampa: “Abbiamo fatto una buona prestazione ma oggi non era facile. Abbiamo lasciato qualche spazio in ripartenza e qualcosa sulle palle inattive ma è stata una buona prestazione da parte di tutti”.

Cosa è cambiato in fase di non possesso?

“Vedo grande disponibilità e sacrificio da parte di tutti. Tutti sono pronto a tornare a centro all’ora. Facciamo tutto quello che ci chiede il mister e stiamo raccogliendo i frutti”.


L’impatto di Buongiorno?

“Sta facendo una grandissima prima parte di campionato, è difficilissimo saltarlo. Ci sta dando una grandissima mano anche sull’aspetto della personalità. C’è da fargli i complimenti. Sta dimostrando di essere un grandissimo giocatore”.


Un po’ di nervosismo negli ultimi minuti, forse troppo paura?

“Forse sì. c’è stata un po’ di frenesia, ma ci sta che ci sia negli ultimi minuti. Ma c’è stato sempre ordine e sacrificio da parte di tutti, anche se ci siamo abbassati”.


Pronti per il ciclo difficile?

“Sì, siamo in grande fiducia proveremo a sfruttalo. Andremo a Milano per vincere e poi penseremo alle altre partite. Vogliamo continuare così anche se ci saranno altre gare che ci metteranno alla prova”.


Motta mette pressione, ha ragione?

“Nessuno ci mette pressione, sappiamo che la prima parte di campionato è importante e non era scontato dopo l’anno scorso. Ma è ancora presrto, dobbiamo ragionare partita dopo partita e dobbiamo restare umili”.


Spavento sull’occasione del Lecce?

“Ho fatto una buona risposta di riflessi, Alessandro è stato bravissimo a buttarla fuori e ha poi subito anche fallo. Ci si deve sempre aituare ed essere piàù cattivi per non concedere queste occasioni”.


Rinnovo di contratto?

“Questa cosa non mi condiziona, io lavoro tutti i giorni per la partita e al resto ci pensano i miei agenti: so che stanno parlando in questo periodo, non vedo problemi”


Genoa, lunedì le visite per Mario Balotelli: cifre e dettagli


Il Genoa ha deciso di accelerare e chiudere per Mario Balotelli. In serata, le parti dovrebbero chiudere definitivamente l’accordo.

Alberto Gilardino avrà presto un nuovo attaccante. E per Mario Balotelli si tratterà di un nuovo ritorno in Serie A. L’intesa finale sarà perfezionata in serata, ma già lunedì l’attaccante italiano sosterrà le visite mediche.  L’ex attaccante di Inter e Milan firmerà poi un contratto fino al 30 giugno 2025 con uno stipendio tra i 400 e i 500 mila euro lordi legato a bonus e presenze.  Inoltre, nel contratto sarà presente anche la possibilità di svincolo legata a determinati casi e condizioni.



sabato 26 ottobre 2024

Napoli batte Lecce 1-0

 


Serie A, Napoli-Lecce 1-0, decide Di Lorenzo: i partenopei restano da soli in vetta

Napoli-Lecce 1-0: l’ingresso di Raspadori, Kvaratskhelia e Politano cambia volto alla partita

Il Napoli supera il Lecce per 1-0 al termine di una partita meno semplice del previsto. A cambiare le sorti della gara l’ingresso in campo di Raspadori al 57esimo e di Kvaratskhelia e Politano al 72esimo.


Il Napoli va all’attacco fin dall’inizio della sfida ottenendo tre calci d’angolo. Al 13esimo passaggio di Neres per Ngonge che fa partire un rasoterra, parata di Falcone. Al 25esimo è Neres ad andare alla conclusione, ma il portiere giallorosso si oppone ancora.


Un minuto dopo Ngonge impegna l’estremo difensore di salentini, Olivera raccoglie la sfera e la regala a Di Lorenzo che mette in rete ma l’arbitro annulla per fuorigioco.


Al 28esimo traversone di Neres e colpo di testa di McTominay che va oltre la traversa. Sul cambio di fronte Lecce pericoloso con Banda, Rrahmani salva la porta. Al 33esimo giallorossi in contropiede con Krstovic che serve Pierotti, Olivera lo anticipa e mette in angolo prima che l’avversario riesca a concludere. 


Sul corner successivo colpo di testa di Baschirotto, Meret vola e devia. La risposta del Napoli è affidata a Lukaku, Falcone dice ancora no. Alla fine del primo tempo Ngonge tenta il gol, il portiere dei salentini si salva in angolo.


Nella ripresa Meret è costretto a un’uscita con respinta di testa per anticipare Krstovic. Il Napoli non ci sta, al 56esimo Neres libera Buongiorno che dà la palla a Lukaku, la conclusione termina alta.


Gli azzurri protestano per un contatto in area tra Banda e Politano, ma per il Var è tutto regolare. Poco dopo su un traversone di Banda, Buongiorno colpisce di testa sfiorando l'autorete.


Al 73esimo corner per i partenopei, colpo di testa di McTominay respinto da Falcone, Di Lorenzo anticipa Krstovic e segna: è la rete che decide la partita. Sei minuti più tardi l’ultimo brivido: conclusione pericolosa di Krstovic che termina di poco fuori.


Al termine della sfida contro il Lecce, il Napoli è in testa in classifica con 22 punti, cinque in più dell’Inter, sei in più di Juventus e Udinese, otto in più di Milan e Torino. Partenopei, friulani e granata hanno giocato una partita in più.


