domenica 16 marzo 2025

Serie A-News del 15-03-2025

 


Un pareggio quello del Napoli, ottenuto in quel di Venezia che sa di sconfitta e addio ai sogni di gloria, ovvero, lo scudetto. Ancora una volta come la storia del Napoli ci insegna, i campani, sul più bello cadono, e come sempre, contro una squadra, di basso valore. Quasi certamente, il Venezia, dopo questo pareggio retrocederà lo stesso, in serie B. Forse anche se avesse vinto, vista la classifica attuale dei lagunari sarebbe retrocesso. Ma la gioia di infastidire "sempre" gli azzurri, da parte di queste squadre di provincia, non passa mai. E' una scena già vista, un copione letto e riletto più volte. Squadre ormai spacciate, che durante la stagione hanno incassato più di 50 reti, quando vedono il Napoli, cacciano una scienza e una determinazione, che se l'avessero avuta non solo contro i partenopei, ma per tutto il campionato, ora sarebbero, in ben altra posizione, di classifica. Il fatto ancora più angosciante e destabilizzante che nessun almanacco calcistico parlerà oltre modo di questa gara, che andrà mesta nel dimenticatoio. A favorire l'Inter o l'Atalanta. Personalmente, se io fossi in Antonio Conte, a fine anno lascerei la causa azzurra, anche perchè De Laurentiis ancora una volta non ha mantenuto le promesse, vendendo in sei mesi Osimhen e Kvara, ossia il duo che ha fatto vincere lo scudetto al Napoli, due anni fa. Osimhen, che in Turchia, ora, sta facendo sfracelli, e 26 gol, o Kvara, che quest'anno, vincerà, sicuramente, col Psg lo scudetto francese, e gareggierà alla grande, per la Champions League. Lukaku, finora nel Napoli ha segnato 10 reti con qualche rigore, Osimhen 26. Ho detto tutto.

 Il Napoli ‘stecca’ in laguna e fallisce il momentaneo sorpasso sull'Inter in attesa del big match di stasera, alle 20.45, tra Atalanta e nerazzurri. Tante le occasioni perse tra le file del Napoli: il palo di Raspadori, McTominay, Lukaku, e nella ripresa Simeone. Diverse chances anche per i lagunari che hanno trovato in Radu il protagonista del match. Il risultato rallenta la corsa del Napoli che raggiunge momentaneamente l'Inter a 61 punti ma non la sorpassa. Il Venezia manca l'aggancio all'Empoli in terzultima posizione.


Primo Tempo: Squadre negli spogliatoi. Si chiude qui un bellissimo primo tempo, con occasioni da entrambe le parti. Venezia insidioso con Perez e, nel finale di frazione, con il doppio tentativo da parte di Ellertsson e Fila. Il Napoli ha colpito in avvio un palo con Raspadori, pericoloso anche in un'altra circostanza, ed è andato vicino alla rete con McTominay e Lukaku. Molto bene i portieri, soprattutto Radu. Per i lagunari da segnalare il ko occorso a Maric, sostituito da Oristanio.


Secondo Tempo: Termina senza reti il lunch match del 29° turno. Non sono mancate, però, le emozioni, soprattutto nel primo tempo. Ripresa più blanda, ma nei minuti conclusivi prima Simeone e poi Nicolussi Caviglia hanno sfiorato il gol partita. Un punto in qualche modo utile per entrambe le squadre, che hanno di che recriminare in vista del raggiungimento dei rispettivi obiettivi stagionali. Il Napoli pareggia ancora, palesando limiti realizzativi, e aspetta ora con ansia il risultato di Atalanta-Inter. Per il Venezia un passettino in avanti, ma per la salvezza ci sarà ancora tanto da sudare.



"Non dobbiamo mai staccare il cervello, come abbiamo fatto al 95' con quel contropiede 6 contro 2 in cui abbiamo rischiato la sconfitta. Questo non deve mai accadere in questo processo di crescita". Lo ha detto Antonio Conte dopo lo 0-0 del Napoli a Venezia.

"La prestazione odierna è comunque positiva contro una formazione che ha fermato sul pareggio anche Atalanta e Lazio nelle ultime gare - aggiunge -. Cercheremo di dare fastidio fino alla fine, lotteremo con il coltello tra i denti. La cosa positiva è che dopo otto partite finalmente non abbiamo preso gol". 