Il Lecce è invece penultimo a quota 5, due lunghezze sotto Monza e Parma, quart’ultimi e in zona salvezza, una sotto al Genoa, terz’ultimo, e una sopra al Venezia, ultimo. I giallorossi sono l’unica tra queste quattro squadre ad avere già disputato la nona giornata.


La prima frazione di gara termina sullo 0-0 tra Napoli e Lecce. In un match ricco di emozioni e di capovolgimenti di fronte sono i padroni di casa a fare la partita con il Lecce che attende sulla propria trequarti per poi scatenarsi in contropiede. Il Napoli aveva trovato il gol del potenziale vantaggio con Di Lorenzo poi annullato, dopo revisione Var, per una posizione irregolare dello stesso. Anche da parte Lecce non sono mancate le occasioni con alcuni tentativi di Banda dal limite e un doppio colpo di testa nella stessa azione dei due difensori centrali, Baschirotto - Gaspar, che per poco non sono riusciti a trovare la via del gol.Tre punti d'oro per il Napoli che portano la firma del capitano Giovanni Di Lorenzo. In una partita difficile gli uomini di Conte riescono a battere un Lecce completamente diverso da quello che ha subito sei gol in casa la scorsa domenica. Dopo un primo tempo molto combattuto da entrambe le parti con occasioni sia per i padroni di casa, che si sono visti annullare un gol, e che per gli ospiti, nel corso dei secondi quarantacinque minuti il Napoli è uscito riuscendo a vincere il match. Match scorer della gara il capitano Di Lorenzo che al 73' sblocca il match su un tap-in ravvicinato dopo la respinta, non perfetta, di Falcone. La squadra di mister Gotti ci prova fino alla fine, ma senza mai veramente impensierire Meret. Secondo 1-0 consecutivo e vetta confermata per il Napoli che si guarderà il derby d'Italia da primo in classifica.

venerdì 25 ottobre 2024

News calcio 25 Ottobre 2024

 


Galliani: “Mai parlato di Maldini con Marotta”

“Maldini? Mai parlato con Marotta e con nessuno di lui, con il giocatore parlo tutti i giorni. Ma non ne ho mai parlato con nessuno”. L’ad del Monza Adriano Galliani smentisce i rumors sull’interesse dell’Inter per l’attaccante figlio e nipote d’arte. “Non ci hanno mai fatto richieste, non esiste: non credo. Poi io sono milanista… Lasciatemi stare”, ha detto arrivando in via Rosellini a Milano, sede della Lega calcio.


Scaroni (Milan) su rinvio Bologna: “Decisione incomprensibile”

Il presidente del Milan, Paolo Scaroni, ha commentato a caldo la scelta di rinviare Bologna-Milan: “Bologna-Milan non si gioca. A mio avviso è una decisione incomprensibile dovuta al Sindaco di Bologna che ha vietato di giocare pure a porte chiuse”


Serie A: rinviata Bologna-Milan

Bologna-Milan, in programma alle ore 18 di domani sabato 26 ottobre, è stata rinviata a data da destinarsi: non si è trovato l’accordo per giocarla sabato in campo neutro. Ieri l’ordinanza del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, di chiudere lo stadio Dall’Ara per le previsioni di pioggia e per le attività di ripristino della situazione nel quartiere Porto-Saragozza, che ospita lo stadio e che è stato quello più colpito dall’alluvione di sabato sera. La Lega Serie A premeva per giocare ma alla fine ha ufficializzato il rinvio. Il presidente del Milan Scaroni: “Decisione incomprensibile, ha scelto il sindaco di Bologna che non ha voluto giocare a porte chiuse”. L’ad rossoblù Fenucci: “Aprile? Penso si potrà trovare una data prima”. Non è chiaro quando potrà essere recuperato il match visto il serrato tour de force per entrambe le squadre nei prossimi mesi. Potrebbe essere libera la settimana tra il 16 e il 22 dicembre, in concomitanza con la seconda parte degli ottavi di finale di Coppa Italia, ma il calendario vede il Milan già impegnato col Genoa il 15 e col Verona il 20 e per inserire Bologna-Milan in questa finestra occorrerebbe fare dei cambiamenti. In caso contrario, senza eliminazioni delle due squadre dalle coppe, si potrebbe arrivare addirittura fino ad aprile.


Baroni: “Ho sostituito Tchaouna per gli ululati razzisti a Twente…”

Marco Baroni è certamente soddisfatto per la prestazione della Lazio culminata nel successo di Enschede contro il Twente, terzo consecutivo in Europa League. Atmosfera di gioia, tuttavia, rovinata da uno spiacevole episodio a fine gara nei confronti di Tchaouna probabile vittima di insulti razzisti da parte dei tifosi di casa: “Gli ululati a Tchaouna? Purtroppo confermo che il giocatore ha percepito questo, è un tema che ora non vorrei esporre, abbiamo cercato di tranquillizzarlo e poi l‘ho sostituito perché non era più nelle condizioni emotive di continuare. Ma credo che il quarto uomo abbia visto quanto successo. Sanzioni dall’Uefa? Credo di sì”. Quanto allo specifico della gara: “E’ andato tutto bene perché l’abbiamo preparata bene – dice – Sono gare complicate perché c’è un ambiente caldo qui e una squadra giovane che pressava molto. Ci siamo trovati in superiorità numerica e in vantaggio, mi aspettavo una gara di personalità che dovevamo chiudere e anche se non l’avessimo chiusa avremmo dovuto fare molta attenzione e così è stato”.


Esordio dal 1′ per Gigot e ottima prestazione anche di Dele-Bashiru: “Sono contento per Gigot che ci ha dato carisma e personalità, Dele non è una sorpresa, bisogna dargli il tempo perché c’è un ambiente diverso, un modo di lavorare diverso e c’è un percorso da fare e dunque crescerà esponenzialmente“. Belle le parole spese nel post-gara da Pedro e Isaksen che apprezzano il modo propositivo che ha questa Lazio nell’affrontare le partite: “Sono felici? Mi fa piacere, io credo che la squadra deve avere una parte di emotività, trasmettere sentimenti è una cosa importante, questo aspetto non va sbagliato, si può perdere ma non si deve sbagliare questo atteggiamento, stiamo facendo una proposta, la squadra è andata in pressione alta perché volevamo togliere loro il palleggio e quindi sono contento, recuperiamo e rimettiamo testa al campionato”.


Una Lazio che oggi non ha subito gol ma che deve migliorare questo aspetto in senso generale: “I gol subiti? Ci sono state anche delle situazioni casuali e altre in cui dobbiamo fare meglio, a me piace la squadra che si gioca tutto su un pallone, oggi c’è stato un momento che abbiamo rallentato e loro hanno preso campo e li si rischia di perdere qualcosa e questo non deve avvenire. Si può giocare con tanti giocatori offensivi ma tutti devono dare un contributo nelle due fasi, c’è lavoro da fare ma per ora siamo contenti. Segnale con gli attaccanti inseriti? Io nella proposta che faccio devo essere coerente e mi piace stimolare la squadra e i ragazzi recepiscono, dobbiamo difenderci attaccando”.


Makoumbou lascia il Cagliari in 10, l'Udinese ne approfitta: a segno i due centravanti

Finisce 2-0 l'anticipo della nona giornata di campionato tra Udinese e Cagliari al Bluenergy Stadium di Udine. Alla mezz’ora l’episodio chiave: Makoumbou si fa sorprendere da Pajero ed è corsetto all’atterramento falloso. Il centrocampista, già ammonito al quinto minuto, viene mandato anticipatamente sotto la doccia.


A sbloccare il punteggio ci pensa sugli sviluppi del tiro dalla bandierina con Lucca che stacca perfettamente e di testa batte Scuffet su cross di Kamara. L'Udinese raddoppia al 78' con Davis. Azione personale dell'attaccante bianconero che ha calciato in porta di prima intenzione superando l'ex di turno Scuffet.


Un erroraccio di Braunoder condanna il Como: il Torino porta a casa i tre punti

Il Torino batte 1-0 il Como nell'anticipo del venerdì sera della nona giornata di Serie A.


Il Toro passa in vantaggio grazie a un errore di Braunoder: il suo retropassaggio di testa verso Audero risulta goffo e troppo corto, permettendo al neo-entrato Alieu Eybi Njie (classe 2005) di inserirsi e segnare il suo primo gol da professionista al 75'. Primo gol da professionista per il diciannovenne granata, che insieme al suo estremo difensore, decisivo nel recupero su almeno altri tre tentativi del Como, consente a Vanoli e al suo Torino di tornare a respirare.

giovedì 24 ottobre 2024

Conte: “Turnover col Lecce? Nel Napoli abbiamo tutti titolari. Sul rinnovo di Kvara ho una speranza”

 


Conte: “Turnover col Lecce? Nel Napoli abbiamo tutti titolari. Sul rinnovo di Kvara ho una speranza”

Antonio Conte parla alla vigilia della sfida con il Lecce.


Dobbiamo aspettarci un turnover contro il Lecce?


“E perché dovrei farlo massiccio? Non mi piace parlare di turnover, abbiamo tutti titolari. Ci sono delle scelte da fare. Se c’è qualche acciacco o qualche problema prendo una decisione. Cercherò di mettere in campo la migliore formazione. C’è una partita da disputare contro il Lecce e vogliamo continuare a fare risultato. Poi è inevitabile che farò domani delle valutazioni e stilare l’undici iniziale”.


Si aspetta un approccio diverso sabato con il Lecce?


“Me lo auguro. L’approccio che abbiamo avuto ad Empoli non è stato positivo. Non è voluto da parte mia o dei giocatori. A volte ci sono anche gli avversari e per questo abbiamo avuto difficoltà nel primo tempo. Vogliamo migliorare e cercare di fare meglio”.


Napoli-Lecce e Inter-Juve, la ‘nona’ tappa cosa può portare agli azzurri?


“Non guardo agli avversari, ma soltanto alla nostra sfida. Vogliamo mettere fieno in cascina che ci potrà tornare utile quando ci saranno delle difficoltà. Siamo concentrati sulla nostra gara cercando di dare continuità di risultati per proseguire questo discorso nel migliore dei modi”.


La sfida con il Lecce è una partita particolare?


“Ci sono i sentimenti e poi la professione. Bisogna distinguere i due campi. Difficilmente possono essere accomunati. Lecce rappresenta le mie origini, dove tutto è iniziato. Ho cominciato nella squadra di mio padre e poi sono andato nel settore giovanile del Lecce che mi ha fatto esordire in serie A. Lecce farà sempre parte del mio cuore, poi c’è la partita e vogliamo vincere”.