La Roma vede l'Europa


Dopo la delusione di Europa League, la Roma ritrova il successo in campionato. All'Olimpico, battuto 1-0 il Cagliari: rete decisiva di Dovbyk. Per i giallorossi è il tredicesimo risultato utile di fila ed è la sesta vittoria consecutiva in Serie A. Unica nota stonata per il team di Ranieri l'infortunio di Dybala, entrato in campo al 64' ma costretto a uscire (sostituito da Pisilli) per infortunio dodici minuti dopo. Gli sforzi di Bilbao, però, si sono fatti sentire. La Roma nel primo tempo ha faticato a costruire azioni da gol e l'occasione più nitida dei primi quarantacinque minuti è arrivata sugli sviluppi di un calcio d'angolo: Paredes ha crossato in area, Mancini si è coordinato al volo ma il suo tiro (deviato da un difensore) è terminato al lato del palo alla sinistra di Caprile. La Roma ha fatto la partita (68% del possesso palla) ma all'intervallo l'unico tiro in porta è stato del Cagliari, più precisamente di Piccoli che al 35' ha lasciato partire da fuori area una conclusione potente ma leggibile per Svilar.


Ben più complicata la parata che il portiere serbo ha fatto al 52', quando con la mano destra ha allontanato il pallone che lo stesso Piccoli aveva deviato al volo sotto porta. La Roma ha aperto il secondo tempo peggio di come aveva chiuso il primo. La partita dei giallorossi però è cambiata assieme a quella di Dovbyk. L'ucraino al 61' ha sprecato a tu per tu con Caprile, ma sul calcio d'angolo successivo ha sfruttato un assist involontario di Deiola e ha depositato la sfera in rete. L'1-0 ha svegliato solo in parte una Roma salvata due volte da Svilar, bravo prima sul diagonale del solito Piccoli (68') e poi sul colpo di testa di Mina (71'). Poi si è fatto male anche il neo entrato Dybala, dopo un colpo di tacco: l'argentino ha lascia il campo tra le lacrime. La Roma ha finito quindi le sostituzioni e ha chiuso il match con Rensch a mezzo servizio. Il Cagliari ha tentato l'assedio ma non è bastata la forza di volontà dei sardi. Festa per i giallorossi ma ansia per Dybala.



Primo Tempo: Prima frazione a reti bianche tra Roma e Cagliari. Gara piuttosto bloccata, le uniche occasioni dei giallorossi sono arrivate sugli sviluppi di palle inattive. Gli ospiti si stanno difendendo con ordine senza concedere varchi e danno la sensazione di poter essere pericolosi in ripartenza. Appuntamento a tra poco con la ripresa, vedremo se Ranieri getterà nella mischia fin da subito Dybala.


Secondo Tempo: La Roma, al termine di una battaglia durata quasi cento minuti, batte di misura il Cagliari e rilancia la propria candidatura per il quarto posto. Ai giallorossi basta una zampata all'ora di gioco di Dovbyk per avere la meglio su una formazione ospite più volte pericolosa e che ha reso la vita molto complicata alla squadra di Claudio Ranieri. Prosegue dunque il momento positivo dei capitolini, che dovranno però fare i conti con l'infortunio di Paulo Dybala, che ha accusato un problema pochi minuti dopo il suo ingresso e ha lasciato il terreno di gioco in lacrime. Nel prossimo turno i giallorossi faranno visita al Lecce, mentre il Cagliari tornerà tra le mura amiche per ricevere il Monza.



il Bologna umilia la Lazio


Per la Champions ci sarà da fare i conti con il Bologna anche quest'anno. A certificarlo la prova di forza della squadra di Italiano con la Lazio: finisce 5-0, rossoblù debordanti, biancocelesti umiliati. Il Bologna non si ferma più, la Lazio crolla. I padroni di casa calano il poker di vittorie consecutive, nonché il sesto successo consecutivo tr ale mura amiche: a pagar dazio alla legge del Dall'Ara questa volta è la Lazio, stanca dopo gli sforzi di Coppa.


L'ascesa continua: i rossoblù salgono al quarto posto, scavalcando proprio la Lazio, oltre alla Juve attesa dalla partita di Firenze, e si prendono uno scontro diretto pesantissimo in chiave europea. Orsolini da 10, come i gol in campionato, Ndoye ci mette gol (il settimo in campionato) e assist, per un uno due a inizio ripresa che manda al tappeto gli avversari, fiaccata fin dal primo tempo dal vantaggio di Odgaard, al secondo gol consecutivo. Castro e Fabbian chiudono i conti nella ripresa, festeggiando la chiamata dell'Argentina e sancendo l'umiliazione per la Lazio di Baroni, che sbanda come accadde in casa con l'Inter (0-6). L'ascesa rossoblù continua: per Baroni arriva uno stop scioccante, con il danno dell'infortunio di Tavares, sostituito da Marusic nell'undici titolare all'ultimo minuto.