Come sta lavorando Raspadori?


“Sta facendo bene come tutti gli altri. Lo vedo sempre molto positivo, è totalmente concentrato su  quello che stiamo facendo. Per me è un attaccante, lo vedo nel ruolo di McTominay, un po’ come seconda punta”.


Il rinnovo di Kvaratskhelia comincia a darle fastidio oppure no?


“Se ne parla da tanto. Sicuramente c’è una discussione tra il club e l’entourage del giocatore. Entrare nei dettagli precisi non mi compete. Chiedo a Khvicha di continuare a fare quello che sta facendo e restare concentrato. Lui è un professionista esemplare e dobbiamo pensare a questa stagione. Mi auguro che la situazione si possa risolvere trovando un accordo tra la società e l’agente di Kvara. So che tutto può succedere, serve un accordo che soddisfi entrambi le parti. Altrimenti bisogna pensare soltanto a questa annata che per noi è fondamentale. Khvicha deve essere totalmente concentrato proprio come sta facendo”.


Come ha visto Lukaku questa settimana?


“L’ho visto tranquillo e sereno. Ha lavorato con professionalità, non vedo problematiche a livello di gestione. Non c’è niente di programmato”.


Il ciclo difficile dirà molto sulle ambizioni del Napoli?


“Lavoriamo ogni giorno per affrontare tutte le situazioni. Abbiamo cominciato a Verona con una sconfitta e adesso dopo otto giornate è successo l’opposto e siamo in testa alla classifica. Dobbiamo trovare un equilibrio che è alla base di tutto. Vedo determinate cose ogni giorno e penso di avere il polso della situazione. Noi dobbiamo continuare a crescere pensando a come migliorare per cercare di terminare al più presto questo percorso. Solo chi non ha mai vinto può dire delle fesserie. Ne sento tante, chi ha vinto, sa cosa è necessario per tornare a farlo.  Noi dobbiamo essere equilibrati e credere in quello che stiamo facendo. Ci potranno essere momenti con risultati negativi e non butteremo tutto all’aria”.


Che entusiasmo avverte in città?


“E’ stata bella l’iniziativa della foto nella metro di Chiaia, considerata tra le sei stazioni più belle in Europa. Dobbiamo continuare a coltivare questo legame con amore. Napoli è una città che dà tanto e noi dobbiamo avere voglia di alimentare questa passione che c’è sempre stata. Noi siamo sempre di passaggio, la passione a Napoli è costante. Si vive per il calcio e sarà  sempre così”.


Chi è l’alternativa di Politano, Mazzocchi, Zerbin o Ngonge?


“Quando affrontiamo squadre che ci occupano i ‘cinque’ canali, di solito si abbassa un esterno o un centrocampista, quindi Politano o uno tra Lobotka e Gilmour. Se dovessimo trovare squadre che non attaccano in questa maniera Neres e Kvara potrebbero anche giocare insieme. Dietro Politano ci sono diverse soluzioni. Le proviamo in ogni allenamento. Magari – sorride – in futuro troverete la risposta”.


Come mai Lukaku ha deluso nel primo tempo contro l’Empoli?


“Non si può parlare solo di Romelu. Sono stati tutti insufficienti, io compreso perché li ho scelti. La prestazione è cambiata nella ripresa e abbiamo vinto modificando l’atteggiamento e qualche situazione tattica. E’ limitativo parlare di un solo calciatore”.


La rabbia di Simeone rappresenta la voglia del Napoli?


“Simeone, Olivera ma anche lo stesso Mazzocchi hanno sempre l’input giusto. Mi aspetto questo da parte di chi subentra. Chi entra, deve dare il massimo e fa anche capire quanto sia fortunato chi gioca”.


News calcio 24 Ottobre 2024

 


Colpo Lazio col Twente: è prima in Europa League!

Lazio vittoriosa in Olanda contro il Twente (2-0) e capolista nella maxi classifica di Europa League. Decisive le reti di Pedro nel primo tempo e di Isaksen nella ripresa. Gara in discesa per la squadra di Baroni già in avvio per l’espulsione del portiere olandese Unerstall per fallo su Dia lanciato a rete. Il Twente nelle precedenti gare di Europa League era stato comunque capace di fermare il Manchester Utd e il Fenerbahce di Mourinho. La Lazio dopo tre giornate è a punteggio pieno insieme a Tottenham e Anderlecht.


Bologna-Milan, che caos: la Lega vuole giocare a porte chiuse!


La Lega ha deciso che vanno battute tutte le strade possibili perché Bologna-Milan si giochi in questo weekend. Il calendario già strapieno di impegni creerebbe infatti problemi non indifferenti di programmazione per fissare il recupero con entrambe le squadre impegnate in Champions e in Coppa Italia (ottavi di finale per tutte e due il 3 dicembre), oltre ovviamente alle partite di Serie A con anticipi e posticipi già fissati sino a fine anno solare. Ecco perché si cerca di trovare in queste ore una soluzione affinché la partita si possa giocare, andando quindi contro l’ordinanza del sindaco di Bologna che aveva imposto il rinvio della partita per problemi di ordine pubblico e viabilità legati al maltempo che ha colpito l’Emilia-Romagna in questi giorni.


La posizione della Lega è questa: l’ipotesi rinvio non esiste. E soprattutto non è ufficiale. Esistono tre scenari: il primo vedrebbe la sconfitta per 0-3 del Bologna qualora non fosse disponibile il Dall’Ara che, attualmente, risulta agibile. Il secondo scenario è quello della disputa di Bologna-Milan in campo neutro su disposizione della Lega Serie A, ente organizzatore del campionato. Il terzo ed ultimo scenario potrebbe essere quello di vedere Bologna-Milan disputata sabato alle 18 ma a porte chiuse, con buona pace del club emiliano che non potrebbe opporsi a tale scelta. Domani mattina è previsto un colloquio tra il Prefetto e il sindaco di Bologna per cercare di far tornare il sindaco sui suoi passi.


Ikonè fa bella la Fiorentina: poker al San Gallo in Conference


Partita piena di colpi di scena. Il San Gallo approccia meglio il match e va in vantaggio con Mambimbi, vicino alla rete in un altro paio di circostanze. Nella ripresa la Fiorentina ribalta facilmente la situazione con Martinez Quarta e Ikonè. Un beffardo colpo di testa di Gortler ristabilisce la parità, ma ancora una volta l’ex Lille trova l’angolo giusto col mancino. Nel recupero Gosens chiude i conti con un comodo tap-in.



Roma di misura sulla Dinamo Kiev: decide Dovbyk su rigore


Prima vittoria in Europa League per la squadra di Juric, che batte 1-0 gli ucraini e sale a 4 punti in classifica. In avvio Baldanzi si procura il rigore del vantaggio, trasformato da Dovbyk. Lo stesso Baldanzi sfiora il raddoppio, Tymchyk vicino al pareggio. Attento Svilar su Guerrero. Nella ripresa ci prova ancora Tymchyk, Shomurodov spreca il 2-0. Prossima sfida il 7 novembre sul campo dell’Union Saint-Gilloise, domenica c’è la Fiorentina.


Roberto Mancini, divorzio con l’Arabia Saudita: non è più il ct


Roberto Mancini non è più l’allenatore dell’Arabia Saudita. La notizia era nell’aria da giorni e pochi minuti fa è arrivata l’ufficialità: il 59enne era in carica da agosto 2023 e ha guidato la squadra asiatica per 18 partite.


Questo il comunicato sui social: “Il Consiglio di Amministrazione della Federazione Calcio Saudita e l’allenatore della Nazionale Roberto Mancini hanno raggiunto oggi un accordo congiunto che prevede la fine del rapporto contrattuale”.


Flachi sta bene dopo l’infarto: visita la Sampdoria a Bogliasco


“Ieri sono uscito dall’ospedale e oggi sono venuto qui a Bogliasco dove ho ritrovato amici ed ex compagni di squadra. Era un po’ che Pietro (Accardi, ndr) e Andrea (Sottil, ndr) mi dicevano di andarli a trovare. Credo fosse l’occasione giusta. Sto bene, ringrazio ancora tutti coloro che mi hanno dimostrato grande affetto nei giorni scorsi”.


Lo racconta Francesco Flachi a Telenord dopo la visita di oggi al centro sportivo “Mugnaini” di Bogliasco, dove è stato tante volte protagonista da calciatore (è il terzo cannoniere di sempre nella storia della Sampdoria dietro a Mancini e Vialli e davanti a Quagliarella).


Francesco, reduce da un principio di infarto, ha fatto un selfie con Tutino, ha parlato con Massimo Coda e già sabato nel Tgn calcio delle 12,30 sarà a Telenord per commentare la vigilia di Sampdoria-Mantova e lunedì al Derby insieme con gli altri opinionisti.

mercoledì 23 ottobre 2024

News calcistiche del 23 Ottobre 2024

 


Thuram fa felice l’Inter: vittoria al 92′ con gli Young Boys!


Un gol al 92′ di Marcus Thuram – su assist di Di Marco dopo un bel tacco di Lautaro – regala la vittoria all’Inter contro gli Young Boys. A Berna decisivi gli ingressi dalla panchina per la squadra di Simone Inzaghi, che soffre contro gli svizzeri. Rigore sbagliato da Arnautovic, palo di Monteiro per gli elvetici. Nel finale l’episodio vincente: l’Inter sale a quota 7 punti nella classifica di Champions.



L’Atalanta sbatte contro il muro del Celtic: è solo 0-0


Nel terzo turno di Champions League 2024/25 l’Atalanta domina in lungo e in largo ma ottiene soltanto un punto nel pareggio a reti bianche del Gewiss Stadium contro il Celtic: l’incontro termina 0-0. Nel corso del primo tempo Pasalic si rende pericoloso più volte con i suoi inserimenti, ma nelle due occasioni più nitide viene fermato prima dalla traversa e poi da Schmeichel. I bergamaschi salgono a 5 punti in classifica.



Gasperini non boccia l’Atalanta: “Abbiamo fatto tanto, un pari da accettare”


Il tecnico dell’Atalanta Gian Piero Gasperini in conferenza stampa per analizzare la sfida contro il Celtic, finita 0-0.


“Loro arrivavano da una brutta sconfitta, si sono difesi con energia. Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare, non possiamo rimproverarci più di tanto, siamo stati bravi. Ci sono state diverse situazioni da gol, dobbiamo accettare il pareggio, ci abbiamo provato fino alla fine”.


Cosa ha detto ai suoi attaccanti?