I biancocelesti partono forte, con Marusic a recuperare pallasu Orsolini e avviare la ripartenza condotta da Dia e Zaccagni e conclusa da Guendouzi: sulla conclusione, però, è provvidenziale la chiusura di Freuler, che lo mura in scivolata al 4'. Il Bologna reagisce. Prende campo e possesso di palla e ritmi. Fag irare la Lazio a vuoto in attesa di trovare lo spazio per innescare gli esterni. La mossa funziona: il Bologna passa al16', quando Orsolini recupera palla, innnesca Freuler, che lancia Miranda per il cross. Guendouzi non segue nè Freuler nè Odgaard che si inserisce centralmente, brucia Gila e trova la zampata sotto porta sul cross del compagno. Bologna in vantaggio e la squadra di Italiano insiste. Ndoye mette in apprensione la difesa biancoceleste con un paio di incursioni, Castro ci prova da fuori ma la conclusione è debole e al 25' ci vuole il miglior Provedel per togliere dall'incrocio il tiro a giro di Orsolini. La Lazio, invece, è tutta in una conclusione fuori misura di Marusic e un cross di Vecino, deviato da Lucumi e bloccato da Skorupski. Baroni prova a inserire Pedro a inizio ripresa, ma il Bologna segna due reti in un minuto: prima Ndoye trova Orsolini che batte Provedel con lo scavetto, poi ci mette il 3-0 su assist d iFerguson, con la Lazio che perde palla con Guendouzi dal calcio d'inizio. I biancocelesti non ci sono più. Gila è disastroso su Odgaard nel primo tempo, si perde Orsolini sul 2-0 e perde la palla che porta al 4-0 Castro. Infine arriva il 5-0 con stacco di Fabbian su cross di Miranda (2 assist per i compagni) dopo azione corale avviata da Dominguez e Cambiaghi. Lazio al tappeto, per il Bologna è una prova di forza: per la Champions ci sarà da fare i conti anche con i rossoblù, per il secondo anno competitor inattesa.


Primo Tempo: Bologna al riposo con un goal di vantaggio, quello realizzato da Odgaard al 16': zampata puntuale su cross preciso di Miranda. Lazio salvata da Provedel al 29': riflesso da urlo sul sinistro a giro di Orsolini e 2-0 evitato.


Secondo Tempo: Va al Bologna lo scontro diretto per la Champions: in attesa di Fiorentina-Juventus, i felsinei salgono al quarto posto scavalcando i bianconeri e la Lazio, battuta con una 'manita' senza appello. In un primo tempo tutto sommato equilibrato, è Odgaard a sbloccare il risultato su assistenza di Miranda. Provedel salva alla grande su Orsolini, poi capitola per due volte nel giro di un minuto in avvio di ripresa: Orsolini e Ndoye gelano Baroni, rammaricato per il palo colpito da Zaccagni. Il passivo aumenta nell'ultimo quarto d'ora: al 74' è Castro a siglare il poker, poi è Fabbian a svettare su Marusic per il definitivo 5-0.




Super Fiorentina e la Juve fa (ancora) flop: è 3 a 0

La Juventus affonda a Firenze. Dopo il fragoroso ko casalingo con l'Atalanta (4 a 0) i bianconeri hanno preso altri tre gol al cospetto di una Fiorentina tutta coraggio e concentrazione. Tre gol viola contro davvero poco degli avversari di turno. Al Franchi è stata una gara a senso unico con Kean e soci ad aggredire fin dal primo minuto e colpire dopo 15 con Gosens e ribadire due minuti più tardi con Mandragora. Gara in ghiaccio o quasi, perché i padroni di casa scatenati, spinti dal pubblico in visibilio. 


E' stato Albert Gudmundsson a chiudere il match con un tiro imprendibile che ha costretto Di Gregorio a ritornare nel sacco della sua rete a raccogliere il terzo sigillo viola. La sconfitta sancisce la crisi bianconera, quella in cui sono incappati i ragazzi di Motta che ora rischiano di non accedere alla fondamentale Champions. La Fiorentina vittoriosa rilancia le sue speranze europee.   


Primo Tempo: Prima frazione sontuosa della Fiorentina, al cospetto di una Juventus incapace di tirare in porta e ancora segnata a livello mentale dalla scoppola subita dall'Atalanta. Viola a segno due volte tra il 15' e il 18': prima è Gosens a pescare il jolly sugli sviluppi di un corner, poi è Mandragora a raddoppiare sfruttando al meglio il pregevole assist d'esterno di Fagioli.


Secondo Tempo: La Juventus non è più quarta in classifica: la squadra di Motta non risponde al successo del Bologna e perde ancora rovinosamente. Stavolta la squadra carnefice è la Fiorentina che, con questi tre punti, sale a -5 dalla zona Champions. Partita a senso unico, indirizzata già nel primo tempo: Gosens e Mandragora puniscono Di Gregorio, battuto al 53' anche da Gudmundsson che sfrutta al meglio il secondo assist di serata di Fagioli. Cambiaso k.o. e costretto alla sostituzione per un problema alla caviglia.



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