“Non è che non ci hanno provato, in alcune occasioni siamo stati un po’ sfortunati. Ci è mancata solo un po’ di precisione: non è facile per i nostri attaccanti giocare ogni tre giorni. Bisogna necessariamente ricorrere alla panchina, se riesci a giocare 60-65 minuti puoi giocare anche tre partite. Ci abbiamo provato, è stato bravo anche il portiere loro. Siamo stati anche sfortunati, in alcune situazioni. Non è facile giocare ogni tre giorni, con questa continuità, la panchina in questi anni è sempre stata determinante. Abbiamo poco da rimproverarci”.


Che indicazioni può trarre dal futuro?

“Le partite sono delicate in campionato, figuriamoci a Stoccarda. Ho visto lo Shakhtar perdere 1-0 contro l’Arsenal su autorete, non esiste nella Champions una gara semplice. A volte c’è un po’ di presunzione nei giudizi, dovremo essere un po’ più moderati a giudicare gli avversari, ogni squadra ha giocatori in nazionale, abbiamo fatto una partita in cui abbiamo dominato, onore e merito a loro”.



Baroni avverte la Lazio: “Col Twente non servirà l’ordinario…”


ENSCHEDE (OLANDA)- Marco Baroni non vuole scegliere tra il campionato, dove la Lazio è stata una delle sorprese delle prime giornate, e l‘Europa League in cui i biancocelesti viaggiano a punteggio pieno dopo due partite e andranno domani (24 ottobre) a caccia del tris sul campo del Twente a Enschede.


“Noi vogliamo competere per tutti gli obiettivi – ha spiegato il tecnico della Lazio alla vigilia della trasferta olandese – chiaro che contro il Twente non saranno sufficienti delle motivazioni ordinarie, servirà fare qualcosa di straordinario e mi aspetto questo da parte della squadra. Sono gare dove ci sono i presupposti più belli per voler fare bene. Affrontiamo una squadra giovane che gioca bene a calcio – ha aggiunto Baroni –. Nelle due partite di coppa ha fatto molto bene, quindi per noi sarà un test difficile, specialmente nel loro stadio. Li abbiamo visti, sappiamo che ci sarà da fare una prestazione di altissimo livello dal punto di vista della corsa, del sacrificio, dell’intensità ma anche della qualità”.


Turnover? Più che rotazioni daremo delle opportunità ai ragazzi che considero comunque dei titolari” ha poi detto Baroni che, tornando sul match di campinato perso in dieci contro la Juve Torino, ha sottolineato che “quando cerchi di giocare un calcio offensivo occorre sacrificio, nella difficoltà abbiamo fatto una partita maiuscola in inferiorità numerica. Domani sarà una gara dove dobbiamo avere una grandissima concentrazione”.


Ahi Fiorentina: almeno un mese di stop per Gudmundsson


Costretto a lasciare il campo dopo neanche cinque minuti della partita di domenica tra il Lecce e la sua Fiorentina, arriva qualche dettaglio in più sulle condizioni di salute di Albert Gudmundsson, che aveva sin da subito palesato problemi ai flessori della coscia destra.


Ecco quanto si legge nel report appena diramato dalla Fiorentina tramite i propri canali: “ACF Fiorentina comunica che, nella mattinata di oggi, il calciatore Albert Gudmundsson è stato sottoposto ad accertamenti radiologici per valutare l’entità dell’infortunio occorso durante la gara con il Lecce di domenica 20 ottobre”.


E ancora, si legge: “Gli esami diagnostici effettuati hanno evidenziato una lesione di I/II grado a carico della giunzione mio-tendinea del bicipite femorale della coscia destra. Il calciatore ha già iniziato il percorso terapeutico stabilito dallo staff sanitario viola”. Dalle prime impressioni, almeno un mese di stop. Difficile immaginarsi in campo l’islandese prima della ripresa del campionato dopo la prossima sosta per le nazionali (fine novembre).


Juric alla squadra: “Roma cambia, voglio una mentalità vincente”


Obbligatorio svoltare in stagione e in Europa League. Risultati da raggiungere per la Roma, ancora senza vittorie nella competizione, che giovedì ospita la Dinamo Kiev all’Olimpico. Una sfida introdotta in conferenza stampa da Ivan Juric, che ha parlato anche ai microfoni di Sky.


A che punto è la mentalità di questa squadra?

“Da quando sono arrivato e anche con Daniele i ragazzi hanno giocato bene alcune partite, ma i risultati confermano che non siamo a buoni livelli come mentalità. Bisogna cambiare urgentemente questo, essere soddisfatti o mezzi soddisfatti delle prestazioni. Mi aspetto un’altra rabbia domani”.


Quale salto in più è necessario?

“Ci sono alcune situazioni che mi hanno dato fastidio come i gol subiti con Bilbao, Monza e Inter. Mi riferisco ai cali di concentrazione in certi momenti, ma anche fare più gol se hai dominio di possesso. Serve più voglia, cattiveria e determinazione per risolvere le partite”.


Serie B, tentazione Ranieri per il Catanzaro


Dopo tante panchine e successi in giro per il mondo, l’ultimo la salvezza del Cagliari, Sir Claudio aveva deciso di staccare definitivamente la spina, salvo la chiamata di una Nazionale, che finora non è arrivata. E però il richiamo della panchina è forte, così ecco che a Catanzaro – dove mister Caserta appare sempre sulla graticola – si sogna il grande ritorno. Ranieri infatti, oltre ad essere sposato con una catanzarese, a Catanzaro ha trascorso da difensore ben otto stagioni per 225 presenze e 6 gol totali, mantenendo sempre un legame forte con la città capoluogo calabrese. E poi c’è un indizio oggettivo che torna attuale: una cena di metà settembre sulla costa jonica catanzarese – dove Ranieri torna puntualmente ogni estate – col presidente del Catanzaro Floriano Noto, amici di vecchia data. Insomma, se son rose fioriranno…



ESCLUSIVA MANFREDI: “Lo stadio? Aspettiamo l’offerta formale di De Laurentiis. Napoli vuole uno stadio moderno”


Il sindaco Gaetano Manfredi parla in esclusiva nel corso di Forza Napoli Sempre: “Ci siamo visti alcune volte con De Laurentiis ed il ministro Abodi: c’è la massima disponibilità da parte dell’amministrazione. C’è un percorso da affrontare, anche alla stregua di quello che proprio oggi abbiamo appreso circa quello che si farà a San Siro a Milano. C’è un percorso legato ad un progetto tecnico ed economico della società Calcio Napoli. Noi, nei limiti del rispetto alla legge degli stadi, favoriremo il processo di ristrutturazione perché è nell’interesse della città e della nostra amministrazione avere uno stadio moderno ed efficiente a disposizione della città e capace di ospitare competizioni internazionali.  Non è possibile procedere alla vendita dell’impianto?  Questo è un falso problema, nel senso che se ci fosse un trasferimento della proprietà questo avverrebbe a valle di tutto il processo di ristrutturazione dello stadio, è una cosa secondaria in termini cronologici. Se ci sarà un investimento che superi ampiamente il valore dello stadio si potrebbe pensare, alla fine del percorso, ad un trasferimento di proprietà. Non si parte dalla vendita ma dalla realizzazione delle opere e del progetto. È lo stesso percorso che si sta facendo a Milano. E’ chiaro che con un affidamento tutto sarebbe molto più semplice, ma non mi fossilizzerei sul discorso vendita, il vero tema è l’entità dell’investimento e la qualità del progetto. Ci siamo lasciati con il ministro Abodi e con il presidente De Laurentiis che avremmo atteso la proposta formale con il progetto, in modo da incardinare un processo amministrativo: senza offerta formale non si può innescare il meccanismo, siamo una pubblica amministrazione. Finora non c’è stata alcuna offerta formale, la aspettiamo. Appena arriva, noi siamo pronti, abbiamo anche firmato un accordo con Sport&Salute che ci consente di fare da advisor tecnico e anche giuridico su tutte le procedure: Siamo in attesa ma, ripeto, noi siamo pronti. 

Il centro sportivo del Napoli a Bagnoli? I terreni di Bagnoli non sono del comune, sono di Invitalia, io sono coinvolto in quanto commissario di governo: anche lì serve una proposta, ad Invitalia che è proprietaria dei suoli e a me come commissario. Nel momento in cui ci fosse, procederemo all’avviso pubblico – perché c’è competizione su quei suoli – ma la prenderemo in considerazione. Ma senza progetto ed offerta concreta anche qui non si può muovere nulla. Napoli ospiterà gli Europei nel 2032? Su questo tema mi sto impegnando al massimo, il Governo è disponibile ma per far questo serve lo stadio: il progetto di riqualificazione dell’impianto è un requisito indispensabile per l’omologazione UEFA e per far rientrare Napoli tra le città ospitanti.  Il Napoli di Conte? L’allenatore è un grande professionista e un ottimo manager, ha il lavoro come mantra della sua vita, ci darà grandi soddisfazioni. Non diciamo altro… E’ una persona di grande qualità e il Napoli è una bella squadra. Anche Aurelio De Laurentiis ha fatto un’ottima campagna acquisti, è un grande presidente che ha portato scudetto alla città, dobbiamo solo lavorare tutti insieme per fare il bene dei tifosi e di Napoli” 


Bucchi: “Il Napoli doveva ripartire da un rinnovato senso di appartenenza e creare un gruppo disposto a sacrificarsi”


Cristian Bucchi parla a Marte Sport Live: “Il Napoli può o deve migliorare nell’espressione di gioco? Credo che il Napoli stia facendo il suo percorso, dopo una stagione disastrosa si doveva ripartire da un senso di squadra e di appartenenza, creare un gruppo che si sacrifica, umile, pronto a combattere e a saper giocare sporche, come è già capitato. Tutto ciò penso fosse l’obiettivo primario di Conte. Tutto il resto è migliorabile, ma questo sono le basi per costruire una mentalità vincente e duratura. Se il Napoli vuole aprire un ciclo, come intende fare con Conte, queste cose sono molto importanti. Ora si vede una squadra che sa lottare all’unisono. L’assenza di Lobotka pesa, lo slovacco è un calciatore fondamentale e centrale nel gioco di Conte, anche se non penso che la sua presenza avrebbe cambiato la dinamica della partita contro l’Empoli. Gilmour è un buon calciatore, l’ho visto già ‘dentro’ la squadra e i suoi meccanismi, è normale che bisogna concedergli tempo per crescere. Lukaku l’ho visto ancora un po’ imballato, è possibile che il Napoli, giocando anche una sola gara a settimana, abbia impostato anche di recente una preparazione pesante per poi rendere sino alla fine”.


D’Amico: “Kvaratskhelia? Presto il Napoli incontrerà il suo procuratore. L’obiettivo è accorciare le distanze tra le parti”


Andrea D’Amico parla a Marte Sport Live: “Rosa Napoli completa o serve qualcosa a gennaio? Intanto serviva un allenatore come Conte ed è arrivato. Ha fatto capire subito di che pasta è fatto: un professionista serio, sa migliorare ogni calciatore. Il Napoli è partito molto bene. Senza coppe – detto da non sottovalutare – può concentrarsi tutta la settimana sulla partita del weekend. È già il Napoli di Conte, quanto potrà crescere ancora? Una partita come quella di Empoli vinta in trasferta è un risultato importante e Conte non ha mai vinto con tanti gol di scarto. La Serie A è la più difficile al mondo a livello tattico. L’importante per Conte è fare un gol più dell’avversario e magari non prenderne. Rinnovo Kvara? Il rinnovo dato ad Osimhen credo abbia creato uno squilibrio in spogliatoio: è giusto che giocatori di pari valore – e Kvara ha determinato in modo importante il terzo scudetto – abbiano ingaggi simili. Per cui adesso è normale che il georgiano chieda un adeguamento importante. Il Napoli incontrerà Mamuka Jugeli, che io conosco ed è una persona che va diritto per diritto. Credo alla fine si proverà ad accorciare le distanze, ma bisogna capire fin dove il Napoli possa spingersi a livello contrattuale perché ci sono dei parametri da rispettare. Il destino di Osimhen? Penso che possa essere ceduto definitivamente a giugno più che a gennaio, ma non si può mai dire, perché dipende dalle necessità che emergeranno da qui a due mesi. Se qualche grande club a gennaio avrà bisogno di una punta immagino che pensi innanzitutto a lui come rinforzo”.


Padovano: “Napoli senza bel gioco? Ci vuole coraggio a criticare dopo un avvio così importante”


Michele Padovano parla a Marte Sport Live: “Napoli primo senza ‘bel gioco’, quali obiettivi? Ci vuole coraggio a criticare il Napoli in questo momento, dopo una campagna acquisti da 150 mln di euro, dopo aver preso il miglior allenatore per ricostruire e dopo il primato in classifica. Bisogna avere pazienza ed essere contenti di questo avvio di stagione, il bel gioco arriverà e chissà cosa vedremo. Sono certo che il Napoli migliorerà molto, così come Lukaku che tornerà in forma e tornerà ai suoi livelli. De Laurentiis rispetto all’anno scorso ha fatto non uno ma due passi indietro. Napoli-Lecce? Il Napoli cercherà di fare la partita imponendo il proprio gioco contro un Lecce reduce da una brutta sconfitta, in seguito alla quale l’allenatore dovrà lavorare su coraggio e carattere dei giocatori ma la differenza di valori in campo è importante ed emergerà”.


Fontana: “Il Napoli è ancora in rodaggio, ma nel frattempo fa tanti punti. Conte sta ancora costruendo”


Gaetano Fontana parla a Marte Sport Live: “Va bene parlare della non-prestazione di Empoli, va bene parlare della non-prestazione con Como, Parma, Cagliari, ma porti i tre punti sempre a casa. E qual è il motivo? Il Napoli si sta costruendo, è in in rodaggio, si sta conoscendo da poco con nuove metodologie, con nuovi innesti ed è normale avere sbavature, ma la squadra ha già sposato i dettami caratteriali del suo allenatore ed il suo modo di vivere. Ci sono momenti in cui devi soffrire e fare “testuggine”, poi attacchi. E quando vinci partite così è molto significativo, perché aumenta l’autostima e la voglia di vincere ancora, mi piace pensare a quando la squadra migliorerà nelle sue conoscenze. La condizione fisica è ancora non al top, il fatto che i giocatori siano andati in Nazionale è fuorviante, sembra che non ci si alleni ma racconto un episodio: al master di Coverciano con me c’era Andrea Pirlo, che parlava di programmi di lavoro concordati da Conte, suo allenatore alla Juve, e lo staff della Nazionale. Le sedute di allenamento della Nazionale sono certamente più blande, viene fatto lavoro fisico ma non così importante così come fatto nei club, perciò Conte forniva ai suoi giocatori una tabella di lavoro da fare: ecco perché ad Empoli Anguissa ha giocato così bene, ecco perché Olivera entra bene. Lukaku? Ci sta quel tipo di prestazione, Conte lo sta spremendo per farlo arrivare al top, per metterlo al pari con i suoi compagni. poi tutti sono allineati verso un unico pensiero: la vittoria. E quando c’è unità d’intenti si vince, non c’è niente da fare. Lobotka? Questo Napoli ha pochissimi infortuni rispetto allo scorso anno, la squadra è abituata a lavorare in un certo modo. Allo slovacco poteva capitare un infortunio del genere, non si ferma mai e poi lavorare a certi ritmi può pesare alla lunga. Parliamo di un corpo umano sotto stress, l’importante è ridurre certi infortuni al minimo. Gilmour? Ha pagato la non-prestazione di tutta la squadra, soprattutto nel primo tempo: da lui ci si aspetta qualità ma ad Empoli, nella prima parte, non ha potuto incidere come tutti i suoi compagni. Non dimentichiamo che i toscani sono in salute, in ogni caso si è vinto e torniamo al discorso iniziale: non giochi bene e porti i tre punti a casa, vuol dire che il Napoli è proprio forte”.


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